L’Elaborazione Flash “Verso una ‘ripresa senza lavoro’ ?” propone una analisi degli ultimi dati sul mercato del lavoro, con una specifica analisi dei dualismi e delle dinamiche dell’occupazione per regione. Inoltre il lavoro presenta una analisi della tendenza dell’occupazione dell’artigianato tra il 2010 e il 2013  per regione e per provincia combinando la serie storica dei tassi di variazione dell’occupazione dipendente previsti dalle imprese artigiane per il Sistema Excelsior per gli anni 2011, 2012 e 2013 e lo stock dei dipendenti al 2010 delle imprese artigiane del registro ASIA dell’Istat per stimare una dinamica cumulata dei dipendenti nell’artigianato a livello regionale e provinciale. Si tratta di un dato da utilizzare con le opportune cautele trattandosi di valori previsti dalle imprese ma il loro utilizzo consente di avere una visione della tendenza in atto e colmare il gap statistico di oltre due anni esistente sui dati amministrativi sull’occupazione nell’artigianato.
In calce una sintesi delle principali evidenze. L’Elaborazione flash si conclude con una analisi, con dettaglio regionale e provinciale dell’andamento della Cassa Integrazione Guadagni.



I dati del lavoro sono stati oggetto di anticipazione alla stampa ripresa in tre uscite consecutive del Corriere della Sera a firma di Enrico Marro (28/12/13 – L’apprendistato si scontra con la burocrazia, 29/12/13, Un fondo per ricollocare i disoccupati. Il governo tampona il rischio cassa e 30/12/2013, Apprendistato e collocamento quelle riforme senza lavoro) di cui vi allego la rassegna
http://www.confartigianato.it/documentiportale/CORRIERE%20DELLA%20SERA_LAVORO_28_29_30-12%20_2013.PDF


Le principali evidenze dell’Elaborazione Flash Verso una ‘ripresa senza lavoro ?’
Rispetto al massimo di aprile 2008 gli occupati a novembre 2013 scendono di 1.224.000 unità (–5,2%). Il ritmo di caduta è pari a 600 occupati in meno al giorno, ma è più raddoppiato arrivando a 1.224 occupati in meno al giorno nell’ultimo anno. In Italia la disoccupazione sale al 12,7%, con una crescita di 1,2 punti in dodici mesi. La dinamica della disoccupazione dell’ Eurozona (+420 mila nuovi disoccupati) si concentra in Italia (+351 mila pari all’83,6% totale Uem). I dualismi del mercato del lavoro: i) Nord-Sud: nell’ultimo anno occupati nel Mezzogiorno -5,4% mentre nel Centro Nord il calo si limita all’1,1%; ii) giovani-senior: giovani fino a 35 anni -9,1% mentre occupati senior, con 35 anni ed oltre, sono stabili; iii) donne e uomini: calo dell’occupazione maschile (-2,8%) è quasi doppia rispetto a quello dell’occupazione femminile (-1,5%); iv) dipendenti e indipendenti: lavoro dipendente a -2,1%, meno intenso rispetto al -2,7% del lavoro indipendente.
Il 10,2% della popolazione, pari a 5.282.900 individui, nell’area di disagio sociale: sono 3.254.000 disoccupati, 1.703.500 scoraggiati e 325.400 unità di lavoro equivalenti in CIG. Quasi un terzo (29,9%) della popolazione residente a rischio di povertà o esclusione sociale; quota elevata (30,3%) per lavoro autonomo che in un anno cresce di 2,8 punti, 1,1 punti in più rispetto alla media (+1,7 punti).
Nel 2014 minimo dell’occupazione, al di sotto dei livelli del 2000; l’occupazione ritornerà sopra al livello pre crisi del 2007 solo nel 2024, dopo 17 anni.
La dinamica dell’occupazione nel dettaglio regionale mostra che in due territori si registra una crescita dell’occupazione nell’ultimo anno: in Lombardia (+1,3%) e nella Provincia Autonoma di Bolzano (+0,3%). All’opposto, la Puglia è la regione che registra la maggiore flessione sia in termini relativi sia in termini assoluti, con una perdita di circa 121.000 posti di lavoro, segnando una diminuzione del 9,6%.
Effetti della crisi più pesanti sull’artigianato: dal 2007 al 2013 calo di 81.320 imprese artigiane (-5,4%), a fronte di un aumento di 28.344 unità (+0,6%) delle imprese non artigiane. Nel 2013 calo previsto dell’occupazione dipendente è del 4,7%, dato peggiore dell’intero periodo 2009-2013 e di intensità più che doppia rispetto al -2,2% del totale imprese.. Il calo cumulato dell’occupazione dipendente 2010-2013 è dell’8,2%, pari a ben 119.259 dipendenti in meno. Nel 2013 tutte le regioni segnano un calo dell’occupazione dipendente nell’artigianato: maggiore tenuta a Bolzano (-1,6%), Lombardia (-3,2%), Friuli-Venezia Giulia (-3,3%) e Veneto (-3,5%).  I dati per regione e per provincia
Persiste una più elevata propensione all’utilizzo dell’apprendistato che raggiunge l’11,5% del totale delle assunzioni non stagionali, una volta e mezza rispetto a imprese non artigiane (8,2%). La riforma penalizza l’utilizzo dell’apprendistato: nel 2013 si registra un calo del 33,8% delle assunzioni di apprendisti nell’artigianato, doppia rispetto al -16,0% del totale imprese. Maggiore tenuta nell’artigianato delle assunzioni a tempo indeterminato (-4,1%, dimezzato rispetto al -8,5% del totale imprese). La quota di lavoro stabile è del 53,7% nell’artigianato, superiore di 4,1 punti rispetto al 49,6% delle imprese non artigiane.
Alta la tassazione sul lavoro che in Italia arriva al 42,3% ben 4,6 punti in più del 37,7% medio dell’Eurozona. L’intervento della Legge di Stabilità sul cuneo fiscale appare eccessivamente contenuto nel breve periodo: per il 2014 impatta solo per lo 0,8% della tassazione sul lavoro in Italia.
Scarsa efficacia delle politiche adottate per contenere la concorrenza sleale svolta dal sommerso nei confronti delle imprese regolari: nel 2012 in Italia il tasso di lavoro irregolare è di soli 0,6 punti inferiore al 12,7% di dieci anni prima; sale di 0,3 punti rispetto all’anno pre crisi. Mezzogiorno, addirittura, il tasso di lavoro irregolare al 20,9% nel 2012, 0,6 punti superiore al 20,3% di dieci anni prima. Sono 603.500 le posizioni indipendenti irregolari dietro alle quali si cela l’esercito di ‘abusivi’.
Tra 2008 e 2013 autorizzati 5,3 miliardi di ore di Cassa Integrazione Guadagni; l’incidenza per l’Artigianato è contenuta (8,7%): nel periodo esaminato le ore di CIG autorizzate all’Industria pesano 8,2 volte quelle per l’Artigianato. Nei primi dieci mesi del 2013 i dati evidenziano una diminuzione della CIG totale dell’1,8%. CIG in Deroga in calo del 26,2%, per l’artigianato flessione del 4,8%. Incertezze legate ad esaurimento risorse e successivi finanziamenti: nel 2013 interventi approvati che immettono maggiori risorse per 668 milioni nel 2013 e 584 milioni nel 2014. La CIG nei primi dieci mesi del 2013 per regione e per provincia.