Elaborazione Flash ‘Estate 2019 – Trend del turismo nei territori e l’artigianato interessato dalla domanda turistica. Due box tematici sui viaggi prenotati via internet e sui territori interessati dalle Olimpiadi invernali 2026 e un focus su primi 50 comuni per presenze turistiche’.
Le principali evidenze del lavoro
+++Italia terza in UE 28 per presenze turistiche e seconda per presenze turistiche di stranieri – Negli ultimi dodici mesi tra aprile 2018 e marzo 2019 l’Italia conta 428.112.581 presenze di turisti, valore inferiore rispetto alle 428.844.937 presenze registrate nel 2018, il valore massimo dal 1990, anno di inizio delle rilevazioni. Nei 12 mesi in esame la metà (50,3%) delle presenze sono di turisti stranieri (215.371.691 presenze), valore anche in tal caso inferiore rispetto al 50,5% del 2018 (216.510.546 presenze), sempre il massimo dal 1990. Nel 2018 le presenze crescono del 2,0% in un anno trainate dal +2,8% dei turisti stranieri mentre si ferma sul +1,1% la crescita dei turisti residenti (45,5% del totale). Nel confronto europeo il nostro Paese è terzo in UE per presenze turistiche totali: segue la Spagna con 467 milioni e la Francia con 443 e precede i 420 milioni di presenze della Germania ed i 354 milioni del Regno Unito. L’Italia sale al secondo posto per presenze di stranieri che sono 217 milioni dietro ai 301 milioni della Spagna mentre è quarta per presenza di residenti che sono 212 milioni, meno dei 333 milioni della Germania, dei 302 milioni della Francia e dei 214 milioni del Regno Unito. In chiave dinamica delle presenze turistiche totali, tra i primi cinque paesi primeggia la Germania con il +4,6%, seguita dalla Francia con il +2,2%, da Italia e Regno Unito, entrambi con il +2,0%, mentre la Spagna diminuisce dello 0,8%. Allargando l’analisi ai principali paesi – ognuno con oltre 50 milioni di presenze totali – si osservano crescite superiori al +2,5% dell’UE per Polonia (+5,9%), Germania (+4,6%), Repubblica Ceca (+4,4%), Croazia (+4,0%), Paesi Bassi (+3,9%), Austria (+3,4%) e Svezia (+3,1%). Per quanto riguarda le presenze degli stranieri tra i primi cinque paesi per numero di presenze totali mostrano una crescita pari o superiore alla media del 2,8%: il Regno Unito con il +5,8%, la Francia con il 5,4%, la Germania con il 4,6% e l’Italia con il +2,8% mentre, anche in questo caso la Spagna è in flessione e precisamente del -1,5%. Tornando a considerare i principali paesi, primeggiano Paesi Bassi e Svezia (entrambe con il +6,4%), seguite dagli aumenti sopra la media di Polonia (+6,2%), Austria (+3,8%) e Croazia (+3,7%). L’Italia si colloca al primo posto nell’Unione europea per presenze turistiche nel periodo estivo del 2018 (giugno-settembre 2018), seguita da Francia, Spagna, Germania e Regno Unito. Fra questi Paesi la Germania mostra la crescita maggiore delle presenze turistiche pari al +3,3% rispetto all’estate del 2017, seguita dalla Francia con il +0,7% mentre sono in diminuzione l’Italia con il -0,7%, la Spagna con il -1,7% ed il Regno Unito con il -2,3%. Nel dettaglio la diminuzione di presenze in Italia è tutta determinata dalla flessione del -1,7% delle presenze degli stranieri mentre le presenze dei residenti sono in lieve crescita del +0,3%. L’Italia è saldamente al primo posto nell’UE per presenze turistiche estive negli ultimi dieci anni ed è stata seconda solo nell’estate del 2013 dietro alla Francia. Il nostro Paese nell’estate del 2018 è la seconda meta preferita dagli stranieri dopo la Spagna.
Le presenze turistiche in Italia per regione e provincia – Nel 2018 si superano i 20 milioni di presenze turistiche in Veneto (16,1%, 69.229.094 presenze), Toscana (11,1%, 47.618.085 presenze), Emilia-Romagna (9,5%, 40.647.799 presenze), Lombardia (9,1%, 39.115.354 presenze), Lazio (8,6%, 36.684.847 presenze), Provincia Autonoma di Bolzano (7,8%, 33.260.000 presenze) e Campania (5,1%, 21.689.412 presenze): in queste sette regioni si addensano i due terzi delle presenze (67,2%). Segue la Provincia Autonoma di Trento (4,2%, 18.156.000 presenze) ed in tal senso va segnalato che il Trentino-Alto Adige raggiunge il 12,0%, quota che vale il secondo posto (51.416.000 presenze). Come prima visto, la metà delle presenze (50,5%) sono di stranieri e si superano i due terzi nella Provincia Autonoma di Bolzano (69,0%) ed in Veneto (67,7%), seguiti, con quote superiori al 50%, da Lazio con il 62,3%, Lombardia con il 60,0%, Friuli-Venezia Giulia con il 57,2%, Toscana con il 54,5%, Sardegna con il 51,6% e Sicilia con il 50,9%. In media un turista in arrivo passa 3,3 notti nelle strutture ricettive, ma si superano le 4 notti in Calabria (5,1 presenze/arrivo), Sardegna (4,6 presenze/arrivo), Provincia Autonoma di Bolzano (4,4 presenze/arrivo), Marche (4,3 presenze/arrivo) e Provincia Autonoma di Trento (4,1 presenze/arrivo). Per quanto riguarda la dinamica mostrano una crescita doppia rispetto alla media del +2,0% le presenze di Lazio con il +8,5%, Umbria con il +8,3%, Campania con il +6,1%, Sardegna con il +5,0% e Basilicata con il +4,2%. Le presenze straniere crescono due volte la media del +2,8% in: Basilicata con il 13,5%, Umbria con il 10,6%, Campania con il 9,2%, Puglia con il 8,9%, Lazio con il 8,8%, Sardegna con l’8,5%, Sicilia con il 6,3% e Valle d’Aosta con il 6,0%. A livello provinciale si superano i 10 milioni di presenze a: Venezia con il 8,5% delle presenze nazionali (36.628.413 presenze), Provincia Autonoma di Bolzano con il 7,8% (33.260.000 presenze), Roma con il 7,5% (32.245.018 presenze), Provincia Autonoma di Trento con il 4,2% (18.156.000 presenze), Verona con il 4,1% (17.663.215 presenze), Rimini con il 3,8% (16.181.180 presenze), Milano con il 3,7% (15.717.859 presenze), Firenze con il 3,6% (15.281.325 presenze) e Napoli con il 3,3% (14.199.255 presenze). La quota di presenza di stranieri supera invece i due terzi a Verbano-Cusio Ossola (79,1%), Verona (76,3%), Como (76,0%), Venezia (74,0%), Firenze (71,9%), Brescia (71,1%), Provincia Autonoma di Bolzano (69,0%), Gorizia (68,6%) e Roma (68,1%). Per quanto riguarda la dinamica, considerando le principali province ognuna con oltre 1 milione di presenze, 39 vedono una crescita delle presenze totali superiore alla media del +2,0% ed in particolare si osservano aumenti a doppia cifra per Viterbo (+26,5%), Caserta (+22,8%), Pisa (+18,4%), Sondrio (+18,0%), Ragusa (+13,2%), Arezzo (+11,4%) e Palermo (+10,2%). Sempre tra le principali province le presenze di turisti stranieri sono più che raddoppiate a Caserta (+123,7%) ed aumenti a doppia cifra si osservano per Viterbo (+46,6%), Catanzaro (+40,1%), Cosenza (+19,6%), Pisa (+18,1%), Macerata (+17,2%), Taranto (+16,7%), Trapani (+15,6%), Matera (+15,5%), Arezzo (+14,6%), Bari (+14,5%), Torino (+14,3%), Palermo (+13,3%), Brindisi (+13,1%), Latina (+10,8%), Sondrio (10,6%) e Perugia e Napoli (entrambe con +10,5%).
+++Le sei province interessate dagli eventi dei Giochi Olimpici e Paralimpici invernali del 2026. Nelle sei province più direttamente interessate dalle gare e dagli eventi dei Giochi Olimpici e Paralimpici invernali del 2026 – Milano e Sondrio in Lombardia, Province Autonome di Bolzano e Trento in Trentino-Alto Adige e Belluno e Verona in Veneto – si contano complessivamente 91.238.006 presenze, pari ad un quinto (21,3%) delle presenze totali nazionali e con una quota di presenze straniere pari al 61,1%, superiore di 10,6 punti percentuali rispetto alla media nazionale (50,5%). Rispetto al 2017 le presenze in queste province aumentano del 2,4%, performance migliore della media di +2,0% e che, al contrario di quanto accade per l’Italia, sono trainate dalle presenze di italiani che crescono del +2,8% mentre gli stranieri si fermano sul +2,2%.
Nelle sei province interessate si contano 19.957 imprese artigiane a vocazione turistica che sono quasi un decimo (9,6%) del totale delle imprese del settore; rappresentano il 15,5% del totale artigianato delle sei province ed in un anno sono diminuite dello 0,7%, la metà della media nazionale (-1,4%).
+++Focus sui dati comunali – Nel 2018 il 40,8% delle presenze si concentra in cinquanta comuni che contano 175 milioni di presenze: in questi comuni arriva un terzo (33,5%) delle presenze dei residenti e quasi la metà (48,0%) delle presenze degli stranieri. Il comune più visitato è Roma con 28.992.098 presenze, pari al 6,8% del totale, seguito a distanza da Venezia con 12.118.298 presenze (2,8%), Milano con 12.058.835 presenze (2,8%), Firenze con 10.592.202 presenze (2,5%); seguono, ogni comune con oltre 3 milioni di presenze, Rimini con 7.460.300 presenze (1,7%), Cavallino-Treporti (VE) con 6.261.962 presenze (1,5%), Jesolo (VE) con 5.533.074 presenze (1,3%), San Michele al Tagliamento (VE) con 5.133.279 presenze (1,2%), Caorle (VE) con 4.290.230 presenze (1,0%), Torino con 3.800.003 presenze (0,9%), Napoli con 3.684.905 presenze (0,9%), Riccione (RN) con 3.630.318 presenze (0,8%), Lignano Sabbiadoro (UD) con 3.573.934 presenze (0,8%), Lazise (VR) con 3.542.695 presenze (0,8%), Cervia (RA) con 3.539.106 presenze (0,8%), Cesenatico (FO) con 3.429.222 presenze (0,8%) e Bologna con 3.059.546 presenze (0,7%). In particolare “accanto alle grandi mete turistiche vi sono anche comuni che, seppur di dimensioni demografiche contenute, registrano in proporzione un numero di presenze rilevanti in quanto gravitano attorno a poli di forte attrattività, come ad esempio Cavallino-Treporti, Jesolo, Caorle e Rosolina, tutti localizzati in prossimità di Venezia”; tali comuni occupano rispettivamente la 6°, la 7°, la 9° e la 58° posizione ed insieme contano 17.140.565 presenze, pari al 4,0% del totale nazionale, posizionandosi virtualmente al secondo posto prima della stessa Venezia. Per quanto riguarda le presenze degli stranieri Roma è sempre prima con una quota sul totale nazionale maggiore e pari al 9,4%, è seguita da Venezia con il 4,8% che supera Milano e Firenze, entrambe al terzo posto con una quota del 3,6%. Si segnala inoltre che tra questi 50 principali comuni solo otto sono nel Mezzogiorno e concentrano 14.748.241 presenze, pari al 3,4% del totale: il più alto in classifica è Napoli all’11° posto con quasi 3,7 milioni di presenze (0,9% del totale nazionale), seguito da Sorrento (NA) al 18° posto con 2.744.718 presenze (0,6%), Vieste (FG) al 26° posto con 1.922.034 presenze (0,4%), Palermo al 34° posto con 1.454.795 presenze (0,3%), Forio (NA) al 38° posto con 1.327.686 presenze (0,3%), Ischia (NA) al 41° posto con 1.278.909 presenze (0,3%), Arzachena (SS) al 43° posto con 1.206.775 presenze (0,3%) e Alghero (SS) al 49° posto con 1.128.419 presenze (0,3%). Per quanto riguarda la dinamica delle presenze nei primi 50 comuni 25 crescono oltre la media ed in particolare si registrano aumenti a doppia cifra per Assisi (PG) (17,3%), Pisa (16,4%), Napoli (13,6%) e Sorrento (NA) (11,2%). Si segnala inoltre che gli otto principali comuni del Mezzogiorno prima citati crescono del 7,5%. Un altro aspetto indagabile delle presenze è la pressione turistica cioè il numero di presenze ogni 1.000 abitanti: in questo caso gli ultimi dati disponibili relativi al 2017 vedono primeggiare nettamente il comune lacustre di Limone sul Garda (BS) con 1.012.960 di presenze/1.000 abitanti seguito da Andalo con oltre 755.329 presenze/1.000 abitanti, Corvara in Badia/Corvara (BZ) con 699.603 presenze/1.000 abitanti, Campitello di Fassa (TN) con 594.439 presenze/1.000 abitanti, Mezzana (TN) con 526.921 presenze/1.000 abitanti, Lazise (VR) con 517.119 presenze/1.000 abitanti, Rhêmes-Notre-Dame (Valle d’Aosta) con 515.326 presenze/1.000 abitanti ed il comune marino di Lignano Sabbiadoro (UD) con 514.636 presenze/1.000 abitanti.
+++L’artigianato interessato dalla domanda turistica – Alla fine del I trimestre 2019 le imprese artigiane operanti in attività economica a vocazione turistica sono 207.438, pari al 16,0% dell’artigianato totale e in un anno diminuiscono dell’1,4%, performance identica al -1,4% del totale dell’artigianato. Il comparto più rilevante del settore è l’Abbigliamento e calzature che conta 45.209 imprese (21,8% del totale), seguito da Altre attività manifatturiere e dei servizi con 41.234 imprese (19,9%), comparto che comprende importanti attività dell’artigianato nella fotografia, cornici, gioielleria e bigiotteria, ceramica e vetro, lavorazione artistiche del marmo, del ferro, del rame e dei metalli, cure per animali domestici, centri benessere e palestre. Seguono Agroalimentare con 39.237 imprese (18,9% del totale), Trasporti con 33.018 imprese (15,9%), Ristoranti e pizzerie con 31.836 imprese (15,3%) e Bar, caffè, pasticcerie con 15.422 imprese (7,4%). Infine troviamo Attività ricreative, culturali, intrattenimento (1.331 imprese, lo 0,6% del totale), Giornali, guide editoria (85 imprese, lo 0,04% del totale) e Strutture ricettive (66 imprese, lo 0,03% del totale). Considerando i principali settori – ognuno con una quota sul settore superiore all’1% – si osserva una crescita solo per i Trasporti con il +1,2% mentre l’Agroalimentare diminuisce del -1,3%, Ristoranti e pizzerie del -1,4%, Abbigliamento e calzature del -2,0%, Altre attività manifatturiere e dei servizi del -2,1% e Bar, caffè, pasticcerie del -2,6%. A livello territoriale le più alte incidenze dell’artigianato nei settori a vocazione turistica sul totale dell’artigianato regionale si rintracciano in due regioni del Mezzogiorno cioè Sicilia e Campania con una quota pari rispettivamente al 22,4% ed al 21,1%; seguono Toscana (20,2%), Marche (19,1%), Calabria (19,0%), Sardegna (18,9%) e Lazio (18,3%). Per quanto concerne la dinamica si rileva una crescita solo per la Provincia Autonoma di Bolzano con il +0,3% mentre i cali meno intensi sono quelli di Liguria (-0,1%), Friuli-Venezia Giulia (-0,4%), Provincia Autonoma di Trento (-0,6%), Sicilia e Toscana (entrambe a -0,8%) e Basilicata (-0,9%). A livello provinciale l’artigianato a vocazione turistica rappresenta oltre un quinto del totale dell’artigianato in 16 province: Prato (35,9%), Fermo (34,1%), Palermo (24,8%), Agrigento (24,2%), Firenze (23,8%), Napoli (23,7%), Arezzo (22,8%), Catania (22,8%), Reggio Calabria (22,6%), Caltanissetta (22,0%), Messina (22,0%), Siracusa (21,4%), Trapani (21,0%), Caserta (20,8%), Enna (20,5%) e Roma (20,4%). L’analisi della dinamica vede la crescita di 13 province: Lodi (+1,6%), Genova (+1,0%), Palermo, Grosseto e Asti (tutte a +0,9%), Massa-Carrara (+0,8%), Pavia (+0,4%), Ragusa e Provincia Autonoma di Bolzano (entrambe a +0,3%) e Livorno, Ravenna, Verbano-Cusio Ossola e Udine (tutte a +0,2%) seguite da Venezia, Pordenone e Biella che sono stabili.