Report ‘Numeri che parlano – AI e sistema delle imprese a valore artigiano. AI nelle imprese, l’impatto su lavoro, investimenti e produttività‘ presentato da Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato all’Assemblea generale di Associazione Artigiani Confartigianato Trentino dell’8 novembre 2024, con oltre 500 imprenditori e autorità presenti e in cui è intervenuto il Presidente di Confartigianato Marco Granelli.

Alcuni highlights del report

 Intelligenza artificiale (IA) e imprenditori, domina la collaborazione – Gli imprenditori e lavoratori autonomi pesano per il 21,4% del totale degli occupati a fronte del 78,6% dei dipendenti, ma nelle professioni dove vi è una esposizione all’IA medio-alta con attivazione di processi di collaborazione la presenza degli imprenditori sale al 29,8%, oltre otto punti superiore alla media.

 La carica delle millecinquecento imprese pioniere dell’IA – Una analisi dei dati dell’ultimo censimento permanente alle imprese dell’Istat consente di valutare che in provincia di Trento sono 1.520 le imprese con almeno 3 addetti che nel biennio 2021-2022 hanno utilizzato soluzioni di intelligenza artificiale, pari al 13,7%, delle oltre 11 mila imprese con 3 addetti e oltre presenti nel territorio.

 IA, le sfide del lavoro – Le stime di Confartigianato indicano una maggiore esposizione all’IA di poco più di un terzo (36,2%) degli occupati in Italia, di oltre tre punti percentuali inferiore al 39,5% della media Ue a 27. Un impatto dei sistemi di IA di circa un terzo degli occupati emerge anche dalle più recenti valutazioni dei ricercatori dell’Inapp e di Banca d’Italia che indicano una elevata esposizione all’IA per il 32,1% degli occupati. Nell’ipotesi controfattuale che utilizza quest’ultimo grado di esposizione, in Provincia di Trento nel 2023 si conta una maggiore esposizione all’IA per 79 mila occupati. Secondo le valutazioni dell’Ufficio Studi di Confartigianato, la quota della domanda delle imprese in Trentino-Alto Adige per le professioni con medio-alta esposizione ai sistemi di IA è di 5,5 punti inferiore alla media nazionale.

 Piccole imprese italiane e robot – La sfida lanciata dall’IA interessa in modo diffuso le imprese, integrandosi con lo sviluppo della robotica. Una analisi dei dati Eurostat evidenzia che nel 2022 l’Italia è al 4° posto in Ue per la diffusione della robotica nelle piccole imprese della manifattura e dei servizi, con una quota del 6,9% di 2,3 punti superiore al 4,6% della media Ue a 27 e che nel confronto con i maggiori paesi europei è superiore al 6,0% della Francia e risultando quasi doppia del 3,5% della Germania.

IA per la produttività e accompagnare nella crisi demografica – L’utilizzo dei sistemi di IA favorisce la crescita della produttività in un contesto caratterizzato da una generalizzata carenza di manodopera specializzata – che ad ottobre 2024 è pari al 60,8% dei lavoratori richiesti dalle imprese della Provincia di Trento, oltre undici punti superiore al 49,3% della media nazionale – e da una profonda crisi demografica. Le previsioni demografiche per la Provincia Autonoma di Trento indicano che nei prossimi vent’anni, nello scenario mediano la popolazione in età lavorativa tra 20 e 64 anni passa da 316.312 residenti del 2024 ai 295.116 del 2044, con un calo di 21.196 residenti, equivalente ad una diminuzione del 6,7%. Come termine di raffronto si tratta di un calo di popolazione equivalente ai due terzi (65,8%) dell’attuale occupazione nelle imprese manifatturiere della provincia di Trento.

Domanda di competenze per implementare l’IA – La difficoltà di reperimento del personale con competenze digitali avanzate penalizza la transizione digitale delle imprese e può ostacolare l’adozione di sistemi di IA.  La Provincia di Trento si colloca al 10° posto tra 105 province per difficoltà di reperimento di lavoratori con le adeguate competenze digitali avanzate 4.0, necessarie per gestire tecnologie di intelligenza artificiale, cloud computing, Industrial Internet of Things (IIoT), data analytics e big data, realtà virtuale e aumentata e blockchain. Nel dettaglio, a fronte di 8.060 entrate con elevata richiesta di competenza digitali specializzate per l’IA previste dalle imprese trentine, il 61,4% è di difficile reperimento, pari a 4.950 lavoratori.

Capitale umano qualificato per collaborare con IA – Nella collaborazione con i sistemi di IA è richiesta una elevata qualificazione dei lavoratori per interagire con le applicazioni e implementarle con i sistemi informativi aziendali, con l’obiettivo di supportare e rendere più efficienti le decisioni dell’imprenditore, rafforzando i processi produttivi dell’impresa. Un punto di forza per le imprese trentine è rappresentato dall’elevata qualificazione del capitale umano disponibile sul territorio. Nel confronto territoriale del peso del segmento della popolazione più giovane 25-39 anni laureata, la provincia autonoma di Trento è al secondo posto in Italia, con una con una quota del 35,1%, che la colloca dietro solo al Lazio (37,0%) e che risulta di 5,1 punti superiore alla media nazionale del 30,0%.

Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca d’Italia, Eurostat, Istat, Unioncamere-Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – sistema Excelsior. I dati sono sempre riferiti all’ultimo anno disponibile.