Il lavoro contiene una analisi della dinamica delle tariffe dei servizi a regolamentazione locale, di alcuni parametri di efficienza delle partecipate locali, del crescente peso sull’economia delle aziende di servizio pubblico locale, con due focus sul servizio pulizia strade e trasporto pubblico locale. Il lavoro viene completato da una analisi territoriale sulle società partecipate dalle Amministrazioni locali. Alle elaborazioni dei dati territoriali hanno collaborato l’Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia e l’Ufficio Studi di Confartigianato Vicenza.


Alcuni dati del lavoro sono stati oggetto dell’articolo di Sergio RizzoCara acqua, ci costi il doppio di 10 anni fa – Caro tariffepubblicato il 23 marzo 2015 sul Corriere della Sera



Highlights dell’Elaborazione Flash
L’escalation delle tariffe dei Servizi a regolamentazione locale: nei cinque anni del federalismo fiscale salgono del 21,3%, pari a 13,5 punti percentuali in più rispetto al 7,8% registrato per l’indice generale dei prezzi al consumo. Sempre in 5 anni i prezzi dei Servizi pubblici locali non energetici – Fornitura acqua, Raccolta rifiuti e Trasporto civile su strada – crescono in Italia del 25,9% , pressoché il doppio del 13,3% dell’Area Euro.
Vi sono 7.000 società pubbliche locali di troppoLe partecipate locali intercettano 18 miliardi di euro di trasferimenti pubblici: 2 miliardi per copertura delle perdite, 13 miliardi di trasferimenti per contratti di servizio (di cui 5 miliardi per sussidi a trasporto pubblico locale) e ulteriori 3 miliardi per altri trasferimenti.
La spesa delle imprese pubbliche locali è pari al 4,3% del Pil. In otto anni l’intermediazione delle imprese pubbliche locali aumenta di 1,2 punti di Pil; nel contempo la spesa delle Amministrazioni locali è scesa di mezzo punto di Pil. La maggiore intermediazione delle imprese pubbliche locali con affidamenti protetti dalla concorrenza: nel 36,6% dei casi affidamento diretto in house o a società miste, solo 1,5% con gara. Due terzi (65,5%) delle partecipate locali in settori diversi da quelli caratteristici dell’attività di regioni e comuni (Energia, acqua, rifiuti, trasporti, sanità e assistenza sociale, istruzione e Pubblica amministrazione).
Focus su gestione rifiuti e trasporto pubblico locale. Nel 2013 il 28,1% delle famiglie segnala la presenza del problema della sporcizia nelle strade nella zona in cui vive e in parallelo i costi di spazzamento e lavaggio ammontano a 22,8 euro per abitante. Il paradosso di scarsi risultati del servizio pulizia strade associati ad elevati costi: tra le maggiori regioni si passa dal Veneto con il 17,9% di famiglie che segnala la presenza del problema della sporcizia nelle strade e un costo di spazzamento e lavaggio strade per abitante di 14,4 euro/abitante (il più basso delle 9 maggiori regioni) al Lazio che con il valore più alto in Italia sia della quota di famiglie che rileva il problema della sporcizia delle strade (42,4%) e sia del costo per lavaggio e spazzamento strade (46,3 euro/abitante).
La soddisfazione del trasporto pubblico: l’Italia è al 25° posto in Europa. Ampie differenze di efficienza nelle imprese di trasporto pubblico locale: il costo medio per km di percorso per il trasporto urbano varia tra il minimo di 1,49 euro/km delle Marche e il massimo dei 7,59 euro/km del Lazio; i km percorsi mediamente in un anno da ciascun addetto alla guida oscilla tra i 45.811 km delle Marche ed i 18.150 km della Toscana. Ampi divari nelle performance delle società nel trasporto pubblico locale: le tre società peggiori hanno una quota di addetti alla guida del 61%, di 22 punti inferiore rispetto alla media delle tre migliori; il costo medio per addetto delle tre peggiori è di 40.850 euro per addetto (+8,8% rispetto alle tre migliori), le ore medie di guida per autista sono di 3,0 ore (-27,5% rispetto alle tre migliori); l’età media dei mezzi è di 14,3 anni (+4,1 anni rispetto tre migliori) e sono 19.750 km percorsi per ciascun mezzo (-54,0% rispetto alle tre migliori).
In Italia, le Amministrazioni locali detengono 35.311 partecipazioni in 7.721 società distinte: tre quarti (74,7%) delle partecipazioni dai Comuni, seguono le Camere di Commercio con l’8,4% e le Province con il 7,8%. Il 47,2% delle società partecipate dalle Amministrazioni locali è in utile, il 18,6% in pareggio e il 34,3% con un risultato di esercizio in perdita. Il risultato di esercizio complessivo pro quota di tutte le Amministrazioni locali è positivo e pari a 500 milioni di euro. La quota di società in perdita passa dal 30,5% del Nord Est e il 31,0% del Nord Ovest, al 36,6% nel Centro per arrivare al 42,3% nel Mezzogiorno, dove supera la quota (37,4%) delle società in utile. Con la partecipazione pubblica al 100% si accentuano i risultati negativi: mentre per il totale delle partecipate locali gli utili sono pari al 2,6% del valore della produzione e il peso del costo del lavoro è pari al 30,3% del totale dei costi, la performance peggiora per le partecipate pubbliche al 100% con perdite dell’1,2% del valore della produzione e una incidenza del costo del personale che sale al 37,2%