Import energia: l’Africa supera il MO e diventa 1° partner dell’Italia
Verso il Piano Mattei: dal Continente il 47,7% del gas importato. Acquisti da 15 Paesi africani, oltre la metà (52,4%) dall’Algeria
Ieri, nel corso del vertice Italia-Africa (QE 29/1) l’intervento del Presidente del Consiglio Meloni ha delineato gli interventi previsti dal piano Mattei per l’Africa, per il quale sono state individuate risorse finanziarie per 5,5 miliardi di euro. Il Piano è contenuto nella legge n.2/2024, approvata definitivamente lo scorso 10 gennaio. L’energia rappresenta uno dei cinque pilastri del Piano Mattei – insieme a istruzione e formazione, salute, agricoltura e acqua – e prevede la valorizzazione e sviluppo del partenariato energetico, anche nell’ambito delle fonti rinnovabili.
Nell’intercambio Italia-Africa domina l’energia – Sul fronte dell’offerta di energia, l’analisi dei dati del Statistical Review of World Energy di Bp evidenzia che nel 2022 la quota di produzione mondiale dell’Africa è del 7,5% per il petrolio, del 6,2% per il gas naturale e del 2,9% per il carbone. La quota scende all’1,2% per la produzione da rinnovabili. La vicinanza con il nostro Paese e il collegamento con due importanti gasdotti, qualificano l’Africa come un partner strategico per gli approvvigionamenti energetici. Nel 2023, ultimi dodici mesi ad ottobre, l’Italia esporta in Africa prodotti manifatturieri per un valore di 21,1 miliardi di euro mentre importa per 42,7 miliardi, per quasi i tre quarti (71,1%) costituiti da prodotti energetici.
Africa primo partner energetico – Nel 2023, ultimi dodici mesi ad ottobre, le importazioni dall’Africa di combustibili minerali, lubrificanti e prodotti connessi – sezione della classificazione tipo del commercio internazionale (CTCI) che comprende carbone, petrolio e prodotti derivati, gas naturale ed energia elettrica – ammontano a 30,3 miliardi di euro, rappresentano il 31,6% dell’import energetico dell’Italia, superando i 28,2 miliardi del Medio Oriente (area che era al 1° posto nel 2022) e gli 11,9 miliardi di euro dei Paesi europei non Ue (che comprendono Russia e Norvegia); completano il quadro delle forniture energetiche i 10,6 miliardi di euro di importazioni provenienti dall’Ue a 27 (11,0% del totale) e gli 8,0 miliardi di euro in arrivo dall’America settentrionale (con una quota che è salita al 7,9%). Bisogna tornare al 2012 per ritrovare l’Africa come primo partner energetico dell’Italia: in quell’anno la Libia era il secondo paese fornitore, dietro alla Russia, garantendo il 15,2% dell’import totale (nel 2023 la Libia scende al 4° posto e la sua quota è quasi dimezzata, collocandosi all’8,4%).
Il confronto internazionale evidenzia che l’Italia è il paese dell’Unione europea più esposto sul mercato energetico africano, con una quota di import – come abbiamo visto sopra, pari al 31,6% del totale – superiore al 28,3% della Spagna, al 24,1% del Portogallo e al 10,4% della media dei 27 paesi Ue.
L’analisi per prodotto evidenzia il ruolo dominante degli acquisti dall’Africa di gas naturale, con 17,4 miliardi di euro, pari al 57,5% dell’import energetico dall’Africa, seguito dal petrolio e prodotti derivati con 12,2 miliardi, pari al 40,2%, mentre rimane residuale l’acquisto di carbone (0,7 miliardi, pari al 2,3%).
L’analisi per paese fornitore evidenzia che l’Italia importa energia da quindici paesi africani. Il primo fornitore è l’Algeria con il 52,4% del totale dell’import dall’Africa, seguito da Libia con il 25,5%, Nigeria con il 5,5%, Egitto con il 3,8%, Angola con il 3,6%, Sud Africa con il 2,3%, Guinea equatoriale con l’1,4%, Guyana con l’1,3%, Tunisia con l’1,2%, Sudan con l’1,1%, Ghana con l’1,0%. Con quote inferiori al punto percentuale troviamo Gabon, Camerun, Mozambico e Costa d’Avorio.
L’offerta di gas dall’Africa, e in particolare quello algerino, è stata essenziale per compensare la riduzione della dipendenza energetica dal gas proveniente dalla Russia. Infatti, l’Italia acquista dai paesi africani circa un terzo dei prodotti energetici importati, ma quasi la metà (47,7%) del gas naturale. Secondo il bilancio mensile del Dipartimento Energia – DGIS del Mase, a novembre la quota del volume di gas proveniente dalla Russia in arrivo al Tarvisio è caduta all’1,0% dell’import totale (era il 36,9% a novembre 2021), mentre quella in arrivo dall’Africa – Algeria via Mazara del Vallo e Libia via Gela – è del 40,3% (era 37,3% a novembre 2021).
Rubrica Imprese ed energia su QE- Quotidiano Energia del 30 gennaio 2024