Elaborazione Flash “Vicenza baricentro d’Europa” realizzata dall’Ufficio Studi di Confartigianato Vicenza in occasione dell’Assemblea dei soci del 5 maggio 2024, in cui è intervenuto il Presidente di Confartigianato Marco Granelli.
Le principali evidenze dell’analisi:
Fondi europei tra richieste di semplificazione e limitata percezione dell’impatto positivo – Una impresa veneta su tre (33,0%) ha intenzione di utilizzare i finanziamenti europei e fondi comunitari ma si scontra con la difficoltà di adempiere alle richieste dei bandi e in caso di richiesta l’assistenza impiega troppo tempo per dare risposte. Le imprese, quindi, chiedono una semplificazione delle procedure amministrative, l’utilizzo di un linguaggio semplice nei bandi e nella modulistica e una assistenza tecnica per l’accesso ai bandi in itinere. L’elevata complessità delle procedure amministrative influisce anche sulla percezione dell’impatto positivo di progetti cofinanziati dall’Ue da parte dei cittadini che in Italia è indicata dal 56% delle persone, quota più bassa tra tutti i 27 paesi dell’Unione europea.
Elezioni europee, in Italia fiducia per le istituzioni europee più elevata e in salita – In Italia la quota di popolazione che ha fiducia nel Parlamento europeo è del 54%, superiore al 49% della media Ue a 27, al 47% della Germania, al 42% della Spagna e al 38% della Francia. Questo grado di fiducia è in aumento rispetto al 47% nel 2019, anno delle precedenti elezioni europee. All’opposto la fiducia verso l’Europarlamento scende di 4 punti in Ue a 27 e Spagna, di 14 punti in Germania, di 1 punto in Francia.
Sistema imprenditoriale di micro e piccole imprese – L’accesso ai bandi dovrebbe adattarsi ad un sistema imprenditoriale basato su un diffuso e performante sistema di micro e piccole imprese: il cuore del sistema imprenditoriale dell’Italia, infatti, è rappresentato dalle micro e piccole imprese fino a 49 addetti che concentrano il 62,0% degli addetti dell’economia privata non agricola, quota superiore di ben 13,4 punti percentuali rispetto alla media di 48,6% dell’Unione europea a 27.
Vicenza non si sottrae a questo schema e, infatti, la quota di micro e piccole imprese rappresenta il 98,9% del tessuto imprenditoriale, in linea con il dato nazionale (99,3%), con il 60,9% degli occupati impegnati nelle micro e piccole imprese.
Vicenza e Veneto, territori con la più alta vocazione manifatturiera – Le relazioni con l’Europa si articolano nell’interscambio di beni prodotti dalle imprese manifatturiere, per cui Vicenza ha acquisito una posizione da leader in Italia, diventando un punto di riferimento nello scenario internazionale. Nel 2023 Vicenza supera Modena e Belluno e diventa la 1° provincia italiana per peso dell’occupazione manifatturiera, con una quota pari al 40,8%, collocandosi davanti a Belluno (40,2%), Fermo (39,6%) e Modena (37,7%). Grazie all’impulso del territorio vicentino, il Veneto raggiunge la quota del 28,7% di occupazione manifatturiera e, superando le Marche (27,6%), diventa la prima regione a vocazione manifatturiera in Italia.
Vicenza ed Europa, una relazione basata sullo scambio commerciale – Le relazioni commerciali delle imprese vicentine con i 27 paesi dell’Unione europea sono fondamentali per la crescita economica del territorio. Vicenza è la 5° provincia italiana per esportazioni verso l’Unione europea, che ammontano a 11,58 miliardi di euro nel 2023, pari alla metà (51,0%) dell’export vicentino nel mondo. Tra le prime dieci province esportatrici nell’Unione è la 2° per peso dell’export sul valore aggiunto, pari al 41,4%, dietro solo al 45,0% di Reggio Emilia.
Vicenza e il gigante tedesco addormentato – La Germania, prima economia europea, nel 2023 è in recessione, registrando un calo del PIL dello 0,3%, a fronte del +0,9% dell’Italia, del +0,7% della Francia e del +0,4% della media Ue. Il Veneto è la regione più esposta sul mercato tedesco con l’export verso la Germania che vale il 7,2% del valore aggiunto regionale a fronte del 4,3% della media nazionale. Vicenza è la 5° provincia per valore dell’export manifatturiero in Germania e nel 2023 ha registrato una flessione del 3,3%, facendo peggio del -0,2% della media del Veneto. In calo anche Venezia (-3,4%) e Treviso (-3,0%), mentre sono in territorio positivo Rovigo (+0,5%), Verona (+1,3%), Padova (+5,5%) e Belluno (+9,2%).