18° report ‘Venti di guerra e caro-commodities: i rischi per le imprese e la crescita’ su trend economia, congiuntura e MPI, presentato il 14 marzo 2022 in un webinar aperto da Vincenzo Mamoli, Segretario Generale di Confartigianato e concluso da Bruno Panieri, Direttore Politiche Economiche. L’evento è stato organizzato dall’Ufficio Studi e dalla Direzione Politiche economiche di Confartigianato, nell’ambito delle sessioni di formazione streaming 2022 della Scuola di Sistema.

In sintesi

La guerra in Ucraina sta agendo da acceleratore del caos-commodities post pandemia, con un diffuso e marcato impatto sulle imprese. Il report esamina le ultime tendenze su prezzi del gas europeo, della borsa elettrica, del petrolio e del gasolio dopo il 24 febbraio, l’export e le importazioni di materie prime dai mercati teatro della guerra  e la composizione dell’import di energia. Il lavoro, poi, esamina l’evoluzione di lungo periodo sul made in Italy e sull’import energetico dalla Russia dopo la crisi di Crimea del 2014, delinea i nodi venuti al pettine nella crisi energetica – con un focus sull’import di gas naturale e i flussi diretti ai rigassificatori – la perdita di competitività imprese italiane fronte di un ampio differenziale di inflazione energetica rispetto a  Germania e Francia, la correlazione tra crescita dei prezzi elettricità e utilizzo del gas per la generazione elettrica, il basso dinamismo della produzione di elettrica con il solare, i paradossi green sulla tassazione energetica e l’uso del carbone. Un capitolo è dedicato all’analisi di alcune evidenze relative alle strettoie d’offerta nelle catene globali, la percezione delle imprese, le difficoltà da più lunghi tempi di consegna e scarsità della materie prime, le ultime tendenze sui prezzi delle commodities non energetiche e dei costi del trasporto marittimo, dei prezzi all’importazione, al consumo e alla produzione, con un focus sui prezzi dei prodotti per l’edilizia. Sono poi esaminate le concause del caos-commodities e le incertezze che caratterizzano le prospettive future, in relazione all’evoluzione della guerra e delle strozzature nelle catene globali, gli andamenti dei prezzi delle commodities, la persistenza degli effetti inflazionistici e gli effetti sulla politica monetaria; i tempi di una riforma e della riattivazione delle regole di bilancio sono decisivi per mantenere una politica fiscale espansiva, in grado di controbilanciare gli effetti recessivi indotti dalla guerra in Ucraina.

Nel report viene delineata la platea delle imprese in prima linea, più esposte alle conseguenze dello scoppio del conflitto: si tratta di 946 mila imprese con 5 milioni 353 mila addetti, il 30,7% dell’occupazione dell’intero sistema imprenditoriale italiano. Il perimetro è composto da settori con una maggiore intensità energetica, settori colpiti dalla carenze di materie prime provenienti da Russia e Ucraina e dal caro-carburante e le imprese nei territori maggiormente esposti sull’export di moda e macchinari in Russia e Ucraina, e più esposte alla riduzione della spesa dei turisti russi.

In allegato l’Appendice statistica con i dati per regione e provincia delle imprese in prima linea.

Nella sezione dedicata ai tratti della ripresa post-Covid-19 e pre-guerra, sono proposte evidenze sul trend macroeconomico e congiunturale precedente al 24 febbraio 2022, con analisi sulle tendenze del PIL e della domanda aggregata, della produzione e valore aggiunto manifatturieri,  dell’export, degli investimenti e produzione nelle costruzioni, della propensione delle famiglie alla manutenzione della casa, degli interventi con superbonus 110% e delle compravendite residenziali. Sono poi esaminato il posizionamento rispetto ai livelli pre crisi per spesa per consumi, vendite al dettaglio e presenze turistiche. Sono poi esaminate le iscrizioni d’impresa, la dinamica settoriale dello stock delle imprese artigiane, trend dei prestiti e degli interventi del Fondo di garanzia, le ultime tendenze del mercato del lavoro, con il perdurare della crisi del lavoro indipendente, il recupero dell’occupazione giovanile, il trend aggiornato degli infortuni sul lavoro.

Nel focus predisposto dall’Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia, sono esaminate alcune evidenze territoriali. L’esposizione sui mercati di Russia e Ucraina per export manifatturiero e dei due prodotti più richiesti: macchinari e moda; gli effetti sull’export della crisi di Crimea; le possibili ripercussioni sul turismo del conflitto in corso e il perimetro delle imprese in prima linea per impatto della guerra. Sono riportate poi  le dinamiche 2021, rispetto all’anno pre crisi (2019), di export manifatturiero e dei settori di MPI e dell’occupazione. Una sezione è dedicata, sempre su base territoriale, alla condizione delle imprese a fine 2021 e le loro prospettive per l’inizio del 2022: valutazione livello di rischio attività, ostacoli e criticità ai piani di sviluppo, incertezza e previsioni di investimento. Si conclude ponendo l’accento su alcune evidenze su  transizione green e digitale.

In conclusione, il report propone l’elenco aggiornato delle ultime pubblicazioni e News Studi del portale predisposte dall’Ufficio Studi.