Elaborazione Flash ‘Invasione dell’Ucraina: i riflessi sul made in Italy e gli intrecci con la crisi energetica’, che raccoglie alcune evidenze sull’interscambio commerciale con Russia e Ucraina. I dati su export per regione e provincia e le relative tendenze tra 2013 e 2021 sono contenuti nella nuova Appendice statistica allegata ‘Invasione Ucraina: il made in Italy nel teatro di guerra’. Il lavoro integra con i dati dell’Ucraina e del totale dei due paesi del teatro di guerra la precedente Appendice ‘Crisi Ucraina: il made in Italy in Russia, 2013-2021’ pubblicata lo scorso 10 febbraio.
Alcune delle evidenze proposte nel lavoro
Interscambio commerciale con i paesi del teatro di guerra, Russia e Ucraina.
Nel 2021 l’Italia è il quarto esportatore dell’Unione europea sul mercato russo, dietro a Germania (26,8 miliardi di euro), Polonia e Paesi bassi, entrambe con 8,0 miliardi di euro, collocandosi davanti a Francia (6,4 miliardi) e Belgio (4,4 miliardi).
L’Italia è il primo esportatore dell’Unione europea sul mercato russo per l’Abbigliamento, per la Pelle e per i Mobili, mentre è al secondo posto per i Macchinari.
Dopo la crisi di Crimea: i) le tendenze export 2013-2021 aggiornate con i dati sul totale annuale; ii) nel ranking degli esportatori Ue sul mercato russo l’Italia negli otto anni in esame perde due posizioni, scendendo nel 2021 al 4° posto dopo che nel 2013 era il 2° esportatore europeo verso la Russia dietro alla Germania.
La perdita di export cumulata in 8 anni, calcolata sul differenziale tra le esportazioni annuali nel periodo 2014-2021 e il livello delle esportazioni del 2013, è pari a 24,7 miliardi di euro, equivalente a 3,1 miliardi di euro medi all’anno.
La dipendenza energetica dalla Russia, primo fornitore dell’Italia di petrolio greggio e gas naturale