Appendice statistica, predisposta in collaborazione con l’Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia, con gli effetti economici, la numerosità e occupazione delle MPI e delle imprese artigiane interessate dal caro-commodities per regione e provincia.
L’Appendice integra l’Elaborazione Flash ‘Caro-commodities no energy pesa 46,2 miliardi di euro per le 848 mila MPI di manifattura e costruzioni. In estate segnali di rallentamento dell’escalation dei prezzi che interessa 570 mila imprese artigiane’. Qui il comunicato stampa.

Il caro-commodities sul territorio

Gli acquisti di materie prime delle micro e piccole imprese della manifattura e delle costruzioni nel 2020 sono calcolati pari a 156.096 milioni di euro, costituti per il 75,0%  da acquisti delle MPI manifatturiere e pari a 117.098 milioni di euro e per il rimanente 25,0% da input acquistati dalle MPI delle costruzioni, per 38.999 milioni di euro. In questi due comparti l’incidenza sul fatturato degli acquisti di materie prime è del 42,5%, più elevato nella manifattura (46,6%) rispetto alle costruzioni (33,1%). Sulla base dell’elaborazione di queste tendenze in un modello controfattuale, si stima che circa 848 mila micro e piccole imprese della manifattura e delle costruzioni, che danno lavoro a 3 milioni 110 mila addetti, siano interessate da uno shock sui maggiori costi delle materie prime che su base annua, ceteris paribus, vale 46.240 milioni di euro, di cui 4.310 milioni di euro di maggiori costi nella manifattura alimentare, 29.814 milioni nella manifattura no food e 12.065 milioni nelle costruzioni. Nei settori coinvolti sono attive poco meno di 570 mila imprese artigiane, con 1 milione 583 mila addetti, circa un terzo (31,1%) dell’occupazione complessiva di manifattura ed edilizia. In chiave territoriale  lo shock dei prezzi delle materie prime sul sistema delle MPI ha maggior peso sul PIL nel Nord-Est, arrivando al 3,3%, davanti a Nord Ovest (2,8%), Centro (2,3%) E Mezzogiorno (1,8). La regione con il maggiore impatto è il Veneto (3,6%), seguito da Marche (3,3%), Emilia-Romagna e Toscana (3,2%) e Lombardia (3,0%). Gli effetti economici, la numerosità e occupazione delle MPI e delle imprese artigiane interessate dal caro-commodities per regione e provincia sono contenuti nell’allegata Appendice statistica.