L’analisi dei dati dell’Istat sui delitti denunciati dalle forze di polizia all’autorità giudiziaria indica che nel 2023 i reati informatici denunciati sono 332.054 e rappresentano oltre un terzo (35,5%) dei delitti inerenti all’attività d’impresa (furti in esercizi commerciali, in auto in sosta, di automezzi pesanti trasportanti merci e di autovetture, rapine in banca, in uffici postali, in esercizi commerciali ed in pubblica via, estorsioni, truffe e frodi informatiche, delitti informatici, contraffazione di marchi e di prodotti industriali, violazione della proprietà intellettuale, ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, usura, danneggiamenti e contrabbando).
Nel dettaglio i reati informatici sono per il 91,0% di truffe e frodi informatiche (ad esempio il phishing e l’alterazione del regolare funzionamento di un sistema informatico o telematico) e per il 9,0% di delitti informatici, in particolare accessi abusivi, danneggiamento mediante apparecchiature, dispositivi o programmi informatici e detenzione e/o diffusione abusiva di codici di accesso.
In un anno i reati informatici aumentano del 7,8%, invertendo la tendenza dell’anno precedente (-2,8%) e risultando superiore al +5,6% dei delitti inerenti all’attività d’impresa. In chiave territoriale si osservano aumenti a doppia cifra per Molise (+26,7%), Trentino-Alto Adige (+14,5%), Liguria (+14,0%), Lazio (+13,0%), Toscana (+12,9%), Friuli-Venezia Giulia (+12,4%) e Piemonte (+10,8%). All’opposto si registra una flessione dei reati informatici in Basilicata (-4,7%) e Umbria (-1,8%). Tra le province si registrano aumenti più che doppi rispetto alla media per: Isernia (+36,3%), Livorno (+32,7%), Brindisi (+27,8%), Lodi (+25,5%), Rieti (+22,8%), Campobasso (+22,3%), La Spezia (+21,7%), Trieste (+21,3%), Biella e Como (entrambe a +18,9%), Provincia Autonoma di Bolzano (+18,4%), Frosinone (+18,1%), Prato (+17,9%), Genova (+16,3%) e Teramo (+15,9%).
Tra il 2019 e il 2023 si registra una crescita dei reati informatici del +45,5%, con un aumento diffuso in tutte le regioni e superiore al +10,0% dei delitti inerenti all’attività d’impresa. Nel dettaglio si osservano aumenti sopra la media per Toscana (+88,3%), Veneto (+63,7%), Marche (+56,0%), Puglia (+54,7%), Lazio (+53,2%), Emilia-Romagna (+53,0%) e Piemonte (+47,0%). Tra le province tali reati sono triplicati a Barletta-Andria-Trani (+209,1%) e più che raddoppiati a Livorno (+140,4%), Rieti (+129,7%), Monza e Brianza (+127,7%), Verona (+125,5%), Fermo (+117,0%), Lodi (+116,8%), Grosseto (+116,6%), Arezzo (+107,8%), Firenze (+107,5%) e Ascoli Piceno (+104,3%).
In quattro anni (2019-2023) il peso dei reati informatici sul totale dei delitti d’impresa sale di 8,7 punti percentuali rispetto al 26,8% del 2019.
I dati sui reati informatici denunciati per regione e per provincia sono presenti nell’allegata Appendice statistica che contiene per gli anni 2019-2023:
– numero
– dinamica % annuale dei reati informatici e % cumulata 2023 su 2019
– incidenza % sui 18 delitti inerenti all’attività d’impresa e variazione in punti percentuali dell’incidenza del 2023 rispetto a quella del 2019
Inoltre viene proposta l’incidenza % dei reati informatici denunciati nel 2023 ogni 10mila utenti internet, dato disponibile solo a livello regionale.