Elaborazione Flash ‘Alcune evidenze su effetti della recessione Covid-19 sul sistema delle MPI’ di cui alcuni dati sono stati anticipati il 2 marzo 2021 nell’intervista del Presidente Granelli a Il Sole 24 Ore.
Il lavoro raccoglie alcune evidenze degli effetti sul sistema delle imprese, e in particolare delle micro e piccole, della recessione conseguente all’epidemia da Covid-19. Nel dettaglio sono esaminati i rischi di sostenibilità delle imprese, il calo dei ricavi nel 2020 di 122 miliardi € (-10,4%) in manifattura e costruzioni, settori con 60,6% dell’artigianato. Viene proposto il bilancio dell’anno del Covid-10 per i settori della manifattura, con la moda nell’epicentro della crisi. Sul settore dell’edilizia, i risultati della survey evidenziano come lo stimolo del superbonus sia frenato dalla burocrazia e difficolta di risposta degli uffici della Pa, fattori che ritardano 1 intervento su 2. Nei servizi il 2020 è stato un annus horribilis per turismo e consumi no food. Viene esaminato il trend dei ricavi per autoriparazione, servizi pulizia e trasporto terrestre, la spesa per consumi delle famiglie e le tendenze delle vendite al dettaglio. Anche negli ultimi due mesi rilevati, a dicembre 2020 e gennaio 2021, forti cali per prodotti non alimentari e della moda. Il lavoro propone l’analisi del trend di forte crescita dell’e-commerce ed evidenzia nell’ambito delle tecnologie digitali, la proposta di Confartigianato dell’utilizzo di big data pubblici per definire in temi rapidi e monitorare gli interventi anticiclici. Viene poi proposta l’analisi dei prezzi alla produzione, tra deflazione e boom dei prezzi delle commodities. Sono evidenziate le condizioni di tensione sulla liquidità aziendale, che interessa un terzo delle MPI, e i segnali di fragilità dal mercato del lavoro, da cui emerge la crisi del lavoro indipendente. Infine sono commentate alcune evidenze sull’orientamento delle imprese in uno scenario post pandemia, con interventi di policy in grado di far leva sul sistema di piccola impresa: un confronto internazionale sul periodo 2015-2019 evidenzia che l’Italia, nonostante una minore dimensione delle imprese, ha visto una maggiore dinamismo del valore aggiunto della manifattura rispetto a Germania e Francia.