Elaborazione Flash ‘Accompagnamento della transizione digitale delle MPI: evidenze su contesto e tendenze. Il ruolo del sistema associativo di Confartigianato e considerazioni di policy’ in collaborazione con Direzione Politiche Economiche-Transizione Digitale.

Indice dell’Elaborazione Flash 

‘Transizione 4.0’ spinge il recupero per investimenti in macchinari
La ripresa 2021 trainata da domanda di servizi digitali e boom e-commerce
Le MPI dei servizi digitali nel territorio
Con il Covid-19 accelera la transizione digitale delle piccole imprese
Accelerazione della digitalizzazione delle MPI nel corso dell’emergenza
Valorizzazione delle relazioni e delle reti
Investire sull’ultimo miglio’: alcune evidenze sulla rete Confartigianato
Conclusioni e raccomandazioni di policy a cura della Direzione Politiche Economiche-Transizione Digitale
Appendice: Analisi e pubblicazioni 2020-2021 dell’Ufficio Studi di Confartigianato su trasformazione digitale, MPI e imprese artigiane

Alcune evidenze dell’Elaborazione Flash

La propensione ad investire delle imprese è sostenuta dalla trasformazione digitale e l’adozione di tecnologie 4.0. Da maggiori investimenti derivano molteplici effetti positivi sulla crescita economica, sulla produttività, sull’innovazione e sull’efficientamento energetico. In relazione ai processi di accumulazione di capitale, le piccole imprese hanno registrato una performance migliore (+6%) delle medie e grandi (+1,8%). Con il recupero degli investimenti, sale anche la quantità e qualità della domanda di lavoro: a giugno 2021 è prevista l’entrata nelle imprese di 173 mila operai specializzati e conduttori di impianti e macchine, di cui il 39,4% è di difficile reperimento. Inoltre, è previsto l’ingresso di oltre 23 mila tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione per i quali più di uno su due (58,4%) è difficile da reperire. Le aspettative delle imprese sono orientate ad un generalizzato miglioramento, con l’indice del clima di fiducia delle imprese che a giugno 2021 segna un ulteriore progresso, proseguendo il percorso positivo iniziato a dicembre 2020. Il miglioramento delle attese sostiene gli investimenti che nel primo trimestre dell’anno salgono del 3,7%: al buon andamento nelle costruzioni – dove gli investimenti crescono del 5% – si associa un aumento del 3,5% degli investimenti in impianti e macchinari, una performance migliore dell’1,5% della media Ue. Nel dettaglio il trend in Italia sovraperforma l’aumento dell’1,4% della Spagna, dell’1,1% della Francia mentre, in controtendenza, si registra un ristagno (-0,2%) in Germania. Nel primo trimestre 2021 in Italia salgono del 4,4% gli investimenti in mezzi di trasporto.

La ripresa trainata da domanda di servizi digitali e vendite e-commerce –  L’analisi del fatturato dei servizi rilevato nell’indagine trimestrale dell’Istat evidenzia che al forte ritardo dei comparti maggiormente influenzati dalle restrizioni alla mobilità delle persone e dal calo del turismo, si contrappone l’incremento della domanda di servizi digitali e legati all’e-commerce. Nel dettaglio, i servizi postali e attività di corriere superano del 24,3% i livelli pre-crisi: si tratta di attività di ‘ultimo miglio’ delle consegne che seguono – anche se con una minore intensità – il boom di vendite di e-commerce. La produzione di software e consulenza informatica registra ricavi in salita del 10,7% rispetto al pre-Covid-19 e le attività dei servizi d’informazione e altri servizi informatici del +2,8%, determinando una crescita complessiva del 9,2% in questi due settori dell’Ict. Nel complesso al primo trimestre 2021, su base annua, il fatturato delle imprese dei servizi digitali è pari a 55.308 milioni di euro, di cui 45.005 nella produzione di software, consulenza informatica e attività connesse e 10.303 milioni nelle attività dei servizi d’informazione e altri servizi informatici. La crescente digitalizzazione dell’economia italiana si è associata, negli ultimi anni, ad una forte crescita dell’e-commerce, che nel 2020 ha registrato una ulteriore accelerazione a seguito del crollo delle vendite nei canali distributivi tradizionali conseguente alla pandemia: le vendite online nei primi cinque mesi del 2021 crescono del 27,8% su base annua e superano del 60,9% il livello registrato nello stesso periodo del 2019.