Caro-energia e andamento economia, scenari a confronto
Le previsioni Mef, Fmi, Bankitalia. Intanto, in base ai dati Istat, maggiore pressione caro-bollette in Trentino-Alto Adige (+115,7%), Umbria (+87,6%), Abruzzo (+87,3%) e Toscana (+85%)
Nel 2022 l’economia dell’Italia cresce più di quella di Cina e di Germania, ma nella seconda metà anno emergono alcuni segnali di rallentamento, su cui pesano le crescenti pressioni inflazionistiche e la politiche monetarie restrittive. Le previsioni del Fondo monetario internazionale dello scorso 11 ottobre, collocano nel 2023 l’economia italiana in recessione, con un calo del PIL dello 0,2%, ribassando di 0,8 punti la crescita del PIL indicata solo due settimane prima, nella Nota di aggiornamento al DEF 2022. Le proiezioni di Banca d’Italia dello scorso 13 ottobre mantengono una crescita con segno positivo (+0,3%), ma in uno scenario avverso, con una interruzione del gas dalla Russia, nel 2023 il PIL si contrarrebbe di oltre l’1,5%.
A settembre 2022 l’indice di fiducia delle imprese diminuisce per il terzo mese consecutivo, raggiungendo il valore più basso da aprile 2021. L’esame dei dati pubblicati da Eurostat mercoledì scorso mostra che in Italia la produzione manifatturiera tiene su base tendenziale (+1,3% nei primi otto mesi del 2022), ma regista un calo congiunturale dello 0,9% nel trimestre giugno-agosto 2022, a fronte dell’aumento registrato in Francia (+1,4%) e Germania (+1,9%). Le flessioni più ampie in Italia si riscontrano in comparti manifatturieri energy intensive: Chimica con -5,2%, Gomme, plastica, vetro, cemento e ceramica con -4,9% e Metallurgia e metalli con -3,2%. Il divaricato andamento dei costi energetici, pericolosamente associato alla frammentazione degli interventi dei paesi Ue contro il caro-energia (QE 3/10), amplia la perdita di competitività della manifattura italiana.
La disordinata dinamica dei prezzi dell’energia condiziona le prospettive del ciclo economico. Il rientro dei prezzi all’ingrosso di gas ed elettricità dai picchi di agosto è un segnale positivo, che va però bilanciato con i rischi derivanti dall’interruzione completa delle forniture di gas dalla Russia che, secondo le stime contenute nella Nota di aggiornamento al DEF 2022 determinerebbe un ulteriore aumento del 20% dei prezzi dell’energia e una riduzione della crescita del PIL rispetto allo scenario di base di 0,2 punti percentuali nel 2022 e di 0,5 punti percentuali nel 2023. Più severi gli effetti nello scenario avverso di Banca d’Italia delineato nelle proiezioni pubblicate giovedì scorso, in cui l’interruzione delle forniture di beni energetici dalla Russia verso l’Europa determinerebbe prezzi del petrolio e del gas più elevati di circa il 50% rispetto a quelli dello scenario di base e, come abbiamo visto, un pesante calo del PIL nel 2023.
Si allungano i tempi previsti del rientro dello shock dei prezzi energetici. Secondo le stime pubblicate la scorsa settimana del Fondo monetario internazionale, nel 2023 il livello medio delle quotazioni internazionali del gas naturale – che comprende i prezzi del gas sui mercati europei e Usa e del gas naturale liquido in Giappone – supera del 26,6% la media del 2022 e del 222,3% la media del 2021, mentre nelle previsioni di luglio il prezzo 2023 del gas era previsto in calo del 16,3% rispetto a quello del 2022.
L’inflazione energetica pesa sui bilanci di imprese e famiglie. I dati definitivi di settembre, registrano in Italia un aumento tendenziale dell’indice dei prezzi al consumo dell’8,9%, con quello dei beni energetici che arriva al 44,5%, aumento trainato dai prezzi di elettricità e gas, in aumento del 77,4%. L’analisi del caro bollette per regione, basata sui dati pubblicati stamane dall’Istat, indica il maggiore aumento dei prezzi di elettricità e gas in Trentino-Alto Adige con un +115,7%, seguito da Umbria con +87,6%, Abruzzo con +87,3%, Toscana con +85,0%, Emilia-Romagna con +83,5%, Marche con +82,8% e Molise con +80,5%. Dinamiche elevate, ma relativamente più contenute in Liguria con +63,8%, Campania con +68,1%, Calabria con +68,3% e Piemonte con +69,2%.