20° report ‘La calda estate dei prezzi’ sui trend di economia, congiuntura e MPI, presentato il 27 giugno 2022* in un webinar aperto da Vincenzo Mamoli, Segretario Generale di Confartigianato e concluso da Bruno Panieri, Direttore Politiche Economiche. L’evento è stato organizzato dall’Ufficio Studi e dalla Direzione Politiche economiche di Confartigianato, nell’ambito delle sessioni di formazione streaming 2022 della Scuola di Sistema.
Il 20° report in sintesi
Il contesto è caratterizzato dal cambiamento della politica monetaria, che diventa restrittiva, il ritorno del vincolo del debito pubblico, l’escalation dei prezzi dell’energia e gli effetti della guerra sulla filiera agroalimentare, con un impatto amplificato da una crescente siccità.
Con la guerra peggiorano le previsioni di crescita e l’Italia ritarda il recupero del PIL pre-pandemia: l’incertezza e l’anticipata e intensificata manovra sui tassi della Bce frena la domanda interna di beni di investimento, una variabile che nel 2021 aveva registrato una forte ripresa.
La produzione manifatturiera ritorna al di sopra del livello del 2019 con un forte rimbalzo del settore della Moda, per il quale non sono ancora recuperati i volumi di attività pre-pandemia; l’Italia è l’unito tra i maggiori paesi Ue ad aver recuperato il livello pre-pandemia. La dinamica delle esportazioni rimane vivace, nonostante la frenata dell’economia cinese e gli effetti delle sanzioni sul mercato della Russia. In particolare nel report vengono esaminate le più recenti dinamiche territoriali delle esportazioni dei settori a maggior concentrazione di MPI che crescono sia in ottica tendenziale che rispetto al 2019, anche se rallentate dalla Moda e l’esposizione dei territori in termini di export di macchinari su mercati critici di Russia, Ucraina e Cina.
Restano più alte del normale le difficoltà per le imprese manifatturiere dovute alle strozzature nelle filiere globali – allungamento dei tempi di consegna e scarsità di materie prime- e alla manodopera difficile da reperire, soprattutto se specializzata.
Nel corso del 2022 si consolida il ciclo positivo delle costruzioni, con un aumento della produzione e degli investimenti, sostenuti del superbonus; nel lavoro si esaminano i pesanti effetti negativi sull’occupazione conseguenti ad una inesigibilità dei crediti per bonus edilizi presenti nei cassetti fiscali delle imprese.
Per quanto riguarda il fatturato dei Servizi continua a crescere in ottica tendenziale ed a mantenersi sopra i livelli pre-crisi: crescita meno intensa per i servizi a forte presenza artigiana, con un minore dinamismo nell’ultimo anno e rispetto al 2019, per l’autoriparazione.
Anche gli indicatori degli spostamenti verso i negozi ed i luoghi di ricreazione e verso gli hub di trasporto sono vicini a recuperare il livello pre-pandemia, con riflessi positivi sulle vendite al dettaglio e sul turismo, quest’ultimo ancora lontano dal recuperare completamente il forte impatto negativo della pandemia.
Nel report sono poi proposte alcune evidenze che intrecciano dinamica del valore aggiunto, dimensione d’impresa e andamento della produttività che confermano, nel confronto internazionale, il maggiore apporto alla crescita delle imprese italiane. Nell’ambito della demografia d’impresa viene proposta una analisi dell’andamento delle iscrizioni e sul tasso di crescita delle imprese artigiane, con una clusterizzazione a livello provinciale che combina livello e dinamica rispetto ad un anno prima.
A seguire si esamina il recupero del mercato del lavoro a 26 mesi dallo scoppio della pandemia con il ritardo degli indipendenti; i dati trimestrali vedono nel confronto con la prima parte del 2020 una stabilità resa possibile dalla crescita delle Costruzioni e in termini di genere le donne mostrano la criticità dell’aumento più intenso del lavoro a termine accompagnato dal calo di quello a tempo indeterminato. Nel recupero dell’occupazione dipendente si conferma l’apporto determinante della domanda di lavoro delle piccole imprese, più intenso per i contratti a tempo indeterminato. Nel primo trimestre 2022 si stabilizza il peso delle dimissioni del lavoratore sul totale delle cessazioni, con una crescita nei rapporti a tempo determinato. Per quanto riguarda il capitale umano le imprese fanno registrare necessità di manodopera specializzata non solo nelle attività core ma anche in termini di competenze digitali e green.
Al centro della 20a edizione del Rapporto ci sono le più recenti evidenze sui prezzi delle commodities con le ancora forti tensioni su energia elettrica e gasolio per auto, la forte crescita dei prezzi fertilizzanti e dei cereali che sta contribuendo all’innalzamento del prezzo del cibo e delle materie prime agricole; segnali di stabilizzazione del costo del noleggio dei container via mare dalla Cina, che rimane però su livelli molto alti rispetto a quelli pre-pandemia. Sono in azioni i meccanismi di trasmissione dei segnali inflazionistici, dall’aumento delle quotazioni sui mercati internazionali, all’innalzamento dei prezzi all’importazione e alla produzione e al riverbero sui prezzi al consumo, in particolare su quelli connessi ai beni energetici, ai servizi di trasporto ed ai beni alimentari.
Infine vengono passate in rassegna le criticità delle politiche energetiche e lo stato delle politiche economiche, con un esame del loro impatto sulla competitività delle imprese.
Il 1° luglio 2022 è stata pubblicata l’Appendice statistica al 20° report con dati per regione e provincia. Clicca qui per scaricarla