Alcuni dei dati del lavoro sono stati oggetto di una anticipazione alla stampa e vi allego il link alla rassegna stampa degli articoli usciti nei giorni scorsi
http://www.confartigianato.it/documentiportale/CARO-VACANZE_RASSEGNA%20STAMPA%204-5%20AGOSTO%202012.PDF


Il lavoro in sintesi contiene:
La recessione e il turismo. Nei sei anni tra il 2008 e il 2013 quattro sono di recessione. Nel 2012 i consumi delle famiglie pro capite, in valor reale, sono inferiori ai livelli del 1999. La spesa per consumi privati, in termini reali, cala del 2,3%. Nei primi cinque mesi del 2012, le vendite al dettaglio di prodotti non alimentari in calo del 2,4%). In questa estate la fiducia dei consumatori in Italia è ai minimi storici; a luglio 2012 l’indice del clima di fiducia dei consumatori è inferiore del 13,7% rispetto ad un anno prima. In Italia morde di più la stretta fiscale: saldo primario  del 4,5%, più alto d’Europa. Nel 2012 superiamo la Svezia per peso delle entrate fiscale sul PIL.
Il turismo pesa per il 6,0% del valore aggiunto.  In dieci anni i consumi pro capite salgono del 21,5% ma i prezzi dei servizi per le vacanze del 33,3%. Su 20 giorni di ferie i redditi degli italiani in un decennio perdono potere di acquisto per 2,3 giorni. Nei primi quattro mesi del 2012 le presenze italiane calano del 9,9%; è il calo peggiore degli ultimi dieci anni. L’attrazione turistica delle province: prima è Bolzano con 55,4 giornate di presenza per abitante, seguita a breve distanza da Rimini con 51,6 giornate di presenza per abitante; seguono Venezia, Trento e Grosseto.


La spesa delle regioni per il turismo. L’88,5% della spesa pubblica per il turismo è fatta dalle Regioni che spendono, complessivamente 938 milioni, pari a  9,50 euro per ciascun arrivo turistico. Spesa più elevata in  Molise con 63 euro per arrivo e  in Valle d’Aosta con 59 euro per arrivo. Spesa più contenuta nelle regioni leader del turismo: Veneto 3 euro per arrivo turistico, la Lombardia e Toscana 6 euro per arrivo, Lazio 3 euro per arrivo ed Emilia Romagna 7 euro per arrivo.


Gli italiani che non vanno in vacanza. Un italiano su due non va in vacanza: sono 30,6 milioni gli italiani che nel 2011 non hanno fatto almeno 4 giorni di vacanza, pari al 50,7% della popolazione. Metà delle mancate vacanze (49,4%) sono dovute a motivi economici: lo scorso anno vi sono stati 15,1 milioni di italiani che non andati in vacanza per vincoli del bilancio familiare. In dieci anni le persone non andate in vacanza per motivi economici salgono di 5,6 milioni.


L’inflazione nella valigia delle vacanze: crescita dei prezzi a doppia cifra per i carburanti con aumento del 12,5%, tutto dovuto alle imposte (+21,0%). Dopo la Svezia, in Italia la benzina più cara d’Europa. Gap di prezzo con l’Europa: benzina +8,2% e gasolio +18,0%. Un pieno di carburante porta nelle casse dello Stato 53,9 euro, ben 11,4 in più rispetto ad un anno fa. A fine luglio la benzina verde costa l’8,2% in più della media europea. Il gap sale al 18,0% per il gasolio.  A giugno 2012 il costo di mobilità delle famiglie in Italia segna una crescita del 12,7%, la più alta di tutta l’Unione Europea. Crescono i prezzi del trasporto multimodale  passeggeri (+15,1%),  Voli nazionali (+10,9%), Autobus (6,4%) e i Pedaggi e parchimetri (+4,8%). Analisi per regione e per provincia: i prezzi dei trasporti salgono di più in Basilicata (+10,1%), Provincia Autonoma di Trento (+7,3%) e Piemonte (+7,2%). A livello provinciale spiccano il +10,2% di Potenza, il +8,0% di Venezia e il +7,6% di Catanzaro e Messina. Dinamica più contenuta a Palermo (4,0%), Napoli (4,4%) e Aosta (4,6%).


L’artigianato potenzialmente coinvolto dal turismo: 122mila imprese, l’8,3% del totale. I settori maggiormente interessati: Ristoranti e pizzerie, principalmente da asporto (22,9%), Agroalimentare, (22,1%), dall’Abbigliamento e calzature (18,0%), dai Trasporti (14,1%), da Pasticceria, bar, caffè (13,6%).