Alla fine del primo trimestre 2022 le imprese artigiane attive in attività interessate dalla domanda turistica sono 198.912, pari al 15,6% dell’artigianato nazionale. In chiave settoriale il comparto più rilevante è l’Abbigliamento e calzature che conta 41.459 imprese (20,8% del totale), seguito da Altre attività manifatturiere e dei servizi con 38.743 imprese (19,5%), comparto che comprende importanti attività dell’artigianato nella fotografia, cornici, gioielleria e bigiotteria, ceramica e vetro, lavorazione artistiche del marmo, del ferro, del rame e dei metalli, cure per animali domestici, centri benessere e palestre. Seguono Agroalimentare con 37.561 imprese (18,9% del totale), Trasporti con 33.935 imprese (17,1%), Ristoranti e pizzerie con 31.203 imprese (15,7%), Bar, caffè, pasticcerie con 14.510 imprese (7,3%) ed il restante 0,8% è rappresentato da 1.501 imprese operanti in Attività ricreative, culturali, intrattenimento, Strutture ricettive e Giornali, guide ed editoria.
L’analisi territoriale evidenzia nel Mezzogiorno la maggior incidenza dell’artigianato nei settori a vocazione turistica sul totale dell’artigianato, pari al 18,6%, mentre il minimo è il 10,3% del Nord-Ovest. Tra le regioni primeggia la Sicilia con una peso del 21,9%, seguita da Toscana con il 20,0%, Campania con il 19,6%, Sardegna con il 18,8%, Marche con il 18,5%, Calabria con il 18,3%, Lazio con il 17,3%, Puglia con il 16,2% e Basilicata con il 15,7%. A livello provinciale l’artigianato a vocazione turistica rappresenta circa un terzo del totale dell’artigianato del territorio a Prato (37,9%) e Fermo (31,2%), seguite, con un peso superiore ad un quinto, da Palermo (24,5%), Agrigento (23,4%), Firenze (23,2%), Catania e Reggio Calabria (entrambe con il 22,1%), Arezzo (22,0%), Caltanissetta (21,7%), Messina (21,6%), Napoli (21,4%), Siracusa (21,3%), Trapani (20,7%) e Enna (20,1%).