Dal 1 aprile 2017 il costo annualizzato
dell’energia elettrica per una Micro-piccola impresa (MPI) tipo in maggiore
tutela è pari a 11.096 euro: aumenta dell’1,3% rispetto al trimestre precedente
(147 euro in più) e del 4,2% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno
(446 euro in più). L’aumento rilevato in ottica congiunturale è da imputarsi
alla crescita del 7,4% della Spesa per la materia energia mentre è stabile la
Spesa per il trasporto e la gestione del contatore e si rileva un calo del 4,3%
per la Spesa per oneri di sistema. Analogamente l’aumento rilevato in ottica
tendenziale è da imputarsi interamente all’intenso aumento del 23,5% della
Spesa per la materia energia mentre si rileva un calo dello 0,5% per la Spesa
per il trasporto e la gestione del contatore e del 10,0% per la Spesa per oneri
di sistema. In termini assoluti nel II trimestre 2017 la Spesa per la materia
energia pagata dalla MPI tipo aumenta di 320 euro rispetto al trimestre precedente
e di 878 euro rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. L’aumento di
320 euro della Spesa per la materia energia è determinato da un aumento di 152
euro per Energia (+4,3%) e di 168 euro (+22,7%) per Dispacciamento; sull’aumento
del Dispacciamento hanno influito le necessità di recupero rispetto al I
trimestre 2017 (quando tale componente di costo registrò un calo del 19,7%) e i
costi stimati per il II trimestre.



Nel complesso gli Oneri fiscali e
parafiscali pesano per il 41,1% del costo totale: la loro incidenza è inferiore
di 0,5 punti percentuali rispetto a quella della Spesa per la materia energia
(41,6%) mentre negli otto trimestri precedenti la loro incidenza era stata
superiore fino a toccare il gap massimo di 11,7 punti percentuali nel III
trimestre 2016.
 Si mantiene alto il costo del
dispacciamento: nel II trimestre 2017 è pari a 908 euro all’anno, 103 euro
oltre (+12,8%) gli 805 euro registrati in media tra l’inizio delle rilevazioni
nel IV trimestre 2103 ed il II trimestre 2016 cioè prima del picco di costo di
1.435 euro del III trimestre 2016.



FOCUS SU SWITCHING – Nel 2015 quasi i due
terzi (65,6%) dei passaggi di fornitura di energia elettrica effettuati dai
clienti non domestici in bassa tensione interessa il mercato libero e tali
clienti mostrano anche una maggior dinamicità con una quota di utenti che ha
effettuato passaggi del 10,7%, valore quasi doppio rispetto al 6,1% rilevato
per i clienti domestici.