L’Elaborazione Flash ‘Imprese e artigianato della Meccanica nei territori’ integra il rapporto “Meccanica e digital economy tra i driver della ripresa” presentato dall’Ufficio Studi il 25 novembre 2021 nel corso convegno organizzato da Confartigianato dalla Direzione Politiche Economiche – Sistema Imprese, in collaborazione con A.P.I.: “Ripresa nell’autunno 2021, investimenti e le MPMI della Meccanica”.

Alla fine del III trimestre 2021 la Meccanica conta 175.353 imprese registrate che rappresentano il 2,9% delle imprese del totale economia, valore dimezzato rispetto al 7,0% dell’artigianato. La metà (51,5%) delle imprese del settore, pari a 90.326 imprese, sono imprese artigiane, peso oltre due volte quello registrato per l’artigianato sulle imprese del totale economia (21,2%).  Tra le principali regioni – ognuna con almeno l’1% del totale imprese del settore – la quota dell’artigianato della Meccanica più elevata si riscontra in Trentino-Alto Adige (65,9%), Sardegna (64,0%), Calabria (62,8%), Piemonte (57,9%) e Liguria (57,7%). Tra le principali province primeggiano: Cuneo (72,2%), Catania (62,4%), Pavia (58,5%), Como (57,0%), Firenze (56,2%), Verona (55,8%), Padova (55,6%), Bergamo (55,1%), Brescia (54,9%) e Venezia (54,8%). Le principali regioni più vocate nella Meccanica – con valori dell’indice di specializzazione superiori a 120 – sono: Emilia-Romagna e Lombardia (entrambe con 154), Veneto (142), Piemonte (137) e Friuli-Venezia Giulia (128). Tra le principali province una maggior vocazione nella Meccanica si osserva per: Lecco (277), Brescia (240), Vicenza (219), Parma (202), Reggio Emilia (201), Modena (190), Varese (186), Bergamo (183), Monza e Brianza (166), Bologna (155), Pavia (154), Treviso (151), Padova (147), Como (142), Torino (139) e Verona (121).