Appendice statistica ‘Crisi Ucraina: il made in Italy in Russia, 2013-2021′

Il made in Italy in Russia tra il 2013 e il 2021 – Le conseguenze del precedente conflitto russo-ucraino di otto anni fa si sono scaricate interamente sulle esportazioni verso la Russia che, tra il 2013 e il 2021, per l’Unione europea a 27 cumulano un calo del 23,4%, con una maggiore penalizzazione del made in Italy (-29,3%) rispetto alle esportazioni di Germania (-26,1%), Spagna (-21,9%) e Francia (-19,6%). Tra i prodotti maggiormente venduti dalle imprese italiane in Russia, nei sette anni in esame, il calo è drammatico per la moda (-43,4%), rimane severo per i macchinari (-26,7%), mentre, in controtendenza, sale l’export della chimica (+20,6%). In chiave territoriale, tra le otto regioni maggiormente presenti sul mercato russo nove anni fa, tra il 2013 e il 2021 l’export è crollato in Abruzzo, dove segna un -75,9%, nelle Marche  con -59,6% e in Toscana con  -40,4%. Forti cali, seppure più allineati alla media, anche per Lombardia con -30,4%, Veneto con -26,2% ed Emilia-Romagna  con -25,2%. Riduzioni progressivamente attenuate per Lazio con -12,4% e Piemonte  con -1,8%. Tra le prime venti province presenti sul mercato russo, per sette di queste tra 2013 e 2021 le esportazioni verso la Russia sono più che dimezzate: per Chieti, dove segnano un -81,4%, Fermo  con -70,3%, Mantova  con -61,3%, Varese  e Rimini con -59,7% e Como  con -54,4%.

Il made in Italy in Russia nel 2021 – Sulla base delle stime preliminari dall’Istat, si calcola che nel 2021 l’Italia ha un interscambio con la Russia di 7.697 milioni di euro di esportazioni e di 13.984 milioni di euro di importazioni, di cui il 53,5% è costituito da petrolio greggio e gas naturale, pari a 6.841 milioni di euro (import cumulato degli ultimi 12 mesi ad ottobre 2021). Nel 2021 le esportazioni verso la Russia segnano un rimbalzo dell’8,8%, ma risultano ancora inferiori del 2,3% rispetto ai livelli pre-pandemia del 2019. Il valore del made in Italy venduto in Russia nel 2021 rimane inferiore del 28,5% ai livelli del 2013, precedenti allo scoppio del conflitto russo-ucraino del 2014.

L’esposizione dei territori sul mercato russo – La regione con la maggiore esposizione sul mercato russo – valutata con l’incidenza percentuale delle esportazioni manifatturiere sul valore aggiunto del territorio – è l’Emilia-Romagna con l’1,00%, seguita da Veneto con 0,89%, Marche con 0,81% Piemonte con 0,64%, Friuli Venezia Giulia con 0,62% e Lombardia con 0,60% Tra le maggiori province, l’export manifatturiero in Russia è almeno l’1% del valore aggiunto del territorio a Vercelli con 1,9%, seguita da Fermo  con 1,7%, Vicenza  con 1,6%, Reggio nell’Emilia  con 1,4%, Frosinone  con 1,2%, Treviso, Bologna e Piacenza  con 1,1% e Rimini, Parma e Macerata con 1,0%.

Appendice statistica ‘Crisi Ucraina: il made in Italy in Russia, 2013-2021’in formato xls: il contenuto dei contenente 4 fogli

1) Export manifatturiero in Russia e peso su economia per regione 2021, somma ultimi quattro trimestri al III trim. 2021,  euro e % su valore aggiunto 2019
2) Export manifatturiero in Russia e peso su economia per provincia 2021, somma ultimi quattro trimestri al III trim. 2021,  euro e % su valore aggiunto 2019
3) Trend export manifatturiero in Russia 2013-2021 per regione I-III trim. 2021 e I-III trim.  2013, euro, var. % cumulata
4) Trend export manifatturiero in Russia 2013-2021 per provincia I-III trim. 2021 e I-III trim.  2013, euro, var. % cumulata, euro, var. % cumulata