Elaborazione Flash “L’artigianato alimentare e il made in Italy agroalimentare” – Speciale Natale 2014 e verso EXPO 2015.



Il lavoro contiene una analisi per territorio e comparto della struttura e dinamica delle imprese artigiane del settore alimentare. Inoltre vengono esaminati, per il settore, l’andamento dell’occupazione, dell’export, dei consumi delle famiglieprodotti agroalimentari tradizionali e quelli di qualità (DOP, IGP e STG) riconosciuti e tutelati dall’Unione Europea. 

Sintesi delle evidenze del lavoro
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A dicembre, con le festività legate al Natale, le vendite al dettaglio di prodotti alimentari sono del 20,9% superiori alla media mensile; a dicembre il consumo delle famiglie di prodotti alimentari è pari a 15.206 milioni di euro, 2.629 milioni in più della media mensile. A 21 settimane dall’inizio di Expo Milano 2015, Esposizione Universale centrata sul tema , evento che rappresenta un’occasione per mettere in evidenza la qualità, la creatività e il legame con la tradizione e il territorio delle produzioni artigiane del settore alimentare: al III trimestre 2014 sono 90.980 imprese dell’artigianato alimentare, in crescita dello 0,4% nell’ultimo anno mentre il totale artigianato scende dell’1,7%. Maggiore crescita per imprese nel comparto Vini, distillerie, birre e altre bevande (+3,4%), seguito da Lattiero-casearia (+2,2%), Cibi da asporto (+0,7%) e Pasticceria, panifici e gelaterie (+0,5%). Tra le regioni principali crescita dell’artigianato alimentare sopra alla media in Sicilia (+1,3%), Campania (0,8%), Piemonte e Lombardia (+0,6%). In Appendice i dati per provincia



L’occupazione nel comparto Alimentazione e bevande, anche grazie all’artigianato (4 addetti su 10 in imprese artigiane, pari a 158.368 addetti) cresce nel II trimestre 2014 del 5,4% in ottica tendenziale (+24.100 unità) mentre il totale economia è in lieve calo dello 0,1%; nel lungo periodo (II trimestre 2008-II trimestre 2014) l’occupazione del comparto sale del 10,9%, mentre il totale economia perde il 4,8%.



Nei primi 9 mesi del 2014 le esportazioni nel settore alimentare valgono 20,7 miliardi di euro, rappresenta il 7,0% dell’export italiano e cresce del 2,9% a fronte di un aumento dell’export totale italiano dimezzato (+1,4%). Lievemente più dinamici i mercati dell’Unione Europea (il 64,1% dell’export alimentare) che crescono del 3,0% a fronte di +2,8% dei mercati fuori dall’UE a 28. In appendice i dati dell’export alimentare per provincia



In 22 categorie di prodotti tipici del nostro Paese che compongono il Made in Italy agroalimentare – vino, pasta, formaggi, conserve di pomodori, panetterie e pasticceria, olio di oliva, caffè, cioccolata e cacao, carni e salumi, salse, liquori, riso, succhi di frutta, acque, gelati, aceti, confetture e liquori – nei primi 8 mesi del 2014 l’export vale 13,6 miliardi di euro (il 62,7% verso paesi dell’Ue a 28): la crescita tendenziale è del 2,4%, tre volte e mezzo superiore il +0,7% del totale export italiano. Il Made in Italy agroalimentare è per oltre la metà (51,8%) composto da: Vini (23,5%, 3,2 miliardi di euro), Paste alimentari (10,8%, 1,5 mld), Formaggi e latticini (10,5%, 1,4 mld) e Pomodori preparati o conservati (7,0%, circa 1 mld).



Nei primi 8 mesi del 2014 l’export di torte e dolci di Natale vale 280 milioni di euro e cala dell’1,7%; nei 10 maggiori Paesi di destinazione (78,4% del comparto) l’export sale del 6,2%: crescita a due cifre per Russia (35,8%), Polonia (24,8%), Regno Unito (19,5%), Spagna (18,2%) e Francia (10,8%).



La persistente recessione ha colpito anche i consumi alimentari delle famiglie che nel 2013 sono pari a 150.940 milioni con una diminuzione, in valore, dello 0,7% rispetto al 2012. Ad ottobre 2014 i prezzi per i prodotti di pasticceria fresca crescono dell’1,2%, valore in linea con quello di un anno fa (1,0% ad ottobre 2013).



Italia prima in Europa per numero di prodotti agroalimentari di qualità (DOP, IGP e STG): sono in totale 261, il (22,1%) del totale dei prodotti di qualità europei censiti, con 7.090 imprese di trasformazione, in aumento dell’1,1% in un anno; attivi soprattutto nella lavorazione dell’Olio extravergine di oliva (26,3% del totale), dei Formaggi (23,9%) e degli Ortofrutticoli e cereali (16,4%).



In Italia sono 4.813 i prodotti agroalimentari tradizionali: la sola Toscana ne conta quasi un decimo (9,6%) e precisamente 463, seguita dalla Campania con 429 (8,9%), dal Lazio con 386 (7,7%), dal Veneto con 371 (7,7%) e dall’Emilia-Romagna con 356 (7,4%).




èN.B. ill 9/12/2014, allle ore 16.40  snell’EF è tata sostituita la colonna “Altri settori* – Imprese” nella tavola a pagina 10 “Imprese trasformatrici di prodotti agroalimentari di qualità (DOP, IGP e STG) nelle regioni per settore