Caro-energia Ue, l’Italia il Paese più esposto
Dall’analisi dei dati Eurostat emerge che a settembre, su base annuale, prezzi elettricità +103,4% contro il +20,9% in Germania e il +10,6% in Francia

Bisognerà attendere ancora per vedere concretizzata la risposta Ue sull’energia, con un tetto temporaneo del gas e acquisti comuni. La profonda divisione tra paesi ‘interventisti’ sul mercato, tra cui l’Italia, e quelli ‘neutralisti’, come la Germania, è stata solo in parte ricomposta nel Consiglio europeo del 20-21 ottobre, con un mandato alla Commissione europea di presentare ai capi di governo il pacchetto di azioni concrete. Persiste un elevato rischio di frammentazione, con le conclusioni del Consiglio europeo che indicano “l’importanza di uno stretto coordinamento e di soluzioni comuni a livello europeo, ove opportuno” (QE 21/10).
In attesa degli interventi europei, la crisi dell’energia sta pesando sull’economia italiana, mentre sul prossimo inverno si proietta il rischio di una interruzione del gas dalla Russia.
L’analisi dei dati pubblicati dall’Istat nei giorni scorsi evidenza che ad agosto 2022 i prezzi all’importazione di petrolio e gas salgono del 132,3% (dal +101,8% di luglio), portando il valore delle importazioni di energia a 119,4 miliardi di euro negli ultimi dodici mesi; gli acquisti di energia dall’estero sono pari a 2.023 euro all’anno per abitante. Nell’arco dell’ultimo anno l’import di energia si è dilatato di 77,9 miliardi di euro, segnando un aumento addirittura del 187,6% rispetto a dodici mesi precedenti. Tale aumento si compone di un incremento del 7,3% dei volumi e di una forte aumento dei valori medi unitari – proxy dei prezzi di acquisto -, saliti del 158,6%. Il rafforzamento del dollaro, lo ricordiamo, ha amplificato l’aumento degli acquisti di energia valutati in euro.
La bolletta energetica – il differenziale tra import ed export di energia – sale a 93,8 miliardi di euro su base annua, raggiungendo un ulteriore massimo del 4,9% del PIL. La bolletta è peggiorata di 2,5 punti di PIL dopo l’invasione dell’Ucraina e di 3,2 punti nell’arco di dodici mesi.
L’alta dipendenza dal gas nella generazione elettrica delinea maggiori aumenti delle bollette dell’elettricità per i consumatori italiani. Dal confronto su dati Eurostat pubblicati la scorsa settimana emerge che a settembre i prezzi dell’energia elettrica in Italia salgono del 103,4% rispetto a dodici mesi prima, a fronte del +20,9% della Germania e del +10,6% della Francia; l’aumento in Italia è di 63,8 punti superiore alla media dell’Eurozona.
Il prezzo del gas al consumo, che mostra una minore dinamica rispetto a quella dell’energia elettrica, a settembre segna una maggiore crescita in Germania (+67,7%) e in Italia (+60,3%), mentre è assai meno marcata in Francia (+28,3%) e in Spagna (+24,3%).
Sul piano delle politiche, l’Italia finora è intervenuta contro il caro bollette con risorse di bilancio per 3,3 punti di PIL. Mentre nell’ultimo Consiglio europeo si allontana l’ipotesi di interventi europei finanziati con debito comune, la prossima manovra di bilancio dovrà contenere il finanziamento di nuovi interventi, per i quali appare insufficiente lo spazio fiscale di circa 10 miliardi delineato dal nuovo quadro tendenziale nella Nota di aggiornamento del DEF 2022 e i 4,5 miliardi di euro dei fondi della politica di coesione 2014-2020 utilizzabili dall’Italia secondo il piano della Commissione europea del 28 ottobre per fronteggiare l’emergenza energetica (QE 18/10).
Nella gestione dei conti pubblici va considerato che una interruzione del prezzo del gas dalla Russia, determinando un calo del PIL di oltre l’1,5% (QE 17/10), potrebbe significativamente deviare il rapporto debito/PIL dal sentiero di discesa previsto nella Nota di aggiornamento al DEF.
Inoltre, sull’economia europea pesano gli effetti della stretta monetaria in corso e che potrebbe ulteriormente accentuarsi. Giovedì prossimo il Consiglio della Bce potrebbe decidere un ulteriore aumento dei tassi, con l’obiettivo di stabilizzare i prezzi: a settembre l’inflazione dell’Eurozona sale al 9,9% (era 9,1% ad agosto) e in Germania ha superato la barriera psicologica della doppia cifra, arrivando al 10,9%, con una forte accelerazione, di 2,1 punti, rispetto all’8,8% di agosto.

Imprese ed energia, 24 ottobre 2022