Elaborazione Flash ‘Osservatorio Credito Covid-19, febbraio 2021. I risultati della 4a rilevazione sulla rete di esperti delle Associazioni di Confartigianato’.
Persistono gli effetti negativi sulla liquidità delle imprese, conseguente alla diffusa, ampia e prolungata flessione del fatturato: nel 10° report Covid-19 di Confartigianato si stima che nei primi dieci mesi del 2020 i ricavi delle imprese di manifattura, costruzioni e servizi non commerciali siano caduti del 14,4%. Come evidenziato in una nostra precedente analisi un terzo (33,9%) delle micro e piccole imprese (MPI) ritiene di poter subire seri problemi di liquidità fino a giugno 2021. All’interno di questo contesto si collocano le indicazioni sul trend della finanza d’imprese del panel di esperti del sistema Confartigianato raccolte nella 4^ rilevazione dell’Osservatorio Credito Covid-19 pubblicata il 22 febbraio 2021.
Permangono i segnali di tensione sulla liquidità delle MPI. È superiore al normale l’intensità delle richieste delle imprese in sette casi su dieci in merito alla consulenza, alla liquidità per scorte e capitale circolante e nella metà dei casi per moratoria. Prosegue la debolezza della domanda per investimenti.
In relazione agli effetti della crisi Covid-19 sulla gestone finanziaria delle MPI, sono ancora diffuse le situazioni critiche segnalate a seguito dei mancati incassi legati alla caduta del fatturato, per le criticità del cash flow e per i ritardati pagamenti da clienti finali. Relativamente meno critici, ma in sensibile peggioramento rispetto alla precedente rilevazione di ottobre, i ritardi dei pagamenti dalla Pubblica amministrazione.
Resta elevata la rilevazione di un flusso superiore al normale di imprese presso gli sportelli dell’Associazione. Rispetto all’apice della crisi Covid-19 dello scorso aprile, la metà degli esperti intervistati giudica migliorata l’operatività delle banche, pur rimanendo ancora lontana dalla normalità. Persistono le criticità operative delle banche in merito alla gestione delle piattaforme tecnologiche dei servizi bancari e all’organizzazione del flusso dei clienti, mentre si segnala un miglioramento nella gestione degli interventi pubblici per la liquidità delle imprese.
A fronte della prevalenza di condizioni di normalità nelle azioni restrittive delle banche, metà degli intervistati le ritiene elevate in relazione alla richiesta di maggiori garanzie e tre su dieci risponde in tal senso per la mancata risposta alle richieste delle imprese. Segnale positivo per le richiesta di rientro su credito in conto corrente non utilizzato. Rispetto alla precedente rilevazione si osserva un diffuso peggioramento, in particolare per la mancata risposta a richieste delle imprese e per la richiesta di maggiori garanzie.