Report ‘La congiuntura delle imprese della moda nell’anno dei dazi’ presentato da Licia Redolfi dell’Osservatorio MPI Confartigianato Lombardia il 9 dicembre 2025 a Milano nel corso del summit “DISTRIBUZIONE 4.0. Il futuro della moda. L’importanza del ruolo degli agenti e degli showroom. Le nuove opportunità nel cambiamento” organizzato da CSM – Camera Showroom Milano, associazione affiliata a Confartigianato Moda, in occasione dell’anniversario dei cinque anni dalla sua fondazione.
Il report fa una fotografia molto ampia del settore della moda. Dà evidenza del trend della produzione nei primi 9 mesi del 2025 ancora in calo del 6,3% seppure di intensità inferiore rispetto al 2024 (-11,8%), tendenza che dovrebbe mantenersi anche nei prossimi mesi in quanto le attese sugli ordini sono ancora negative (saldo di -7,2 a novembre 2025 ma in miglioramento rispetto al -10,9 del mese precedente). La crisi del settore è conseguenza anche di una domanda interna debole (-2,1% nel 2024), di vendite al dettaglio in riduzione (-1,2% nei primi 10 mesi del 2025) e di esportazioni in flessione (-3,6% nel primo semestre del 2025). Tra le conseguenze della crisi del settore l’elevato numero di cessazioni, 10 al giorno nel III trimestre 2025, che si traduce anche in una riduzione posti di lavoro.
Nonostante le difficoltà, il settore della moda è attivo nelle due principali transizioni in atto, digitale e green, indirizzando gli investimenti su competenze, innovazione e tecnologie. In particolare, sul fronte digitale la prossima frontiera è l’IA il cui uso, ancora marginale (7% delle imprese della moda), è indirizzato soprattutto verso attività finanziarie, di marketing/promozione ed e-commerce.
