Il rialzo dei costi dell’energia penalizza la competitività delle micro e piccole imprese
In Italia prezzi dell’elettricità per consumi fino a 20 MWh più alti in Ue a 27, con gap del 22,5%, un divario che decresce per i consumi più elevati
Gli ultimi dati pubblicati dall’Istat indicano una crescita zero dell’economia italiana nell’ultimo trimestre del 2024 e una spinta al rialzo dei prezzi al consumo dei beni energetici, che a gennaio 2025 segnano il terzo rialzo consecutivo su base mensile. Un persistente aumento dei costi dell’energia darebbe un impulso recessivo, mettendo in difficoltà un sistema manifatturiero già alle prese con un calo dell’export e della produzione, particolarmente grave nella moda e nella meccanica (QE 12/11/2024), con la recessione in Germania e con la lenta riduzione dei tassi di interesse da parte della BCE. Un quinto (20,5%) degli occupati nella manifattura lavora nelle micro imprese e un ulteriore 29,9% nelle piccole imprese. Ed è proprio in questo segmento del sistema imprenditoriale, più diffuso in Italia rispetto agli altri maggiori paesi europei, che si registra il più ampio gap di competitività dei costi energetici, e nello specifico di quello dell’energia elettrica.
I prezzi dell’elettricità per le piccole imprese italiane sono i più alti dell’Ue a 27 – In relazione alla commodity più utilizzata dal sistema produttivo, una spinta al rialzo dei prezzi dell’elettricità allarga il divario di competitività per il sistema delle micro e piccole imprese. L’analisi dei dati di Eurostat evidenzia che nel primo semestre del 2024 il prezzo dell’energia elettrica delle imprese nella classe di consumo fino a 20 MWh, nella quale si addensa l’88% dei punti di prelievo del mercato non domestico, risulta il più alto tra i 27 paesi dell’Ue e superiore del 22,5% alla media europea. Tale divario tende ad attenuarsi al crescere dei consumi, con l’Italia che si colloca al 12° posto per i prezzi di imprese che consumano tra 20.000 e 70.000 MWh, al 13° posto per i prezzi nella classe di consumo tra 70.000 e 150.000 MWh, per collocarsi al 9° posto (su 16 paesi per cui è disponibile il dato) per i prezzi relativi a consumi di 150.000 MWh ed oltre.
Gli squilibri degli oneri di sistema e della tassazione – Sul gap di competitività per le micro e piccole imprese pesa la disparità del prelievo degli oneri generali di sistema (QE 18/12/2024): le imprese in bassa tensione determinano il 34,0% dell’energia prelevata dalle imprese del settore non domestico, ma pagano il 50,3% degli oneri generali di sistema. Anche sul fronte dei carburanti pesa un’eccessiva pressione fiscale, con l’Italia che registra l’accisa sul gasolio per autotrazione più alta dell’Eurozona.
Le tensioni a inizio 2025: verso la fine della deflazione energetica? – A gennaio 2025 l’indice del prezzo sul mercato del gas (Italian Gas Index, IGI) elaborato dal GME sale del 60,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e dell’80,0% rispetto al precedente minimo di febbraio 2024 mentre il prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica (PUN) a gennaio 2025 sale del 44,2% su base annua e del 64,8% dal minimo di aprile 2024.
Sul fronte dei prezzi al consumo, a gennaio 2025 l’aumento del 3,4% su base mensile dei prezzi dell’energia porta verso un azzeramento della deflazione energetica, con il tasso annuo che segna un calo dello 0,7% su base annua, in attenuazione rispetto al -2,8% di dicembre. Sull’aumento dei prezzi della bolletta elettrica nell’aggiornamento di Arera per il primo trimestre del 2025 pesano le “tensioni geopolitiche in alcune aree strategiche e il rialzo stagionale dei prezzi all’ingrosso dell’energia elettrica, correlato alle quotazioni del gas naturale in vista della stagione invernale”. Sulla correlazione influisce il mix di generazione sbilanciato sul gas: l’analisi dei dati dell’Agenzia internazionale dell’energia evidenzia che nel 2023 l’Italia produce il 46% dell’energia elettrica utilizzando il gas, a fronte del 22,5% della Spagna, del 17,1% della Germania e del 5,9% della Francia.
La bolla del 2022 non si ancora sgonfiata – Mentre si apre un 2025 all’insegna del rialzo dei prezzi energetici, l’escalation dei costi dell’energia innescata dalla crisi del 2022 non è ancora completamente rientrata. Nella “nuova normalità”, in cui i prezzi si sono assestati su livelli più alti del passato, l’indice del prezzo al consumo di elettricità e gas del 2024 è del 46,9% superiore a quello del 2021, precedente allo scoppio della crisi energetica. In parallelo, si osserva che il prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica del 2024 è del 13,5% inferiore a quello del 2021.
Rubrica Imprese ed energia su QE- Quotidiano Energia del 4 febbraio 2025