Le filiere ad elevata intensità di design – L’Ufficio Studi di Confartigianato ha delineato il perimetro di quattordici filiere del made in Italy ad elevata contaminazione del design: moda, bevande, legno e mobili, gomma e materie plastiche, vetro, ceramica, computer, elettronica e apparecchiature elettriche, macchinari, autoveicoli, altri mezzi trasporto e altre manifatturiere tra cui gioielleria e occhialeria. In questo perimetro settoriale si contano 187mila imprese, con una elevata vocazione artigiana, misurata da 114mila imprese artigiane che rappresentano il 61% del totale. Tra i 2,1 milioni di addetti nei settori ad elevata intensità di design, quasi la metà dell’occupazione, pari a 984mila addetti, lavora in 181mila micro e piccole imprese a valore artigiano. La maggiore presenza dell’artigianato e delle micro e piccole imprese si riscontra in settori del made in Italy che hanno connotato la storia e il patrimonio culturale dell’Italia: prodotti in legno, i mobili, la moda – tessile, abbigliamento e pelle – il vetro e la ceramica, la gioielleria e l’occhialeria.
L’intreccio tra design e manifattura sul territorio – La distribuzione del territorio delle imprese manifatturiere ad elevata intensità di design, i cui addetti rappresentano il 12,4% degli addetti del totale economia, evidenzia che tra le regioni si osservano le incidenze maggiori per Marche con il 22,1%, Friuli-Venezia Giulia con il 19,2%, Veneto con il 19,2% e Piemonte con il 19,0%. Tra le province si rileva una quota pari ad almeno un quinto a Prato (40,5%), Fermo (37,1%), Belluno (33,0%), Pordenone (29,5%), Vicenza (27,5%), Biella (26,1%), Treviso (25,4%), Arezzo (24,8%), Modena (24,0%), Pesaro e Urbino (24,0%), Macerata (22,5%), Varese (21,5%), Pisa (21,2%), Reggio Emilia (21,2%), Chieti (21,1%), Mantova (20,1%) e Torino (20,1%).

L’offerta di design – La vasta domanda di design determinata dalla considerevole produzione, venduta in tutto il mondo, stimola l’offerta di questa tipologia di servizi. Nel complesso le attività di design specializzate arrivano a contare 37.098 unità e 55.963 addetti. Le regioni che risultano più specializzate nell’attività di design sono territori export lead, come la Lombardia, il Piemonte, l’Emilia-Romagna, le Marche, la Provincia Autonoma di Bolzano e il Veneto. Aumentando il dettaglio territoriale, la maggiore vocazione al design si registra nelle province di Fermo, Como, Milano, Modena, Novara, Torino e Viterbo.

Difficili da reperire 6 disegnatori su 10 – Nel 2022 le imprese italiane indicano 22.280 entrate di disegnatori industriali. Per tutte le entrate hanno una elevata importanza le competenze digitali e nel 59,1% dei casi, pari a 13.160 unità, sono di difficile reperimento. Tale indicatore, tra le maggiori regioni, registra una maggiore accentuazione in Veneto (63,0%) e Piemonte (61,4%), mentre per l’inserimento di un potenziale designer servono mediamente 4,9 mesi di ricerca, contro una media di 3,9 mesi per le professioni tecniche.

Il quadro per regione e provincia delle imprese totali, micro e piccole imprese (MPI), imprese artigiane e relativi addetti dei settori ad elevata intensità di design e delle imprese e addetti delle attività di design specializzato ed il quadro nazionale delle entrate di disegnatori con dettaglio di difficoltà di reperimento è proposto nella allegata Appendice statistica ‘I settori ad elevata intensità di design e l’offerta di design per territorio’.