Nella Nota dell’Ufficio Studi ‘Le zavorre del PIL: alta burocrazia e bassa efficacia della spesa della PA‘ si esaminano alcune problematiche che ostacolano la crescita economica italiana legate all’eccessiva burocrazia e alla scarsa efficacia della spesa pubblica. L’anticipazione dello studio è stata oggetto di un comunicato stampa confederale a metà agosto, e la rilevazione di Confartigianato è stata rilanciata dai quotidiani (tra i quali il Corriere della sera, Libero, La Nazione, Il Resto del Carlino, il Giorno) e dai notiziari radio-televisivi (Radio24, Rtl, RaiNews24, Tgcom24).
Nonostante il dinamismo del settore privato, l’Italia fatica a competere a causa della stratificazione normativa, della gestione inefficiente della Pubblica Amministrazione (PA) e del basso utilizzo delle tecnologie digitali nei servizi pubblici. Questo contesto crea un ambiente difficile per le imprese, aggravato dall’instabilità normativa. La spesa pubblica in Italia è elevata (55,2% del PIL nel 2023), ma la qualità dei servizi offerti è bassa, con solo il 34% dei cittadini soddisfatti, contro il 54% della media UE. Inoltre, la complessità burocratica grava pesantemente sulle imprese, con il 78% delle aziende italiane che segnalano difficoltà legate ai continui cambiamenti normativi, ben al di sopra della media europea. L’Italia ha comunque registrato una crescita economica superiore rispetto a Francia e Germania tra il 2021 e il 2024, trainata in particolare dalle esportazioni manifatturiere. Tuttavia, il ritardo nella digitalizzazione della PA rappresenta un freno significativo. Nonostante gli investimenti previsti dal PNRR, la digitalizzazione delle relazioni tra PA, cittadini e imprese è ancora molto indietro rispetto alla media UE. L’analisi sottolinea anche le disparità regionali, con il Mezzogiorno particolarmente svantaggiato in termini di qualità delle istituzioni e interazione digitale con la PA. Alcuni segnali positivi provengono dall’aumento della spesa per la digitalizzazione nei comuni, specialmente nel Sud, ma persiste un significativo divario rispetto al Centro-Nord. Infine viene sottolineata l’urgenza di riforme per migliorare l’efficienza della PA e ridurre l’onere burocratico, al fine di garantire la sostenibilità delle imprese e la crescita economica del Paese.