Elaborazione Flash “Legno Arredo – Quadro territoriale
della struttura delle imprese, artigianato, occupazione e made in Italy
“.
L’analisi del settore Legno-Arredo della presente Elaborazione Flash si integra e
completa con
le
Slides “Struttura delle imprese, dell’artigianato e trend del settore
Legno e Arredo
” presentate venerdì 9 marzo 2018 ad Anghiari
(Arezzo) nel corso del convegno
“Oltre il saper fare. L’artigianato e le dinamiche dell’alternanza
scuola-lavoro”
organizzato da Confartigianato Legno e Arredo in
collaborazione con Confartigianato Arezzo.

Highlight Elaborazione Flash  


Imprese e artigianato – Alla fine del 2017 la Federazione Confartigianato Legno Arredo conta 73.098 imprese registrate che rappresentano l’1,2% del totale delle imprese, valore che triplica nel caso dell’artigianato (3,7%). I due terzi (67,7%) delle imprese del settore, pari a 49.453 unità, sono imprese artigiane, tre volte il peso che l’artigianato ha sul totale delle imprese (21,8%). Nel dettaglio il comparto Legno conta 37.620 imprese, pari alla metà (51,5%) delle imprese della Federazione, segue il comparto Arredo con 22.437 imprese, pari al 30,7% del totale ed infine 13.041 imprese si occupano di Tappezzeria e rappresentano il 17,8% del totale. 

A fine 2017 il peso della Federazione Confartigianato Legno Arredo sul totale imprese dell’1,2%; le quote più elevate si osservano in Friuli-Venezia Giulia (2,8%), Provincia Autonoma di Bolzano (2,3%), Valle d’Aosta (2,1%) e Marche (2,0%). Il peso dell’artigianato della Federazione Confartigianato Legno Arredo sul totale artigianato del 3,7% viene doppiato in Prov. Aut. di Bolzano (8,9%) seguita da Valle d’Aosta (6,5%), Prov. Aut. di Trento (6,4%) Friuli-Venezia Giulia (5,5%) e Veneto (5,0%).  


Alta vocazione artigiana – L’artigianato rappresenta i due terzi (67,7%) delle imprese del settore ed in tutte le regioni supera la metà delle imprese del settore. Sono artigiane oltre 3 imprese su 4 in Prov. Aut. di Bolzano (91,3%), Valle d’Aosta (90,5%), Piemonte (80,7%), Liguria (80,3%), Prov. Aut. di Trento (79,2%) e Sardegna (75,4%). Le incidenze minori di Friuli-Venezia Giulia (53,7%), Campania (54,2%) e Marche (55,3%). 


Gli addetti delle imprese – Nel Legno e Mobili – divisioni 16 e 31 del Manifatturiero – si contano 239.270 addetti che rappresentano l’1,5% degli addetti del totale delle imprese. Nel dettaglio nei Mobili sono occupati 132.158 addetti, oltre la metà (55,2%) del settore ed il restante 44,8% si concentra nel Legno (107.112 addetti). Sono 109.809 gli addetti del settore che lavorano in imprese artigiane che assorbono quasi la metà degli addetti del settore del Legno e Mobili (45,9%): l’incidenza più alta, pari al 57,4%, si rileva nel Legno (61.478 addetti) mentre 1 addetto su 3 (36,6%) opera nei Mobili (48.331 addetti). Nel caso dell’artigianato il peso del settore del Legno e Mobili sul totale addetti artigiani arriva sul 4,1%, un valore quasi tre volte quello osservato per il totale imprese (1,5%). Complessivamente Legno e Mobili e Riparazione di mobili ed oggetti di arredamento e laboratori di tappezzeria contano 244.426 addetti. 


In Friuli-Venezia Giulia si rileva il più alto peso degli addetti del Legno e Mobili sugli addetti del totale imprese pari al 5,5%, quattro volte la media (1,5%); seguono, tutte con valori che doppiano la media, le Marche (4,2%), la Prov. Aut. di Bolzano (3,5%) ed il Veneto (3,0%). Per quanto riguarda l’artigianato il peso del settore sul totale addetti artigiani del 4,1% viene doppiato in Prov. Aut. di Bolzano (9,1%) e Friuli-Venezia Giulia (8,9%) ed è di poco inferiore al doppio in Prov. Aut. di Trento (7,8%). Il peso dell’artigianato sull’occupazione del settore Legno e Mobili è, in media nazionale, del 45,9%, quota che viene quasi doppiata in Valle d’Aosta (85,2%) e si superano i due terzi in Liguria (72,6%), Sicilia (68,6%) e Prov. Aut. di Trento (68,5%). All’opposto non si supera un terzo degli addetti in Friuli-Venezia Giulia (29,4%), Puglia (32,4%) e Marche (32,8%). 


Trend dell’occupazione – Nella media dei quattro trimestri IV trimestre 2016- III trimestre 2017 il Legno e Mobili vede gli occupati scendere del 6,6% a fronte di un aumento del totale economia dell’1,1% e del Manifatturiero dello 0,3%. In cinque anni il calo è ampio, con l’occupazione del settore che, infatti, risulta decimata (-11,9%), mentre il totale economia registra un aumento del +1,7% ed il Manifatturiero è stabile. 


Made in Italy – Nei 12 mesi tra dicembre 2016 e novembre 2017 le esportazioni del Legno e Mobili valgono 11,4 miliardi di euro, pari al 2,7% del totale export manifatturiero. L’83,9% delle esportazioni del settore sono riconducibili ai Mobili (9,6 mld) ed il restante 16,1% al Legno (1,8 mld). Nell’ultimo anno le esportazioni del Legno e Mobili sono cresciute del 4,1%, quasi la metà del +7,6% del settore Manifatturiero, ma la performance è più che doppia rispetto al +1,5% registrato nei 12 mesi precedenti. Nel dettaglio risulta più dinamico il Legno che aumenta del 6,7% (meglio del 4,5% di un anno prima) mentre i mobili si fermano sul +3,6% (quasi quattro volte il +1,0% di un anno prima).  


Nel confronto europeo l’Italia risulta il terzo paese esportatore del Legno e Mobili dell’Unione Europea, di cui rappresenta un decimo (11,3%) delle esportazioni del comparto, dietro alla Germania con 16,9 miliardi di euro (16,8%) ed alla Polonia con 13,9 mld (13,8%). Per quanto riguarda i mercati di destinazione del made in Italy del Legno e Mobili nei 12 mesi tra dicembre 2016 e novembre 2017 i primi cinque mercati assorbono quasi la metà (49,4%) delle vendite italiane: il primo cliente del nostro Paese è la Francia con 1.747 milioni di euro (15,3 % del totale), Germania con 1.201 mln (10,5%), Stati Uniti con 1.098 mln (9,6%), Regno Unito con 1.021 mln (8,9%) e Svizzera con 578 mln (5,1%). Le vendite del Legno e Mobili crescono del +4,1% con il +4,7% dei Paesi extra UE ed il +3,5% dei Paesi dell’UE. Tra i maggiori Paesi di destinazione si osserva una maggiore crescita dell’export in Cina (+34,0%), seguono con crescite superiori alla media, Francia (+6,8%), Stati Uniti (+6,3%), Belgio (+5,3%) e Spagna (+4,9%). Al contrario sono in calo le vendite in Russia (-6,2%) Emirati Arabi Uniti (-5,7%), Regno Unito (-1,3%) e Germania (-1,0%). 


MPI del Legno e Mobili pivot dell’occupazione e leader in UE per export diretto – Il settore Legno e Mobili fa pivot sulle Piccole imprese con meno di 50 addetti che contano 182.016 addetti e rappresentano oltre i tre quarti dell’occupazione (76,1%, di 21,9 punti percentuali superiore alla media del 54,2% del Manifatturiero); nelle sole Microimprese si concentra il 41,6% degli addetti (99.555 addetti). Primario anche il contributo economico delle Piccole imprese che rappresentano il 62,8% del valore aggiunto ed oltre la metà del fatturato (58,6%), valori quasi doppi rispetto a quelli del Manifatturiero (rispettivamente 38,2% e 33,1%). Nel 2015 le piccole imprese nel Legno e Mobili italiane esportano direttamente 3,3 mld di euro di merci posizionandosi al primo posto nell’Ue: da sole le piccole imprese italiane esportano poco meno di quanto esportano le piccole imprese dei quattro Paesi dietro l’Italia: Polonia, Germania, Spagna e Svezia (3,5 mld). 


Export e grado di esposizione nel Legno e Mobili per territorio – Il grado di esposizione dei territori italiani nel settore in esame – dato dal rapporto tra le esportazioni nel Legno e Mobili nell’anno compreso tra il IV trimestre 2016 ed il III trimestre 2017 ed il valore aggiunto territoriale al 2015 – è pari allo 0,76% con i valori maggiori per il Friuli-Venezia Giulia (4,59%); seguono, con valori superiori alla media, il Veneto (2,16%), le Marche (1,77%), Prov. Aut. di Bolzano (1,29%) e la Lombardia (0,95%). Tra le principali 12 regioni, ognuna con una quota delle esportazioni del Legno e Mobili superiore o uguale all’1,0%, 7 mostrano una crescita delle esportazioni superiore alla media (+1,8%): Abruzzo (8,1%), Friuli-Venezia Giulia (6,6%), Umbria (5,6%), Marche (3,9%), Piemonte (3,5%), Veneto (3,1%) e Lazio (2,6%). 


La specializzazione dell’export nel Settore Legno e Mobili dei territori italiani – L’analisi dell’indice di specializzazione delle esportazioni relative ai dodici mesi tra IV trimestre 2016 e III trimestre 2017 del Legno e Mobili – rapporto fra l’export nei comparti del settore nei territori diviso il totale export manifatturiero del territorio e l’export del settore in Italia diviso il totale export manifatturiero in Italia – evidenzia una più elevata specializzazione per il Friuli-Venezia Giulia (indice pari a 418), seguita dalla Prov. Aut. di Bolzano (235), dalle Marche (205), dalla Puglia (190), dal Veneto (189) e dal Molise (158), ma quest’ultimo non supera la quota dell’1% delle esportazioni del comparto. Per quanto riguarda il comparto del Legno primeggia la Prov. Aut. di Bolzano (899), seguita dall’Umbria (285), dal Friuli-Venezia Giulia (280), dalle Marche (209). Nel caso dei Mobili si posiziona al primo posto il Friuli-Venezia Giulia (445), seguito dalla Puglia (223), dalle Marche (205) e dal Veneto (198). Dall’analisi emerge che 19 province (17,3% del totale) mostrano un elevato grado di specializzazione nell’export del Settore Legno e Mobili e concentrano un valore di 6,7 mld di euro, pari al 59,8% del totale esportato nel settore. Nel dettaglio mostrano elevata specializzazione nel Legno 26 province (23,6% del totale) che concentrano un valore di 1,1 mld di euro, pari al 59,0% del totale esportato nel comparto. Una elevata specializzazione nei Mobili si rintraccia per 17 province (15,5% del totale) che concentrano un valore di 5,7 mld di euro, pari al 60,8% del totale esportato dal comparto. 


Tendenze del mercato del lavoro nei 31 sistemi locali di lavoro del Legno e Mobili – Sono 31 i Sistemi locali di lavoro – di cui 21 sono distretti – in cui vi è una specializzazione produttiva prevalente nel sistema Legno e mobili e comprendono 333 comuni. Nel 2016 contano 1.104.600 occupati, pari al 4,9% del totale economia, ed il tasso di occupazione è pari al 48,2%, 4,5 punti percentuali in più rispetto al 43,7% del totale economia, il gap più basso degli ultimi 10 anni; parallelamente il tasso di disoccupazione è pari all’8,3% ed inferiore all’11,7% del totale economia. Nell’ultimo anno nei SLL del Legno e Mobili il tasso di occupazione cresce di 0,6 punti percentuali come nel totale economia ed anche la riduzione del tasso di disoccupazione è leggera (-0,2 punti) e uguale a quella totale. Negli ultimi dieci anni i SLL del Legno e Mobili hanno sofferto maggiormente rispetto al totale economia: il tasso di occupazione è sceso di 2,8 punti a fronte del 2,1 punti in meno totale mentre. L’aumento della disoccupazione è più contenuto nei SLL del Legno e Mobili (+4,0 punti vs. +4,9 punti del totale), ma si evidenzia che nei SLL i disoccupati sono quasi raddoppiati passando da 50.700 a 100.000 unità (+97,1% vs. +82,1% del totale Italia).