L’Elaborazione Flash ‘Imprese sotto stress da prezzi energetici’ mette in evidenza alcune ricadute sui costi di impresa della perisistenza dell’alto livello dei prezzi energetici nonostante il contesto recessivo.
Il lavoro è stato oggetto di una anticipazione alla stampa, e di cui vi allgo link a rassegna stampa
http://www.confartigianato.it/documentiportale/energia_costi_rassegna_2_dicembre_2012.pdf
I dati sono stati ripresi dai principali siti di news
http://www.repubblica.it/economia/2012/12/01/news/gas_ed_elettricit_alle_stelle_l_italia_continua_a_pagare_di_pi-47831731/
http://www.corriere.it/economia/12_novembre_30/confartigianato-rilevazioni-caro-energia_c8273322-3b0a-11e2-b4fa-74f27e512bd0.shtml
http://affaritaliani.libero.it/economia/confartigianato-imprese-011212.html
http://www.ilmessaggero.it/flashnews.php?file=2012-12-01_101769518.txt
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2012/12/01/Energia-caro-bollette-Italia-top-Ue_7886118.html
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2012/12/01/Energia-imprese-famiglie-pagano-bolletta-piu-cara-Europa_7886392.html
http://www.tgcom24.mediaset.it/economia/articoli/1071372/in-italia-la-bolletta-energetica-piu-cara-in-ue.shtml
http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=172163
http://www.tg1.rai.it/dl/tg1/2010/articoli/ContentItem-a95084ae-0e5e-41c7-975e-316a0088a6f8.html
Le principali evidenze del lavoro:
Nell’ultimo anno il PIL reale è sceso del 2,4% mentre i prezzi al consumo dell’energia sono saliti del 13,8%. L’Italia con una dipendenza energetica dall’estero del 83,8%, di oltre trenta punti superiore al 52,7% medio europeo, a settembre registra il massimo della bolletta energetica del 4,1% Importiamo energia per 5,4 punti di PIL, pari a 84.609 milioni di euro, equivalente 1.396 euro per abitante.
I prezzi dell’energia per le imprese sono ai massimi storici: a settembre 2012 + 11,3% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente e superato il precedente massimo del luglio 2008.
Nei nove settori ad alto consumo energetico – che rappresentano la metà (50,5%) del made in italy, attive 142.904 imprese artigiane con 577.255 addetti, pari al 18,1% degli addetti totali dell’artigianato italiano. Per l’energia elettrica il costo per le imprese italiane sale nell’ultimo anno del 12,7%, più del doppio rispetto al 5,2% dell’Eurozona, con un gap di costo del 36,4%. A metà 2012 il gas per usi industriali mostra un prezzo di riferimento per una piccola impresa in Italia del 5,8% superiore alla media europea; divario generato da una dinamica dei prezzi in Italia del 30,4% contro il 12,9% nella media europea.
Ad ottobre 2012 i prezzi dei beni energetici per le famiglie italiane salgono di 5,6 punti oltre alla media europea. Per alcune commodities ritmi di crescita multipli rispetto all’Europa: +16,1% per carburanti e lubrificanti quasi il doppio rispetto all’8,7% dell’area euro; inflazione a doppia cifra anche per l’elettricità per le famiglie che mostra una dinamica dei prezzi del 15,9%, quasi tre volte il 5,9% dell’Eurozona. Per il gas acquistato dalle famiglie si conferma la regola della maggiore inflazione italiana, con una crescita tendenziale dei prezzi del 9,1% contro il 6,4% dell’Euro area.
Italia è il 1° paese europeo per costo dei carburanti: +12,2% in più rispetto all’Eurozona. In due anni scalata la classifica di 6 posizioni.
La ‘tassa da pieno’ di 60 lt. sale di 8,85 euro rispetto all’anno precedente. A fronte di un aumento del prezzo al netto delle imposte del 6,6% la tassa da pieno sale del triplo, +19,5%, contribuendo fortemente all’aumento del prezzo alla pompa. L’incremento massimo si rileva per il gasolio (+22,5%), seguito da Gpl (19,6%) e benzina (+15,3%).
Nei primi nove mesi del 2012 le entrate da accise su oli minerali salgono di 3,3 miliardi (+23,5%). Dalla pompa di benzina entrano nelle casse dello Stato 2.677.160 euro all’ora (pari a 44.619 euro al minuto); nello stesso periodo i consumi dei prodotti petroliferi in calo del 9,3%. Il peso delle accise sugli oli minerali arriva ad 1,5% del PIL..
Primi segnali si sboom delle imprese dell’energia causato da recessione e dalle modifiche alle incentivazioni all’energia da fonti rinnovabili. Nel III trimestre 2012 la crescita delle imprese dell’energia dimezza: +0,7% mentre era +1,2% di un anno prima. Ripercussioni nell’indotto delle costruzioni: nei lavori specializzati in edilizia – quasi metà degli addetti nell’istallazione di impianti – gli occupati scendono del 3,8%, mentre salivano del 16,7% un anno prima. I minori ingressi sul mercato dell’energia penalizzano il segmento più dinamico delle piccole imprese: nel 2010 la crescita dell’occupazione del settore concentrata nelle micro e piccole imprese (+22%) mentre medie e grandi imprese diminuiscono gli occupati dell’1,6%.
Le imprese artigiane nei settori energivori per regione e provincia: più alta la quota di occupati in imprese artigiane energivore in Emilia-Romagna con il 21,0%, seguita dalla Lombardia con il 20,2% dal Piemonte con il 19,8%, dalla Sicilia con il 19,1% e dal Veneto con il 18,9%. Le province con la più alta incidenza di artigianato ‘energivoro’ sono Lecco con il il 29,5% seguito da Brescia con il 26,6%, da Prato con il 26,5%, da Parma con il 25,0%.