Elaborazione Flash ‘Il ritardo della ripresa della Moda italiana, un fattore di crisi europeo’.  Il lavoro, con riferimento all’invasione dell’Ucraina, esamina le vendite della Moda made in Italy in Russia, evidenziando le pesanti conseguenze dopo il conflitto per la Crimea del 2014 e l’esposizione dei territori della Moda made in Italy sul mercato russo. Il confronto internazionale evidenzia che l’Italia è la prima economia nella Moda nell’Ue a 27 e i pesanti effetti della pandemia su questo rilevante settore del made in Italy rappresenta un problema di dimensione europea. Nel lavoro si esamina la  presenza sul territorio delle micro e piccole imprese della moda e l’alta vocazione artigiana del settore. Sono esaminati le recenti tendenze degli indicatori congiunturali, viene proposto in un box con alcune valutazioni sulle concause del ritardo della ripresa nella Moda. In due anni di pandemia si è cumulata una perdita di 23,5 miliardi di consumi della Moda. L’analisi della domanda estera esamina le tendenze del made in Italy e la vocazione all’export della Moda, con un focus sui primi territori provinciali. Si conferma la crescita della qualità del made in Italy dei prodotti della moda, mentre il mercato del lavoro presenta il paradosso di una domanda debole che coesiste con il difficile reperimento per alcune professioni della Moda. Sul fronte sempre più turbolento dei prezzi, sono esaminate alcune tendenze dei prezzi alla produzione e dei costi delle commodities. Le criticità delle filiere globali si ripercuotono anche sulla moda, con scarsità delle materie prime e allungamento dei tempi di consegna.

Il lavoro si integra con il quadro delle MPI, artigianato ed esportazioni nei settori della Moda per regione e provincia nell’‘Appendice statistica ‘Imprese, MPI, artigianato ed esportazioni della Moda nel territorio’.