L’Elaborazione Flash “Alcuni dati per una valutazione su economia e lavoro de ‘La svolta buona’ – presentazione del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, in conferenza stampa del 12 marzo 2014” contiene alcune evidenze in relazione ai principali temi economici toccati nella presentazione e in particolare:
I ritardi su fare impresa e pagamenti PA – l’Italia si colloca al 7° posto per spesa pubblica sul Pil, al 8° posto per entrate fiscale e al 31° posto, quart’ultimi su 34 economie avanzate davanti a Grecia, R. Ceca e Malta, per contesto di fare impresa – Ritardi su ritardi’ nei pagamenti della P.A.: dopo due mesi dalla fine del 2013 manca ancora il pagamento del 16,2% degli stanziamenti;
Credito – dinamica del credito che registra ancora una asincronia tra finaziamento alle imprese (-3,1%) e finanziamento dello Stato (+9,3% bond nei bilanci bancari ); il calo del credito (-5,2%) alle piccole imprese fino a 20 addetti;
Piano per le scuole – l’analisi della bassa sicurezza degli edifici scolastici, con il 38,5% che non possiedono dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico;
Tutela del territorio – i 5.569 comuni, il 68,8% del totale con aree a rischio idrogeologico i 2.899 comuni, il 35,8% del totale, a rischio sismico medio-alto;
Rapporti con l’Europa: al 31 dicembre l’attuazione fondi di coesione 2007-2013 è del 97,2% per gli impegni e al 55,5% per i pagamenti; le difficoltà di negoziare con una presenza istituzionale ad alta variabilità: ell’Ecofin Italia con 5 differenti ministri dell’economia, Germania e Regno Unito sempre con lo stesso;
Piano casa – In un anno nel settore delle Costruzioni 95.500 occupati in meno (-5,6%); in un triennio la spesa pubblica in costruzioni crolla di 8,1 miliardi e torna indietro di 11 anni;
meno 10% Irap – la riduzione dell’Irap esclude il 69,4% delle imprese, che sono senza dipendenti; il cuneo fiscale nel 2012 arriva al 49,1% del costo del lavoro; il costo del lavoro per dimensione di imprese: nelle Micro e Piccole Imprese fino a 20 addetti il costo del lavoro è di 118.481 milioni, pari al 28,0% del totale; nell’ipotesi di proporzionalità al costo del lavoro, la prevista riduzione di IRAP di 2.481 milioni sulle MPI fino a 20 addetti equivale a 694 milioni; IRAP pagata da imprese per settore; un terzo (31,4%) dell’Irap pagata da imprese con meno di 2.500.000 euro di volume d’affari; il settore manifatturiero paga il un quarto (26%) dell’IRAP; l’IRAP, con l’addizionale IRPEF, rappresenta il 34,0% dei ricavi del Servizio Sanitario Nazionale;
meno 10% costo energia – a gennaio 2014 gli oneri bolletta elettrica piccole imprese in salita del +16,1%
+1000 euro netti all’anno a chi guadagna meno di 1500 euro al mese – analisi della distribuzione dei dipedenti per classsi di reddito complessivo; un sezione dedicata all’esclusione del lavoro autonomo: dalla riduzione dell’Irpef rimane esclusa la maggioranza (56,2%) dei contribuenti con reddito inferiore a 20.000 euro; le difficoltà del lavoro autonomo: decimata l’occupazione in cinque anni mentre il reddito degli indipendenti in 4 anni scende del 6,1%;
Garanzia giovani – Nel 2013 persi 1.311 occupati al giorno. Crollo occupazione under 35: -8,3%;
Nuove regole del lavoro: I dati sul crollo dello apprendistato: in 6 anni si è quasi dimezzato; maggiori costi introdotti con la riforma Fornero e continue modifiche delle normative (3 riforme in 3 anni) determinano nel 2013 una caduta assunzioni nell’artigianato del 33,8%;
I tre mesi dedicati a PA, fisco e giustizia – i dati sul 1.318 provvedimenti attuativi necessari da decreti e riforme in due anni, di cui è adottato solo il 34,1%, mentre nel periodo il Paese perde 20 miliardi di Pil; i dati del monitoraggio della Direzione Politiche fiscali che indica che tra 2008 e 2013 sono state emanate 491 norme fiscali con impatto burocratico; il divario del 51,1% con l’Europa nei tempi per espletare le procedure per il pagamento delle imposte e contributi; il gap con l’Europa di pressione fiscale vale 35 miliardi di euro; i 5.388.544 di processi civile pendenti al 30 giugno 2012 le cui pratiche, coprono l’equivalente di 66 campi da calcio.
Infine alcuni elementi di valutazione sulle risorse – l’allargamento del deficit conseguente alla minore crescita; le maggiori risorse con deficit al 3%, i dati sulla revisione di spesa: i) serve riduzione di spesa primaria di 2,4 punti Pil per tassazione in linea con Eurozona; ii) riduzione della spesa 2010-2015 più contenuta rispetto Uem iii) prime anticipazioni delle proposte di revisione della spesa che arriverebbero a 33,9 miliardi nel 2016 (2 punti di Pil).