Nella pubblicazione viene analizzato l’andamento del mercato del lavoro secondo gli ultimi dati dell’Istat pubblicati venerdì scorso. Viene proposta l’analisi della dinamica dell’occupazione per regione con un confronto internazionale tra regioni italiane e gli altri 26 stati europei. Esaminati gli effetti su occupazione e disoccupazione della crisi ‘a W’ e le stime del lungo recupero dei livelli pre crisi. Analizzata la concentrazione della disoccupazione nei sei paesi del Mezzogiorno d’Europa
La parte centrale del lavoro analizza le profonde trasformazioni nel lavoro tra il  2008 e il 2012 che hanno visto una particolare esposizione nei settori con una più alta incidenza di addetti nell’artigianato. La ‘decimazione’ del lavoro autonomo.; dualismo generazionale del mercato del lavoro, con il crollo dell’occupazione under 35.
Incerti scenari futuri rendono più fragile la domanda di lavoro: calo dei dipendenti a tempo indeterminato, e degli occupati a tempo pieno.  Una analisi della dinamica di lungo periodo dell’occupazione nelle regioni. I rischi dell’aumento del sommerso. La pressione sulla spesa pubblica per ammortizzatori sociali. ‘Tiraggio’ della CIG dimezzato nell’artigianato. Il quadro della CIG 2012 per settore e per territorio: regioni e province.
L’artigianato è più esposto alle crisi globali, con una maggiore presenza nei settori con maggiore cedimento dell’occupazione (Manifatturiero e Costruzioni). Processo di selezione anche per le imprese. L’andamento dell’occupazione dipendente. Meno intensità ma persistenza per le caratteristiche del lavoro dell’artigianato: difficile reperimento e vocazione all’apprendistato.
Il costo del lavoro e il cuneo fiscale. Un modello di recupero dell’economia fondato sulle imprese.  Il caso: nella crisi le microimprese hanno amplificato l’efficacia degli ammortizzatori sociali. I paradossi del concorso per la scuola: i candidati a 11mila cattedere sono una volta e mezza i disoccupati laureati sotto i 35 anni; l’equivalente occupazione è creata in un anno dal 6% delle micro e piccole imprese fino 20 addetti.