Nel 2016 si contano 497.194 gli
infortuni denunciati dalle imprese private non agricole di Industria e Servizi,
pari al 78,1% degli infortuni totali ed in un anno crescono dell’1,3% (6.605
infortuni in più).
Solo un decimo
(11,1%) degli infortuni delle imprese, pari a 54.972 casi, si riferisce
all’artigianato, comparto che registra un calo del 3,8% (2.144 infortuni in
meno), dinamica in controtendenza rispetto al +2,0% delle imprese non artigiane.
L’88,8% degli infortuni nelle imprese artigiane avviene in occasione di lavoro
ed il restante 11,2% in itinere inoltre l’85,2% degli infortuni avviene senza
mezzo di trasporto ed il restante 14,8% con mezzo di trasporto. In termini
tendenziali diminuiscono nell’artigianato dello 0,7% gli infortuni in itinere e
del 4,1% gli infortuni in occasione di lavoro; sono in calo del 3,3% gli
infortuni avvenuti conducendo un mezzo di trasporto, diminuzione meno intensa
rispetto al -3,8% osservato per gli infortuni senza il coinvolgimento degli
stessi.



A livello territoriale si registrano per
l’artigianato diminuzioni in sedici regioni/provincie autonome su ventuno e le
più intense sono quelle di Valle d’Aosta (-39,7% vs. -1,0% totale imprese), Basilicata
(-7,5% vs. 4,1% totale imprese), Toscana (-6,8% vs. -0,5% totale imprese), Emilia-Romagna
(-6,4% vs. 1,1% totale imprese), Provincia Autonoma di Bolzano (-6,3% vs. 3,0% totale
imprese), Provincia Autonoma di Trento (-5,8% vs. 7,0% totale imprese), Umbria
(-5,6% vs. 3,4% totale imprese) e Calabria (-5,1% vs. -5,9% totale imprese). Inoltre
in diciannove regioni/provincie autonome l’artigianato mostra una performance
migliore rispetto al totale delle imprese. In termini assoluti è in
Emilia-Romagna che si rilevano le maggiori diminuzioni di infortuni in imprese
artigiane con 574 casi in meno, seguita da Lombardia con 468 casi in meno,
Toscana con 391 casi in meno e Marche 133 casi in meno.



L’analisi a livello settoriale è
effettuabile solo per gli infortuni in occasione di lavoro e indica per
l’artigianato una diminuzione del 4,1% che anche in questo caso è in
controtendenza rispetto all’aumento dell’1,9% osservato per le imprese non
artigiane. Inoltre gli infortuni nell’artigianato diminuiscono in tutti i
comparti – non viene considerato Energia e comunicazioni in quanto registra
solo 5 infortuni nel 2016 – , fenomeno non verificato nelle imprese non
artigiane. In particolare per quanto riguarda i settori di riferimento dell’artigianato
la performance delle imprese artigiane è migliore rispetto alle imprese non
artigiane: Legno (artigianato a -9,0% e non artigianato a -0,7%), Costruzioni e
impianti (artigianato a -4,8% e non artigianato a -0,7%), Trasporti e magazzinaggio
(artigianato a -4,5% e non artigianato a 6,6%), Metalli e macchinari
(artigianato a -2,4% e non artigianato a 0,3%) e Lavorazioni agricole e
alimenti (artigianato a -1,5% e non artigianato a 3,0%); solo nel Tessile la
diminuzione dello 0,4% nell’artigianato è meno intensa del 2,1% rilevato per le
imprese non artigiane.



Considerando oltre al totale imprese Agricoltura
e Pubblica amministrazione nel 2016 si contano 636.812 infortuni totali
denunciati, in aumento dello 0,7% rispetto al 2015, pari a 4.147 infortuni in
più.
Nel
totale delle imprese – artigiane e non – della gestione Industria e Servizi
gli infortuni
in itinere crescono del 2,4%, più dell’1,1% registrato per gli infortuni in
occasione di lavoro; aumentano dell’1,5% gli infortuni avvenuti conducendo un
mezzo di trasporto a fronte del +1,3% per gli infortuni senza il coinvolgimento
degli stessi.



Il totale degli infortuni mortali scende
in un anno di 154 casi, con un calo di 19 casi nell’artigianato.



L’analisi di massimo dettaglio
settoriale relativa agli infortuni nel totale imprese private condotta sui
principali settori – sezioni e divisioni della Classificazione Ateco 2007 con
oltre lo 0,5% di infortuni denunciati nel 2016 – indica che le diminuzioni
maggiori di infortuni si verificano in Sanità e assistenza sociale (-9,1%),
Attività immobiliari (-4,6%), Fabbricazione di mobili (-3,9%), Legno (-3,3%),
Metallurgia (-3,0%), Costruzioni ed Altre attività di servizi (entrambi a -1,7%),
Gomma e materie plastiche (-1,0%) e Fabbricazione di prodotti in metallo
(esclusi macchinari e attrezzature) (-0,5%).