Il gruppo dei Brics si allarga, cresce il peso energetico
Dai 10 Paesi il 69,8% delle forniture mondiali di carbone, il 42,4% di petrolio e il 34,5% di gas. Ma per l’Italia l’import scende dal 34,3% del 2021 al 16% del 2023 grazie alla minore dipendenza dalla Russia
L’inizio 2024 è caratterizzato da una elevata complessità del quadro geopolitico, con il lento sgonfiamento della bolla dei prezzi dell’energia, la prosecuzione della guerra in Ucraina e la crisi del Medio Oriente, allargata al Mar Rosso (QE 16/1). Un ulteriore elemento che contribuisce a spostare gli equilibri nelle relazioni internazionali è l’allargamento dei BRICS, un club di dieci paesi (BRICS+5) che diventa un player dominante sui mercati energetici. Da inizio 2024, all’originario gruppo dei BRICS – formalizzato nel 2006 con Brasile, Russia, India e Cina e dal 2010 con il Sud Africa – si sono aggiunti Arabia Saudita, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia e Repubblica islamica dell’Iran, mentre l’Argentina, dopo l’elezione del nuovo presidente Milei, non ha più ritenuto opportuno aderire all’invito formalizzato nel summit di Johannesburg dello scorso agosto (punto 91 delle conclusioni). Nel mondo, i dieci paesi BRICS+5 rappresentano oltre un quarto (27,2%) del PIL e poco meno della metà (44,7%) della popolazione.
Il raggruppamento è dominato dalle autocrazie: sulla base della classificazione dei regimi politici di Our World in Data, a cui collaborano i ricercatori dell’Università di Oxford, le 3 autocrazie chiuse – Cina, Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti – rappresentano i due terzi (67,8%) del Prodotto interno lordo – valutato in dollari Usa dal Fondo monetario internazionale e il 40,3% della popolazione dei BRICS+5, le 5 autocrazie elettorali – Russia, India, Egitto, Etiopia e Repubblica Islamica dell’Iran – rappresentano il 23,3% del PIL e il 52,3% della popolazione dei BRICS+5, mentre le 2 democrazie elettorali – Brasile e Sud Africa – pesano per un limitato 8,9% del PIL e il 7,4% della popolazione dei dieci paesi in esame. Con la configurazione di inizio 2024, i BRICS+5 cumulano per quest’anno un PIL pari al 61,7% di quello del G7. Nel 2023 il PIL dei BRICS era inferiore del 4,3% a quello degli Stati Uniti; con l’ingresso dei cinque paesi del Medio Oriente e Africa, nel 2024 il PIL dei BRICS+5 supera del 6,6% quello statunitense.
I BRICS+5, dopo l’allargamento, diventano un player dominante sul mercato mondiale dell’energia. Dall’analisi dei dati del Statistical Review of World Energy di Bp si evince che i dieci paesi in esame rappresentano il 69,8% della produzione mondiale di carbone, il 42,4% della produzione di petrolio e il 34,5% della produzione di gas naturale. I BRICS+5 sommano il 45,6% della consumi energia primaria e il 50,3% della emissioni di CO2 da energia. Nel 2022, secondo i dati del Wto, i dieci paesi in esame rappresentano il 30,3% dell’export mondiale di commodities energetiche.
L’allargamento ha visto l’ingresso nel club di importanti player del mercato degli idrocarburi: con l’apporto di Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Iran più che raddoppia (+107,5%) la produzione di petrolio degli originari BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa), mentre incrementa del 56,2% la produzione di gas e sale del 127,0% l’export di energia.
L’import energetico dell’Italia – I BRICS+5 pesano per il 16% delle importazioni dell’Italia di commodities energetiche, per un ammontare di 14,0 miliardi di euro (ultimi dodici mesi ad ottobre 2023). Con la riduzione della dipendenza del gas e petrolio russo, il contributo di questi dieci paesi sulle importazioni totali di energia risulta più che dimezzata rispetto al 34,3% registrato nel 2021, anno precedente all’invasione dell’Ucraina. Nel 2023 il prodotto energetico maggiormente importato dai BRICS+5 è il petrolio raffinato per 5,8 miliardi di euro, prevalentemente da Arabia Saudita e India, seguito da 4,7 miliardi di petrolio greggio, prevalentemente da Arabia Saudita, e da 2,8 miliardi di euro di gas naturale, prevalentemente dalla Russia. Con l’allargamento sale del 153,3% l’import energetico dell’Italia dagli originari BRICS.
Rubrica Imprese ed energia su QE- Quotidiano Energia del 23 gennaio 2024