Appendice statistica “Esportazioni dei settori di MPI nel Regno Unito. I dati per settori, regione e per provincia”  contiene i dati per regione e provincia su ammontare export settori di MPI, composizione settoriale, dinamica tendenziale a confronto con export manifatturiero e incidenza su valore aggiunto territoriale. Il perimetro settoriale è delineato dalle divisioni Ateco 2007 con quota di addetti in imprese con  meno di 50 addetti superiore al 60% nel 2018 in Italia (Ateco 2007: 10, 13, 14, 15, 16, 18, 25, 31 e 32).
Il set di dati territoriali integra il report ‘Il trend del made in Italy nel Regno Unito‘ presentato il 4 febbraio 2021 nel corso del webinar ‘Brexit….e ora? Cosa cambia per le PMI’ – qui per rivederlo – organizzato dalla Direzione Politiche Economiche, settore internazionalizzazione, di Confartigianato, e seguito da circa 400 partecipanti.
Nei settori di MPI – food, moda, legno, mobili, prodotti in metalli, gioielleria e occhialeria, ecc. – dove le micro e piccole imprese determinano più del 60% dell’occupazione, le esportazioni sul mercato britannico che, nei 12 mesi tra ottobre 2019 e settembre 2020, ammontano a 7,6 miliardi di euro, il 6,4% del totale delle esportazioni di questi settori nel mondo ed il 35,2% del made in Italy verso il Regno Unito, quota di 6,5 punti percentuali superiore alla media di 28,7%. Nei primi 9 mesi del 2020 le esportazioni di questi settori sono diminuite del 16,6%, 0,8 punti meno rispetto al -15,8% del totale esportazioni MPI.
A livello settoriale le maggiori vendite si registrano per i Prodotti alimentari con 2.303 milioni di euro (30,2%), seguiti da Articoli di abbigliamento con 1.663 milioni (21,8%), Articoli in pelle con 1.026 milioni (13,5%), Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature con 883 milioni (11,6%), Mobili con 686 milioni (9,0%), Prodotti delle altre industrie manifatturiere con 655 milioni (8,6%), Prodotti tessili con 305 milioni (4,0%) e Legno e prodotti in legno e sughero con 94 milioni (1,2%).
L’analisi del grado di esposizione sul mercato del Regno Unito indica che le vendite dei settori di MPI rappresentano lo 0,5% del valore aggiunto italiano; in chiave territoriale si osserva un valore più che doppio della media in Emilia-Romagna, con l’1,1%, seguita da Friuli-Venezia Giulia con l’1,0% e Veneto con lo 0,9% e Toscana con 0,8%.
Più di metà del made in Italy di MPI in UK sull’asse Firenze-Bologna-Venezia-Trieste – Il 53,4% dell’export nei settori di MPI in UK proviene dall’asse che va dalla Toscana, passa per Emilia-Romagna e Veneto, per arrivare in Friuli-Venezia Giulia, cumulando una quota di 12,4 punti superiore al peso del 41% di queste quattro regioni sull’export manifatturiero nel mondo.
In chiave provinciale si osserva un grado di esposizione sul mercato britannico più che doppio rispetto alla media nelle province di Piacenza (3,7%), Belluno (2,6%), Pordenone (2,3%), Vercelli (2,3%), Reggio Emilia (2,0%), Arezzo (1,9%), Prato (1,8%), Gorizia (1,7%), Treviso (1,5%), Vicenza (1,5%), Biella (1,4%), Salerno (1,4%), Lodi (1,2%), Como (1,1%), Sud Sardegna (1,1%), Bologna (1,0%), Firenze (1,0%) e Foggia (1,0%).