Data center, in Italia consumi elettrici +25,1% all’anno, QE-Quotidiano Energia

Data center, in Italia consumi elettrici +25,1% all’anno
Nel quadriennio 2019-2023 la domanda del settore è più che raddoppiata. Alta concentrazione in Lombardia (59,3% del totale nazionale), con il 41,8% nella sola provincia di Milano

Secondo il rapporto dell’IEA su energia e IA, nel 2024, i data center rappresentavano circa l’1,5% del consumo elettrico mondiale, pari a 416 terawattora (TWh). Gli Stati Uniti concentrano quasi la metà (44,0%) di tale consumo, seguiti da Cina (24,5%) ed Europa (16,3%). A livello globale, il consumo elettrico dei data center è cresciuto di circa il 12% all’anno dal 2017, oltre quattro volte più velocemente del tasso di consumo elettrico totale. Lo sviluppo dei sistemi di intelligenza artificiale porterà ad un raddoppio dei consumi di elettricità dei data center, che nel 2030 raggiungerà 946 TWh, superando l’attuale consumo totale di elettricità del Giappone (933,5 TWh), registrando un aumento del 127,4%, pari ad un tasso medio di crescita annua del 14,7%. Nel dettaglio, il tasso di crescita annua dei consumi di elettricità dei data center in Cina è del 18,1% e negli Stati Uniti del 15,1%, ritmi doppi rispetto il +8,8% previsto in Europa. Nelle economie avanzate i data center rappresenteranno oltre il 20% della crescita della domanda fino al 2030.

Il caso dell’Irlanda – L’Irlanda è l’ottava economia dell’Unione europea a 27, con una quota del 3,1% del PIL europeo, ma si colloca al terzo posto, dietro a Germania e Francia, per valore aggiunto nell’economia digitale (sez. J Nace2, servizi di informazione e comunicazione), rappresentando l’11,3% del totale dell’Ue a 27. La concentrazione delle attività dei data center è favorita dalla bassa tassazione: nel 2024 il carico fiscale in Irlanda è del 23,6%, il più basso tra i 27 paesi dell’Unione europea e inferiore di 16,9 punti al 40,5% della media Ue. Una analisi dell’Ufficio centrale di statistica irlandese evidenzia che nel 2015 i centri di elaborazione dati determinavano il 5% dei consumi di elettricità mentre nel 2024 la quota à salita al 22%, superando di quattro punti il 18% registrato dalle abitazioni urbane.

Fatturato e valore aggiunto dei data center in Italia – In Italia nel comparto prevalentemente costituito dalle attività dei data center – servizi d’informazione e altri servizi informatici, divisione J63 Ateco 2007 – sono attive 42mila imprese, che danno lavoro a 131mila addetti e generano un fatturato di 13,4 miliardi di euro. Nei primi sei mesi del 2025 il settore segna una crescita a doppia cifra del fatturato (+12,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) risultando, dopo le attività di Attività di programmazione e trasmissione (divisione J60 Ateco 2007), il settore dei servizi con la miglior performance dei ricavi nella prima metà di quest’anno.

L’analisi dei dati pubblicati ieri dall’Istat sui conti nazionali evidenzia che nel 2024 quello della programmazione, consulenza informatica e attività dei servizi d’informazione (Ateco 2007 J62 e J63) è il settore dei servizi che ha registrato la miglior performance del valore aggiunto (+4,5% rispetto al 2023) a fronte di una crescita media dei servizi che si è fermata al +0,8%.

La domanda di elettricità dei data center sul territorio – Nel 2023 il consumo di energia elettrica del settore dei datacenter in Italia è stato di 509,7 GWh, con un aumento del 7,6% rispetto all’anno precedente. Nel quadriennio 2019-2023, caratterizzato da una crescente digitalizzazione dell’economia italiana, la domanda di elettricità dei data center è più che raddoppiata, salendo del 144,6%, equivalente ad un tasso di crescita medio annuo del 25,1%.
Le quattro regioni di Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna e Piemonte, in cui si localizzano i centri di elaborazione dati di maggiori dimensioni, addensano l’84,6% dei consumi elettrici del settore. Al primo posto troviamo la Lombardia con 302,3 GWh, pari al 59,3% del totale nazionale, seguita da Lazio con 66,8 GWh, pari al 13,1%, Emilia-Romagna con 32,5 GWh, pari al 6,4% e Piemonte con 29,8 GWh, pari al 5,8%. A questo gruppo si riferisce la quasi totalità (99,1%) dell’incremento dei consumi elettrici tra il 2019 e il 2023: nelle quattro regioni in esame i consumi elettrici sono saliti al tasso annuo del 34,3% a fronte del +0,9% all’anno delle restanti regioni, e cumulando una crescita complessiva del 225,0%, a fronte della staticità (+3,6% nel quadriennio) nel resto d’Italia. Nel dettaglio, il Piemonte registra il più elevato tasso medio annuo di crescita, pari al 63,7%, seguito da Emilia-Romagna con 36%, Lombardia con 33,9% e Lazio con 27,9%.
Le prime dieci province concentrano l’81,8% dei consumi di elettricità del settore dei data center. Al primo posto troviamo Milano che da sola, con 212,8 GWh, concentra il 41,8% dei consumi italiani del settore. Seguono Roma con 63,5 GWh, pari al 12,5%, Bergamo con 55,9 GWh, pari al 11%, Torino con 26,1 GWh, pari al 5,1%, Monza e della Brianza con 19,6 GWh, pari al 3,8%, Parma con 13,9 GWh, pari al 2,7%, Bologna con 9,9 GWh, pari al 1,9%, Brescia con 6,1 GWh, pari al 1,2%, Napoli con 4,7 GWh, pari al 0,9 e Vicenza con 4,2 GWh, pari al 0,8%.

Rubrica Imprese ed energia su QE- Quotidiano Energia del 23 settembre 2025


Autore

E. Quintavalle - Responsabile Ufficio Studi

Data di pubblicazione

24/09/2025

Categorie tematiche

Energia

Documento Principale

Libero

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