Elaborazione Flash ‘Nati-mortalità delle imprese artigiane nel I trimestre 2022 – Tasso di crescita per regioni e province e trend dello stock per settori‘ realizzata in collaborazione con l’Ufficio Studi Confartigianato Marche

Il lavoro esamina l’andamento dei flussi demografici, il tasso di crescita e il saldo delle imprese artigiane nel I trimestre del 2022 per regione e provincia. L’analisi settoriale utilizza la variazione dello stock di imprese artigiane registrate mentre un esame che combina dell’andamento demografico nel primo trimestre del 2022 e la sua evoluzione in un anno mette in evidenza una specifica clusterizzazione territoriale: in particolare, in 5 regioni e in 33 province si osserva un tasso di crescita positivo nel I trimestre 2022 e in miglioramento rispetto a quello di un anno prima, mentre in 9 regioni e 41 province, si registra un tasso negativo nel I trimestre 2022 ma in miglioramento. Per un cluster di 6 regioni e 28 province il tasso di crescita è negativo nel I trimestre 2022 e risulta in peggioramento rispetto ad un anno prima.

Il tasso di crescita delle imprese artigiane – rapporto percentuale tra il saldo fra iscrizioni e cessazioni non d’ufficio rilevate nel trimestre e lo stock delle imprese registrate all’inizio del trimestre – è pari al -0,07% nel I trimestre 2022, sostanzialmente in linea con il -0,02% del totale imprese e, oltre a migliorare rispetto al -0,23% registrato nel I trimestre del 2021, è anche in questo caso il migliore del decennio. A livello territoriale, cinque regioni registrano un tasso di crescita positivo delle imprese artigiane nel I trimestre 2022 cioè Trentino-Alto Adige (+0,40%), Lazio (+0,17%), Lombardia (+0,16%), Friuli-Venezia Giulia (+0,12%) e Liguria (+0,06%) mentre gli andamenti negativi più marcati sono quelli di Molise (-0,85%), Valle d’Aosta (-0,76%) e Marche (-0,56%). Per sette regioni la performance dell’artigianato è migliore di quella del totale imprese: Trentino-Alto Adige, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Veneto, Emilia-Romagna e Piemonte. Rispetto allo stesso periodo del 2021 i tassi di crescita dell’artigianato sono in miglioramento in quattordici regioni e si segnala che crescono le iscrizioni in tutte le regioni ad eccezione della Campania, Puglia, Sicilia e Valle d’Aosta.

L’analisi combinata dell’andamento demografico nel I trimestre del 2022 e la sua evoluzione in un anno evidenzia alcuni cluster territoriali. In particolare, in 5 regioni e in 33 province si osserva un tasso di crescita positivo nel I trimestre 2022 e in miglioramento rispetto a quello di un anno prima, mentre in 9 regioni e 41 province, si registra un tasso negativo nel I trimestre 2022 ma in miglioramento. Per un cluster di 6 regioni e 28 province il tasso di crescita è negativo nel I trimestre 2022 e risulta in peggioramento rispetto ad un anno prima.

In termini di saldo nel I trimestre 2022 migliorano tutte le ripartizioni tranne il Mezzogiorno e si segnala in particolare che la Lombardia mostra il saldo maggiore, pari a +378, in controtendenza rispetto al -410 del I trimestre 2021 e con il maggior miglioramento in un anno, e che Veneto e Toscana seppure con un saldo negativo, rispettivamente di -63 e di   -109, mostrano il secondo ed il terzo maggior miglioramento (un anno prima erano rispettivamente a -413 e -450).

Completano l’analisi sulla demografia d’impresa alcune valutazioni in chiave settoriale basate sulla variazione annuale dello stock di imprese artigiane registrate: alla fine del I trimestre 2022 si osserva una diminuzione dello 0,3%, pari a 3.447 imprese in meno, influenzata principalmente dal -1,8% del Manifatturiero, con 5.245 imprese in meno; diminuiscono anche i Servizi alle imprese con -0,8% (-1.311 imprese) e i Servizi alle persone con -0,2% (-636 imprese) mentre sono in aumento le Costruzioni con il +0,7%, pari a 3.513 imprese in più. A livello territoriale, le crescite maggiori si osservano per Trentino-Alto Adige con il +1,8% (+473 imprese) e Campania con il +1,4% (+968 imprese) mentre i cali più intensi sono quelli delle Marche con il -2,6% (-1.119 imprese), del Lazio con il -1,9% (-1.839 imprese), della Toscana con il -1,5% (-1.552 imprese) e della Lombardia con il -1,2% (-2.865 imprese).