‘Elaborazione Flash ‘Primi elementi di valutazione degli effetti della riforma del mercato del lavoro’ realizzata in collaborazione con la Direzione Relazioni Sindacali.
Il lavoro è stato integrato da una rilevazione ISPO-Confartigianato con le valutazioni degli imprenditori artigiani sulla Riforma sintetizzata in:
su Repubblica del 24 marzo 2013 ‘Bocciata la riforma Fornero dal 65% delle piccole imprese niente lavori fissi, crollano i precari’ a firma di Roberto Mania. La nostra analisi è stata ripresa anche da servizi del TG5, TG la7, e TG4 di ieri.
L’Elaborazione flash evidenzia i seguenti elementi:
Tra luglio 2012 e gennaio 2013 i disoccupati in Italia salgono di 268mila unità (+9,8%) più del doppio dell’Eurozona; il tasso di disoccupazione sale di 1,1 punti, più del doppio rispetto a 0,5 punti Eurozona.
Nei primi sei mesi di applicazione della riforma l’occupazione scende dell’1,3%, la peggiore performance degli ultimi nove anni: in valore assoluto gli occupati sono calati di 302mila unità, al ritmo di 1.641 occupati in meno al giorno.
Nel II semestre 2012 le assunzioni con contratto di lavoro intermittente crollano del 37,4% e sono in forte calo anche quelle di lavoro parasubordinato (-15,3%); nel complesso le assunzioni per lavoro intermittente e parasubordinato scendono del 24,4%, invertendo con decisione una precedente tendenza alla crescita. Diminuiscono anche le assunzioni di lavoratori dipendenti in calo del 4,4%, trend in peggioramento rispetto al semestre precedente.
Alcune posizioni interessate dalla riforma registrano flessioni più pesanti della media del mercato: al IV trimestre 2012 l’occupazione segna un calo tendenziale dello 0,6% ma, nello stesso periodo, gli apprendisti crollano del 6,5%, i collaboratori segnano una flessione del 4,8%, i lavoratori in proprio senza dipendenti calano del 3,2%. Non si evidenzia uno switch da tempo parziale (+346mila) a tempo pieno (-419mila).
L’aumento del costo dell’apprendistato e dei contratti a tempo determinato aggrava il gap di competitività: in dieci anni costo del lavoro per unità di valore aggiunto (Clup) in Italia è salito del 24,8% ben 7,8 punti in più del 17,0% dell’Eurozona. Ampliato il già pesante cuneo fiscale che in Italia è del 47,6% di 12,3 punti superiore al 35,3% della media Ocse. Il maggior costo penalizza particolarmente l’artigianato dove il 16,0% del totale delle assunzioni sono di apprendisti, valore doppio rispetto all’8,3% delle imprese non artigiane.
I rischi di aumento del contenzioso urtano su arretrati crescenti nei tribunali: tra il 2007 e il 2011 le cause di lavoro salgono del 12,9%; mentre l’occupazione scende di 506mila unità le nuove cause di lavoro sono salite di 54mila unità. Lunghi i tempi della giustizia: un procedimento di lavoro in tribunale ordinario dura 578 giorni.