In sintesi
Al I trimestre 2016 le esportazioni nei settori di MPI ammontano a 28.251 milioni di euro, +0,3% rispetto al I trimestre 2015, pari di 91 milioni di euro in più, segnano una tenuta rispetto al -0,3% registrato dal Manifatturiero che torna in territorio negativo dopo dieci trimestri positivi. La frenata dell’export appare particolarmente significativa: in serie storica la variazione registrata nel I trimestre 2016 e la più bassa da quando l’export ha ripreso a crescere dopo la Grande crisi del 2008-2009. In chiave settoriale si osservano aumenti superiori alla media nel comparto per Legno e prodotti in legno (esclusi i mobili) con il +8,7%, Mobili con il +3,9%, Tessili con il +2,4%, Altre manifatture con il +1,7% e Alimentare con il +1,1%.
Le economie avanzate, che concentrano 21,3 miliardi di euro dell’export nei settori di MPI, pari ai tre quarti (75,4%) del totale, trainano la dinamica complessiva in territorio positivo: in questi mercati si registra una crescita dell’1,5% a fronte del calo del 3,1% registrato dalle economie emergenti; anche al netto della crisi del mercato russo (-11,0%) l’export di MPI negli altri paesi emergenti segna un’ampia flessione (-2,1%).
Nei primi venti mercati, che assorbono il 78,1% del totale dell’export di MPI, le vendite crescono dell’1,3%. Nel dettaglio si osserva una crescita superiore ai tre punti percentuali in Polonia (+8,6%), Repubblica ceca (+8,1%), Spagna (+6,3%), Stati Uniti (+5,0%) e Romania (+3,2%). Le dinamiche negative più intense si osservano in Turchia (-2,7%), Hong Kong (-2,9%), Emirati Arabi Uniti (-5,7%), Corea del Sud (-7,4%) e Russia (-11,0%).
Tra le cinque principali regioni esportatrici, dinamica superiore rispetto alla media del +0,3% in Lombardia con il +1,5%, Emilia-Romagna con il +1,3%, Piemonte con il +0,7%, Veneto con il +0,6%, mentre si registra una variazione negativa in Toscana con il -1,5%.
Tra le province con una quota superiore all’1% dell’export nazionale di MPI i maggiori tassi di crescita si registrano a Roma (+39,5%), Piacenza (+12,9%), Bolzano (+11,1%), Venezia (+9,4%), Parma (+6,5%), Firenze (+6,3%), Torino (+6,1%), Prato (+5,6%), Bologna (+5,4%), Bergamo (+5,3%), Padova (+4,9%), Belluno (+4,7%), Varese (+3,2%), Reggio Emilia (+3,0%), Como (+2,9%), Treviso (+2,8%), Milano (+1,9%), Modena (+1,6%), Cuneo (+1,6%), Novara (+1,0%), Brescia (+0,5%).
Nonostante la frenata del made in Italy nel I trimestre 2016, in 40 province – che concentrano oltre un terzo (35,6%) dell’export nei settori di MPI – si osserva una dinamica positiva e in miglioramento rispetto alla variazione riferita a tutto il 2015; altre 5 province, pur avendo una dinamica negativa, presentano un miglioramento rispetto al 2015 (in tali province si concentra il 3,9% delle esportazioni di MPI); complessivamente il 39,5% dell’export di MPI si concentra in territori con un miglioramento della dinamica rispetto al 2015.