L’appendice statistica ‘Imprese femminili 2022 e dinamica su 2021 e su pre-pandemia per regione e provincia’ in formato .xlsx contiene i seguenti dati per regione e provincia:
– Imprese totali femminili nel 2022: totali, giovanili e a conduzione straniera e giovanili a conduzione straniera e dinamica rispetto al 2021 e al 2019, pre-crisi
– Imprese artigiane femminili nel 2022: totali, giovanili, a conduzione straniera e giovanili a conduzione straniera e dinamica rispetto al 2021 al 2019, pre-crisi

Le imprese e l’artigianato al femminile nel territorio – L’analisi dei dati elaborati in collaborazione con l’Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia evidenzia che nel 2022 in Italia sono 1.336.689 le imprese gestite da donne, più di un’impresa su cinque (22,2%) che operano nella nostra penisola. Di queste il 16,4%, pari a 218.950 unità sono imprese artigiane e rappresentano il 17,2% del tessuto artigiano totale.

Le imprese totali gestite da giovani donne con meno di 35 anni sono 146.675, l’11,0% del totale imprese femminili e il 28,1% del totale imprese giovanili; quelle gestite da straniere sono 158.910, l’11,9% delle imprese femminili e il 24,6% di quelle straniere. Nel dettaglio, quelle capitanate da imprenditrici donne, giovani e di origini straniere sono 24.474 e rappresentano l’1,8% delle imprese a conduzione femminile. Per l’artigianato le imprese gestite da giovani donne sono 29.235, pari al 13,4% dell’artigianato femminile, mentre quelle gestite da donne di origine straniera sono 34.457, pari al 15,7% dell’artigianato femminile. Nel dettaglio, l’artigianato con a capo una donna giovane e straniera conta 4.929 imprese, pari al 2,3% dell’artigianato femminile.

A livello territoriale si osserva un maggior peso delle imprese gestite da donne sul totale imprese in Molise (27,3%), Basilicata (26,4%), Abruzzo (25,6%) e Umbria (24,8%). Mentre per l’artigianato l’incidenza delle imprese femminili sul totale è più elevata nelle regioni di Abruzzo (21,9%), Marche (20,1%) e Molise (19,6%). L’artigianato femminile rappresenta quote maggiori dell’imprenditoria femminile in Friuli-Venezia Giulia (23,9%), Emilia-Romagna (22,6%) e Marche (22,4%).

Il numero di imprese totali gestite da imprenditrici registra a fine 2022 una dinamica tendenziale pari al -0,4% rispetto all’anno precedente, con 6.014 imprese in meno; e pari al -0,3% rispetto all’anno pre-crisi Covid (2019), con 3.445 unità in meno. Per le sole realtà artigiane guidate da donne si osserva una variazione tendenziale pari al -0,1% rispetto al 2021, con 248 unità in meno; e pari a zero rispetto al 2019, con 103 imprese in più. Nello specifico, sia per lil totale imprese che per l’artigianato, si osserva una dinamica negativa per l’imprenditoria femminile giovanile al contrario di quella straniera, gestita da donne senior, che mostra dinamiche di crescita.

È il Mezzogiorno, tra le ripartizioni territoriali, a mostrare, sia nel breve (-0,3% nel 2022 rispetto al 2021) che nel lungo periodo (+1,3% nel 2022 rispetto al 2019), dinamiche migliori per il totale imprese femminili, mentre per l’artigianato è il Nord ad essere più performante sia nel breve periodo (+0,2% nel 2022 rispetto al 2021) che nel lungo periodo (+0,6% nel 2022 rispetto al 2019).

A livello regionale le imprese totali femminili registrate nel 2022, rispetto al 2021, presentano dinamiche più sostenute in Trentino-Alto Adige (+0,8%), Sardegna (+0,7%) e Valle d’Aosta (+0,6%) e, al contrario, contrazioni più accentuate per le regioni di Marche (-4,1%), Molise (-2,6%) e Friuli-Venezia Giulia (-2,2%). Rispetto all’anno pre-Covid-19 dinamiche di crescita più robuste si osservano per Trentino-Alto Adige (+3,3%), Sardegna (+2,2%), Sicilia (+2,1%), Puglia (+1,8%), Campania (+1,6%) e Lombardia (+1,3%); mentre all’opposto marcate riduzioni si rilevano per Marche (-5,4%), Molise (-5,1%), Lazio (-4,4%), Friuli-Venezia Giulia (-3,8%), Liguria (-1,5%), Abruzzo (-1,2%), Basilicata (-1,1%), Piemonte (-1,0%).

Per l’artigianato femminile nel 2022, rispetto al 2021, si osservano dinamiche di crescita più sostenute per Trentino-Alto Adige (+3,3%) e Valle d’Aosta (+2,6%) e, al contrario, contrazioni più accentuate per Marche (-3,2%) e Abruzzo (-1,4%). Rispetto all’anno pre-Covid-19 dinamiche di crescita più robuste si osservano per Trentino-Alto Adige (+8,3%), Valle d’Aosta (+3,7%), Campania (+2,7%), Friuli-Venezia Giulia (+2,2%), Sardegna (+1,7%) e Basilicata (+1,0%) mentre all’opposto marcate riduzioni si rilevano per Marche (-4,7%), Abruzzo (-3,0%), Molise (-1,5%) e Lazio (-1,5%).