Dopo sette trimestri di calo torna a salire la bolletta energetica
Nel terzo trimestre 2024 crescita zero del Pil. Occupazione e consumi sostengono crescita, giù spesa PA, investimenti ed export. Analisi dei dati Istat
L’analisi dei conti nazionali diffusi IL PRIMO DICEMBRE dall’Istat delinea la delicata fase congiunturale dell’economia italiana, caratterizzata dalla crescita zero del PIL nel terzo trimestre del 2024. Sulla stagnazione pesano la crisi della manifattura (più acuta per moda e automotive, QE 12/11), il rallentamento degli investimenti determinato dalla stretta monetaria, la debole domanda pubblica e il calo delle esportazioni nette.
Nel terzo trimestre del 2024 il valore aggiunto totale segna crescita zero rispetto al trimestre precedente, combinazione di un calo dell’1,0% della manifattura che azzera gli aumenti registrati nelle costruzioni (+0,3%) e nei servizi (+0,2%).
Sul lato della domanda si registra un importante sostegno della spesa delle famiglie, che segna un aumento dell’1,4% rispetto al trimestre precedente. Ristagna la spesa della PA (-0,2%) mentre la stretta monetaria sta condizionando gli investimenti che scendono dell’1,2%, con un calo più marcato (-3,9%) per gli investimenti in macchinari. Il contributo alla crescita della domanda estera netta è negativo, combinazione di esportazioni di beni e servizi in calo dello 0,9% e importazioni in salita dell’1,2%. Pesa il ritardo della ripresa dei flussi di commercio internazionale: mentre il Fondo monetario internazionale ad ottobre stimava per quest’anno una ripresa del 2,6%, l’analisi dei dati dell’istituto indipendente olandese CPB evidenzia che nei primi nove mesi del 2024 la crescita del commercio mondiale di beni si ferma al +1,5%.
La spesa delle famiglie rimane tonica anche grazie al buon andamento del mercato del lavoro che, dopo il calo di settembre, ritorna a registrare una crescita dell’occupazione: a ottobre 2024 il numero di occupati cresce di 47mila unità rispetto a settembre, attestandosi a 24 milioni 92mila. In dodici mesi gli occupati salgono di 363 mila unità (+1,5%), grazie all’aumento di 449mila dipendenti permanenti, pari al +2,8%.
Torna a salire la bolletta energetica – Nel terzo trimestre del 2024 risale la bolletta energetica in rapporto al PIL, dopo un calo durato sette trimestri, dal picco del 7,1% del terzo trimestre del 2022, nel pieno della crisi determinata dal deragliamento dei prezzi dell’energia. Nel terzo trimestre di quest’anno le importazioni di energia in valore salgono del 6,3% rispetto al trimestre precedente, combinazione di un aumento del 2,0% dei prezzi all’importazione (valori medi unitari) e del 4,1% dei volumi importati.
Punti di forza e criticità della politica economica – La manovra contenuta nel disegno di legge di bilancio in discussione in Parlamento corregge i conti pubblici, con il rientro del deficit sotto la soglia del 3% del PIL nel 2026 e con un impatto espansivo sulla crescita del PIL per tre decimi di punto percentuale nel 2025. Come sottolineato nell’audizione dell’Ufficio parlamentare di bilancio, i principali beneficiari della manovra sono le famiglie, con un valore netto di 55 miliardi di euro nel triennio 2025-2027, principalmente determinati dagli interventi a favore dei lavoratori dipendenti.
Le prospettive delle politiche economiche appaiono incerte. In attesa delle decisioni del Consiglio della Bce del 12 dicembre, si registra una bassa velocità dell’allentamento monetario mentre il limite dell’1,5% della crescita annua della spesa pubblica primaria netta, richiesto dalla riforma del Patto di stabilità e crescita, riduce gli spazi per interventi fiscali anticiclici. Infine, gli interventi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, da cui arriva un importante sostegno alla crescita dell’economia italiana, hanno un impatto più contenuto sulla manifattura, il settore in maggiore difficoltà, il quale beneficia del 13% della creazione di valore innescata dal Piano.
Rubrica Imprese ed energia su QE- Quotidiano Energia del 3 dicembre 2024