Elaborazione Flash “Trend del credito alle imprese artigiane a settembre 2017” con la più recente tendenza dei prestiti alle imprese e all’artigianato per territorio nel periodo 2015-2017, con una specifica focalizzazione sull’andamento dei prestiti a breve e a medio lungo termine.
HIGHLIGHTS
Il recente andamento dei prestiti alle imprese e dei tassi di interesse – A novembre 2017 i prestiti alle imprese segnano un leggero aumento (+0,3%) che sottende una crescita dei prestiti alle imprese medio-grandi (+0,6%) e una flessione per le imprese di minore dimensione (-1,0% per imprese fino a 20 addetti). Dalla scorsa estate è ritornato in territorio positivo il trend dei prestiti alle famiglie produttrici fino a 5 addetti che a novembre 2017 registrano una crescita dello 0,5%.
Il costo del credito in Italia e nell’Eurozona – La curva dei tassi di interesse incorpora gli effetti dell’espansione monetaria: a gennaio 2018 il tasso di interesse sui prestiti pagato dalle società non finanziarie per nuove operazioni è pari all’1,45%, di 11 punti base più basso rispetto al valore di un anno prima e che si configura come il picco minimo degli ultimi dieci anni, fenomeno che si manifesta anche per Germania (1,22%) ed Eurozona (1,47%). Dall’autunno 2015 il tasso di interesse pagato dalle imprese italiane è in linea con quello registrato in media nell’Eurozona .
Il trend dei prestiti all’artigianato a settembre 2017 per territorio – L’analisi dei prestiti all’artigianato – resa possibile grazie alla collaborazione con Artigiancassa, che ha messo a disposizione i dati da fonte Banca d’Italia – evidenzia a settembre 2017 uno stock, comprensivo delle sofferenze, concesso al comparto di 39,1 miliardi di euro, con una diminuzione in un anno di 3,9 miliardi, pari al -9,0%.
Sul peggioramento della performance dei prestiti lordi pesa il calo delle sofferenze. A settembre 2017 si stima che il calo del 9,0% dei prestiti lordi (era -5,8% a giugno 2017) alle imprese artigiana risulti dalla composizione di un calo delle sofferenze del 14,0% (-4,4% a giugno 2017) e di una riduzione del 7,8% dei prestiti al netto delle sofferenze (-6,1% a giugno 2017).
A settembre 2017 l’artigianato rappresenta il 4,8% del totale dei prestiti alle imprese, ma nell’ultimo anno il calo di 3,9 miliardi di euro del comparto spiega per il 7,1% la diminuzione complessiva di 54,9 miliardi di euro rilevata per i prestiti al totale delle imprese. In una prospettiva di lungo periodo si osserva che in cinque anni (settembre 2012- settembre 2017) i prestiti all’artigianato si sono ridotti complessivamente di un quarto (-25,5%), pari a 13,4 miliardi di euro in meno: il calo è oltre una volta e mezzo quello registrato dal totale imprese (-15,6%) e si riduce di 0,6 punti percentuali della quota del comparto sul totale dei prestiti alle imprese.
L’analisi della distribuzione territoriale dei prestiti all’artigianato evidenzia che il Centro-Nord assorbe l’83,4% dei prestiti all’artigianato – il 34,0% nel Nord-Ovest, il 30,0% nel Nord-Est ed il 19,4% nel Centro – ed al Mezzogiorno va il restante 16,6%.
In sedici regioni su venti il peso del credito all’artigianato sull’ammontare dei prestiti erogato al totale delle imprese supera la media (4,8%) ed i valori maggiori si rilevano per Molise (8,6%), Trentino-Alto Adige (7,6%), Valle d’Aosta (7,3%), Marche (7,2%) e Umbria (7,1%).
A settembre 2017 si osserva in tutte le regioni un calo dello stock dei prestiti all’artigianato che diminuisce meno in Trentino-Alto Adige (-5,6%), Piemonte (-5,8%) e Sardegna (-6,4%) mentre le flessioni più intense sono quelle di Marche (-15,4%), Veneto (-12,1%), Abruzzo (-11,2%) e Calabria (-10,0%). Va ricordato che le Marche sono state la regione più colpita dai devastanti terremoti di agosto ed ottobre 2016 e gli effetti sul sistema produttivo potrebbero avere influito sulla dinamica della domanda di credito. A novembre 2017 tutte le regioni registrano una la dinamica tendenziale in peggioramento rispetto a quella rilevata nel trimestre precedente mentre a giugno 2017 cinque regioni registravano un trend congiunturale in miglioramento.
La dinamica dei prestiti all’artigianato per tipologia: breve termine e medio e lungo termine – L’attuale fase di espansione dell’economia italiana è trainata dai processi di accumulazione di capitale, con la spesa per investimenti fissi lordi che nel 2017 cresce del 3,7% su base annua, risentendo positivamente degli incentivi di “Impresa 4.0”; in tale contesto è di particolare importanza il supporto delle fonti di finanziamento a medio e lungo termine. A settembre 2017 i prestiti a medio e lungo termine, aventi con durata originaria superiore a 18 mesi rappresentano oltre i due terzi (69,2%) dei prestiti al comparto, quota cresciuta di 3,1 punti percentuali nell’ultimo anno e di 6,1 punti percentuali rispetto a settembre 2014. L’aumento della quota sottende una dinamica migliore – anche se negativa – dei prestiti a medio e lungo termine: nell’ultimo anno il calo del totale dei prestiti pari al -9,0% risulta da una diminuzione del 4,6% dei prestiti a medio/lungo termine a fronte di una caduta del 17,6% del credito a breve termine. Tale fenomeno si conferma anche nel triennio con una flessione dei prestiti a medio/lungo termine del 10,5% contro il -32,5% del credito a breve termine. A livello territoriale prendendo a riferimento le principali regioni – ognuna con oltre 400 milioni di euro di prestiti totali all’artigianato – si rilevano le maggiori incidenze di prestiti a medio e lungo termine per: Liguria (74,8%), Abruzzo (73,0%), Trentino-Alto Adige (72,9%), Marche (72,4%) e Lazio (72,3%). Considerando le principali province le incidenze maggiori sono quelle di: Provincia Autonoma di Bolzano (74,1%), Roma (74,1%), Ancona (73,3%), Venezia (72,5%), Genova (72,0%), Pesaro e Urbino (72,0%), Milano (71,8%), Mantova (71,6%), Provincia Autonoma di Trento (71,3%), Bari (71,3%) e Udine (71,1%).
Prendendo a riferimento il triennio caratterizzato dalla crescita degli investimenti (settembre 2017-settembre 2014) si registra un aumento dei prestiti all’artigianato a medio e lungo termine nelle principali regioni per Sardegna (2,1%) e Piemonte (0,2%); i cali meno intensi sono quelli di Trentino-Alto Adige (-1,7%) e Campania (-2,7%). All’opposto le diminuzioni più intese sono quelle di Marche (-13,0%), Abruzzo (-9,2%) e Veneto (-7,3%). Tra le principali province si rileva un aumento dei prestiti a medio-lungo termine per Milano e Provincia Autonoma di Bolzano (entrambe a +0,4%) ed i cali meno intensi sono quelli di Torino (-0,3%), Cuneo (-0,6%), Varese (-2,2%), Forlì-Cesena e Lecco (entrambe a -2,4%), Monza e Brianza (-3,0%), Roma (-3,3%) e Bari e Pisa (entrambe a -3,9%). All’opposto i cali più intensi si osservano a Ancona (-16,6%), Pesaro e Urbino (-14,0%), Arezzo (-10,2%), Treviso (-8,9%), Verona (-7,6%), Padova, Vicenza e Venezia (tutte a -7,3%) e Cremona.