Elaborazione Flash ‘Intensificazione del canale digitale nella crisi Covid-19: analisi di alcune evidenze sulle MPI italiane’ realizzata in collaborazione con Strategie Digitali di Confartigianato Imprese e Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia

In Italia 945 mila micro e piccole imprese, pari al 29,7% del totale si servono di almeno un canale alternativo di vendita come vendite a domicilio, e-commerce, vendite televisive, ecc. La crisi Covid-19 ha intensificato l’utilizzo di nuovi canali: sono salite del 38,6% le imprese che fanno consegne a domicilio, del 19,8% le imprese che fanno e-commerce, raddoppiando il tasso di crescita di trend (+10,9% tra 2015 e 2019). La reattività alla situazione di emergenza porterà alla fine del prossimo anno 122 mila MPI in più ad utilizzare il commercio elettronico. Sul lato della domanda la maggiore vocazione all’e-commerce degli internauti si registra in Valle d’Aosta con il 66,0%, seguita da Trento e Sardegna con il 63,8%, Lombardia con il 62,7%, Bolzano e Friuli-Venezia Giulia con il 61,8%.
Si stima che 119 mila micro e piccole imprese in più utilizzano i social media a seguito dell’intensificazione di uso durante i due mesi di lockdown. Il 26% delle MPI utilizza lo smart-working. Connettività, fattore competitivo strategico da consolidare per accelerare i processi digitalizzazione: la quota di imprese italiane che utilizzano banda ultralarga è del 37,4%, dodici punti e mezzo inferiore al 49,9% della media dell’Unione europea.
Un box sul boom della formazione a distanza dei giovani: con il lockdown cresce di 46,5 punti la quota di giovani under 25 che fanno corsi on line.