
Manovra in arrivo, i numeri chiave della finanza pubblica
Si delinea una legge con effetti espansivi limitati, con interventi per 16,7 mld € all’anno. Deficit al 3% del Pil già nel 2025, mentre il debito/Pil scende dal 2027
di Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Sono arrivati i giorni decisivi per gli interventi di politica fiscale. È atteso per oggi il varo del Documento programmatico di bilancio (DPB) da inviare a Bruxelles entro domani, 15 ottobre, e l’illustrazione delle linee dello schema di disegno di legge di bilancio che deve essere presentato in Parlamento entro il 20 ottobre. Nel DPB sarà contenuta la tavola con la descrizione e la quantificazione delle principali misure contenute nella manovra di finanza pubblica.
Sulla base del Documento programmatico di finanza pubblica 2025 pubblicato a inizio ottobre si possono già estrapolare alcuni dati chiave della prossima legge di bilancio. Si delinea una manovra con effetti espansivi limitati (sostanzialmente neutra nel 2026 a fronte di 0,1 punti di maggiore crescita del PIL nel 2027 e nel 2028), mantenendo un sentiero di crescita del PIL inferiore al punto percentuale nel triennio di programmazione, su cui grava un pesante effetto dei dazi. (QE 30/9). Una politica fiscale limitatamente espansiva si associa ad una politica monetaria molto prudente, che ha mantenuto invariati i tassi di riferimento, mentre le imprese italiane ad agosto 2025 pagano un costo dei prestiti di 186 punti base superiore al livello di giugno 2022, precedente all’avvio della stretta monetaria.
In relazione al quadro di finanza pubblica, si conferma il rientro del rapporto deficit/PIL al 3% già nel 2025, delineando una possibile uscita anticipata dalla procedura per deficit eccessivo. Dopo essere tornato in positivo nel 2024, prosegue la salita del saldo primario/PIL che al termine del periodo di programmazione, nel 2028, arriva all’1,9%, riprendendo il valore pre-pandemia del 2019.
La sostenibilità della finanza pubblica italiana poggia sulla conferma della traiettoria di riduzione del rapporto debito/PIL a partire dal 2027.
In relazione al tasso di crescita della spesa primaria netta, parametro chiave delle nuove regole di bilancio europee, l’Italia mantiene un sentiero in linea con il trend programmato di tale indicatore. La crescita della spesa netta in linea con le raccomandazioni della Commissione utilizza pressoché integralmente lo spazio di bilancio disponibile, non disponendo di risorse per far fronte a fattori di rischio derivanti dall’inasprimento delle tensioni geopolitiche, da instabilità finanziarie e dalle conseguenze del cambiamento climatico.
Per il mondo delle imprese, come ha sottolineato Confartigianato dopo l’incontro di ieri con il Governo, la stabilità dei conti pubblici si deve accompagnare a criteri di efficienza nella gestione della spesa per favorire interventi a sostegno dell’impresa diffusa.
Sono previsti interventi nella manovra per il triennio 2026-2028 per un ammontare medio annuo di circa 0,7 punti percentuali di PIL pari a circa 16,7 miliardi di euro all’anno, con un finanziamento limitato dal maggiore deficit (0,1 punti nel 2026, 0,2 punti nel 2027 e nel 2028), mentre le restanti risorse deriveranno per il 40% da misure sulle entrate e per circa il 60% da interventi sulla spesa.
Tra gli interventi è indicata una rimodulazione delle aliquote IRPEF per il ceto medio finalizzata a contenere la pressione fiscale, che in Italia rimane elevata. Nel quadro tendenziale la pressione fiscale, calcolata in rapporto al PIL, scende di un decimo di punto nel 2026, rimane stabile nel 2027 per scendere di un ulteriore decimo di punto nel 2028. Si delinea un sentiero di spesa per la difesa, con una incidenza sul PIL che cresce fino a 0,5 punti percentuali entro la fine del triennio di programmazione (0,15 punti nel 2026 e 2027 e 0,2 punti nel 2028).
Nel conto a legislazione vigente il peso degli investimenti pubblici rimane tonico (3,8% del PIL) nel 2026 e 2027, per scendere (3,5%) nel 2028, delineando la necessità di una pianificazione di maggiori investimenti pubblici al termine dell’attuazione del PNRR.
Rubrica Imprese ed energia su QE- Quotidiano Energia del 14 ottobre 2025
