L’Appendice statistica contiene i dati:
– per regione e provincia sul numero e la composizione per comparto delle imprese artigiane nei settori interessati da domanda turistica e gli addetti del totale delle imprese artigiane nei settori interessati da domanda turistica alla fine del primo trimestre 2024;
– per regione su consistenza della spesa dei turisti stranieri negli anni 2019-2023, dinamica annuale del 2023 e tendenziale del primo trimestre 2024 ed incidenza dell’ammontare nei 12 mesi aprile 2023-marzo 2024 sul PIL del 2022.

Alla fine del primo trimestre 2024 le imprese artigiane operanti in attività interessate dalla domanda turistica sono 209.956, pari al 16,7% dell’artigianato totale, e danno lavoro a 577.615 addetti.
In chiave settoriale il comparto principale è l’Agroalimentare che conta 45.456 imprese (21,7% delle imprese artigiane del settore) e produce cibo e bevande, prodotti per cui siamo famosi presso i turisti stranieri e la cui qualità permette al nostro Paese di primeggiare per numero di prodotti agroalimentari e di bevande alcoliche a denominazione di origine e a indicazione geografica riconosciuti dall’Unione europea. Seguono le 43.597 imprese delle Altre attività manifatturiere e dei servizi (20,8%) che comprendono importanti attività dell’artigianato quali la produzione di gioielleria e bigiotteria, ceramica e vetro e cornici, la lavorazione artistica di marmo, ferro, rame e altri metalli, la fotografia, i servizi alle persone come ad esempio centri benessere e palestre ed anche i servizi per animali domestici. Sono 41.902 le imprese di Abbigliamento e calzature (20,0%) che contribuiscono al nostro successo nel mondo della moda che è tra i comparti più rappresentativi all’estero del made in Italy e dello stile italiano. A seguire 33.911 imprese del Trasporto persone (16,2%) integrano l’offerta dello spostamento dei turisti mentre 29.733 Ristoranti e pizzerie (14,2%) e 13.828 Bar, caffè e pasticcerie (6,6%) – insieme si tratta di 43.561 imprese e del 20,7% del settore – mettono a disposizione dei turisti i prodotti di qualità prodotti dal comparto Agroalimentare contribuendo all’ospitalità.
L’analisi territoriale evidenzia che a livello regionale il peso dell’artigianato nei settori a vocazione turistica rappresenta oltre un quinto delle imprese artigiane della regione in Sicilia con il 22,2%, in Toscana con il 21,6% e in Campania con il 20,1%. A seguire, con valori superiori alla media nazionale del 16,7%, si posizionano Marche e Calabria (entrambe con il 19,3%), Sardegna (19,2%), Lazio (18,2%), Provincia Autonoma di Bolzano (17,1%) e Umbria (16,9%). A livello provinciale l’artigianato a vocazione turistica mostra a Prato l’incidenza più alta, pari al 39,2%, quota 2,3 volte la media nazionale; seguono, con quota superiore ad un quinto, Fermo (30,9%), Palermo (24,6%), Firenze (24,3%), Agrigento (23,9%), Arezzo (23,6%), Reggio Calabria (22,6%), Catania (22,2%), Messina (22,1%), Siracusa (21,8%), Napoli (21,7%), Caltanissetta (21,6%), Trapani (21,0%), Venezia (20,8%), Enna (20,7%) e Roma, Nuoro (nei confini diversi da quelli attuali) e Crotone (tutte con il 20,2%).

Per quanto riguarda la spesa dei turisti stranieri in Italia, nel 2023 ammonta a 51,7 miliardi di euro restando sopra i livelli del 2019 e segnando una crescita annuale del 16,8% confermata anche in termini reali e pari al 10,5%. I dati più recenti mostrano che nel I trimestre 2024 la crescita della spesa degli stranieri accelera attestandosi sul 17,6%.
In chiave territoriale tra le principali regioni – con almeno 1 miliardo di spesa dei turisti stranieri nel 2023 – si rileva nel primo trimestre 2024 un aumento della spesa degli stranieri superiore alla media per cinque regioni: Toscana con il +50,1% (2° in termini assoluti), Sicilia con il +29,1%, Veneto con il +25,1% (3° in termini assoluti), Lombardia con il +25,0% (1° in termini assoluti) e Liguria con il +24,9%.
Considerando i dodici mesi tra aprile 2023 e marzo 2024 la spesa degli stranieri sale a 52,9 miliardi di euro e rappresenta il 2,72% del PIL nazionale con quote oltre il 4% per Valle d’Aosta (5,87%), Friuli-Venezia Giulia (4,50%), Sardegna (4,46%), Trentino-Alto Adige (4,45%), Veneto (4,15%, 3° per spesa in termini assoluti nel periodo), Liguria (4,14%) e Toscana (4,08%, 4° per spesa in termini assoluti nel periodo).