Aumentano le donne occupate nei settori energia e utility
Sono 86.200, dato in crescita del 9,3% nel 2024 meglio del +7,8% della media Ue. Presenza femminile resta comunque inferiore rispetto alle maggiori economie europee
La fase espansiva del mercato del lavoro è stata spinta dalla crescita dell’occupazione femminile, un tratto caratteristico che interessa anche il settore energetico, che in Italia registra un dinamismo più marcato della media europea.
Nel 2024 nel comparto dell’energia e delle utilities (sezioni D-energia elettrica e gas e E-acqua e rifiuti) sono occupate 86.200 donne, pari al 21,1% dell’occupazione del comparto, una quota inferiore di 3,7 punti al 24,8% medio dei 27 paesi dell’Unione europea. Si registra un divario anche nei confronti delle maggiori economie europee: la presenza delle donne è più elevata in Francia, dove arriva al 29,6%, seguita dalla Spagna con 26,8% e dalla Germania con 23,2%. In chiave settoriale, nel comparto dell’energia elettrica e gas l’Italia, in controtendenza, registra una più elevata presenza delle donne, pari al 28,5%, e superiore di 1,4 punti al 27,1% della media europea. La minore diffusione di lavoro femminile si concentra nel comparto di acqua e rifiuti in cui la quota si abbassa al 16,7%, con un ritardo di 5,8 punti rispetto alla media di 22,5% della media Ue.
In Italia il lavoro femminile in Energia e utilities cresce più che in Europa – Nel 2024, ultimi quattro trimestri a settembre, l’occupazione femminile nel comparto di Energia e utilities sale del 9,3%, facendo meglio del +7,8% della media Ue.
Il profilo della domanda di lavoro femminile – In relazione alla domanda di lavoro qualificata rilevata dal sistema Excelsior di Unioncamere – Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nel 2024 il 69,1% delle figure femminili richieste dal settore delle public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) si riferisce a impiegati (era 55,7% nel 2023), il 16,2% a professioni tecniche (era 20,4%) e il 4,4% a professioni intellettuali, scientifiche e con elevata specializzazione (era 5,7%).
Sale la difficoltà di reperimento del personale – La crescita dell’occupazione si associa ad un rilevante e crescente mismatch tra domanda ed offerta di lavoro, soprattutto se qualificato. Da una analisi dei dati annuali dal Sistema informativo Excelsior pubblicati da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nel 2024 le imprese italiane indicano una difficoltà di reperimento del personale nel 47,8% delle entrate previste, in aumento di 2,7 punti percentuali rispetto al 45,1% del 2023. La difficoltà di reperimento nelle public utilities sale al 45,8% (4,4 punti in più del 41,4% nel 2023).
Lavoro indipendente e imprenditorialità femminile – Sulla base dei dati dell’Istat sulle posizioni lavorative nelle imprese energetiche si rileva che il 94,4% delle donne occupate sono dipendenti e il restante 5,6% sono indipendenti. Da quest’ultimo cluster del mercato del lavoro, che comprende le titolari di impresa, arriva un apprezzabile sostegno all’occupazione femminile: l’Italia, che si conferma il primo paese dell’Unione europea per numero di lavoratrici indipendenti, nel corso del 2024 ha registrato un aumento delle imprenditrici e lavoratrici autonome con dipendenti, salite del 5,3%, in controtendenza rispetto al calo dell’1,9% registrato in UE a 27. A fine 2024 in Italia sono attive 2.636 imprese guidate da donne nei settori di energia elettrica, gas, acqua e rifiuti, pari all’11,3% delle imprese del comparto, con una flessione dello 0,5% nell’ultimo anno. Tra le maggiori regioni si osserva un più accentuato dinamismo delle imprese femminili di energia e utilities in Lombardia con una crescita dell’1,6%, Sicilia e Campania con +1,2% e Piemonte con +1,0%. Stabili in Emilia-Romagna mentre segnano una flessione in Veneto con -2,5%, Toscana e Lazio con -4,1%, Puglia con -5,0% e Calabria con -7,5%.
Rubrica Imprese ed energia su QE- Quotidiano Energia del 4 marzo 2025