I segnali della congiuntura e le prospettive di un autunno incerto
Dopo 29 mesi, ad agosto il trend dei prezzi dell’energia va in negativo (-0,1%), ma il livello supera del 45% quello di due anni fa

Nel secondo trimestre del 2023 la crescita dell’economia italiana segna una battuta di arresto, con un calo del PIL dello 0,4% rispetto al trimestre precedente, mentre in Eurozona sale dello 0,3%. In forte calo (-1,8%) gli investimenti mentre ristagna la spesa delle famiglie. Ad agosto il tasso di inflazione scende al +5,5%, mentre entrano in territorio negativo (-0,1%) i prezzi dei beni energetici, dopo oltre due anni (29 mesi) di crescita, seppure con un livello superiore del 44,8% a quello di due anni prima. Con la perdita del potere di acquisto conseguente all’alta inflazione ristagna la spesa delle famiglie e nei primi sei mesi del 2023 cala del 3,7% il volume delle vendite al dettaglio. Ad agosto torna a scendere la fiducia delle imprese, mentre a luglio 2023 si registra una flessione dell’occupazione dello 0,3% (-73 mila unità) rispetto al mese precedente, un calo dopo sette aumenti consecutivi degli occupati, mentre si registra un segnale di crescita per la domanda di lavoro prevista in autunno (+1,9% y/y le assunzioni settembre-novembre). Nonostante il recupero della produzione manufatturiera a maggio e giugno, persiste una flessione dell’1,9% nella prima metà dell’anno, a fronte dell’aumento dell’1,2% in Germania e Francia. Il ciclo economico internazionale rallenta e a giugno l’export in volume scende dell’1,1% e del 2,9% nei primi sei mesi del 2023. Dopo uno straordinario ciclo espansivo, nel secondo trimestre 2023 il valore aggiunto delle costruzioni registra una flessione congiunturale del 3,2%. Con la stretta monetaria aumenta il costo del credito per le imprese che a giugno sale al 5,04%, con un aumento di 359 punti base in un anno, mentre calano i prestiti alle imprese (-3,2%, era -2,8% a maggio) e peggiorano le prospettive del mercato immobiliare. Sul fronte della finanza pubblica prosegue la riduzione del rapporto debito/PIL, mentre le raccomandazioni delle Commissione europea richiedono una politica fiscale prudente, ponendo un limite dell’1,3% all’aumento nominale della spesa primaria netta finanziata a livello nazionale. Con una debole leva fiscale associata ad una vigorosa stretta monetaria, l’unico sostegno espansivo all’economia arriva dal PNRR.

Tra gli indicatori del mercato dell’energia, a luglio il consumo industriale di elettricità scende del 2,6% rispetto a giugno, risultando in calo del 5,7% nei primi sette mesi dell’anno. Si consolida la discesa del prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica, che ad agosto torna al di sotto dei livelli di agosto 2021. Da segnalare l’inerzia dello shock energetico sul prezzo al consumo dell’elettricità che a luglio 2023, pur diminuendo del 3,4% su base annua, rimane superiore del 78,8% rispetto allo stesso mese di due anni prima, un divario che si dimezza (+34,3%) in Eurozona: l’asimmetrica evoluzione dei costi energetici (QE 25/7) nella crisi esplosa un anno fa penalizza la competitività della produzione del made in Italy.

Nei primi sette mesi del 2023 si osserva un calo del 15,2% dei consumi di gas, con una flessione del 15,4% delle importazioni, interamente determinato dal crollo (-78,2%) del flusso di gas dalla Russia. A luglio la quota dell’import di gas russo in ingresso dal Tarvisio scende al 2,3%, è del 6,1% nei primi sette mesi del 2023 mentre era del 40,0% nel 2021. A luglio risultano in calo dell’1,0% i consumi industriali di gas. Nelle previsioni dell’Ufficio parlamentare di bilancio pubblicate all’inizio di agosto il prezzo del gas TTF nel 2023 si collocherebbe a 39,5 euro/MWh, scendendo al di sotto dei 46,5 euro/MWh della media del 2021.

I prezzi alla pompa dei carburanti recuperano i livelli dell’estate 2022 e rimangono tra i più elevati in Europa. Secondo gli indici dei prezzi al consumo, ad agosto il prezzo dei carburanti sale del 5,2% su base mensile e del 2,4% su base annua (era -11,4% a luglio). Nel bollettino petrolifero settimanale della Commissione europea, al 28 agosto 2023 il prezzo alla pompa della benzina, comprese accise e Iva, pagato in Italia è il 4° più elevato dell’Ue (4° posto anche per il gasolio), mentre il prezzo industriale, al netto della tassazione, è il 14° più elevato (18° posto per il gasolio).

Last but not least, sulla bolletta energetica (QE 1/8) si dipanano i benefici della flessione dei prezzi all’import di petrolio greggio e gas, i quali a giugno scendono del 48,7% su base annua, ritornando sui livelli di due anni prima.

Rubrica Imprese ed energia su QE- Quotidiano Energia del 5 settembre 2023