Per contrastare i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità, la normativa europea contenuta nel Regolamento Ue 2023/1115 impone alle imprese di garantire che i prodotti venduti nell’Unione europea non siano all’origine di deforestazione. La nuova normativa interessa sette materie prime – bovini, caffè, soia, palma da olio, cacao, gomma e legno – e i prodotti che contengono, sono stati alimentati con o sono stati prodotti utilizzando queste materie prime come, ad esempio, cuoio, cioccolato, mobili, olii e pneumatici. La regolamentazione determina un impatto significativo sugli scambi con l’estero e sull’attività delle imprese italiane in 19 settori relativi alle 7 materie prime e i 77 prodotti associati nell’Allegato 1 del Regolamento Ue 2023/1115.
Il perimetro delle micro e piccole imprese interessate è delineato nell’allegato report ‘Deforestazione zero: prodotti regolamentati e sistema delle MPI’ predisposto dall’Ufficio Studi e il Sistema imprese di Confartigianato.
Il webinar – L’analisi delle novità normative è stata al centro del webinar del 21 maggio 2024 ‘Deforestazione zero, l’impatto sull’artigianato e sulle piccole imprese’ organizzato dal Sistema Imprese della Direzione Politiche economiche di Confartigianato. Nel corso dei lavori, dopo l’introduzione di Guido Radoani, Responsabile del Sistema Imprese e la presentazione del report da parte di Enrico Quintavalle, Responsabile dell’Ufficio Studi, sono intervenuti Elisabetta Morgante, MASAF – Autorità Competente EUTR-FLEGT-EUDR sui nuovi obblighi del regolamento Deforestazione Zero e Angelo Mariano, Conlegno – Responsabile dell’Area Tecnica Legnok, sulla transizione delle imprese dall’EUTR all’EUDR.
Gli highlights del report – Nei comparti esaminati operano 127mila micro e piccole imprese (MPI) e 50mila imprese artigiane che rappresentano il 38,5% del totale delle imprese nei settori in esame, quota quasi doppia rispetto alla media del 22,8% riferita al totale economia. Le MPI nei 19 settori interessati generano un fatturato di 92,9 miliardi di euro e un valore aggiunto di 25,5 miliardi di euro. con Una maggiore presenza di imprese si osserva nei settori che si riferiscono a prodotti in legno e mobili, prodotti da forno, articoli in pelle, prodotti dolciari e articoli in gomma.
Nel 2023 ammontano a 359,6 miliardi di euro le importazioni di prodotti regolamentati dei 27 paesi dell’Unione europea, di cui 106,7 miliardi di euro da paesi extra UE. Nel dettaglio, l’Italia importa 36,6 miliardi di euro di prodotti regolamentati, con 13,3 miliardi di euro da paesi extra UE.
Il focus sul legno – Nei settori afferenti alla materia prima legno operano 52mila MPI e le imprese artigiane rappresentano il 59,5% del totale. I prodotti riferiti al legno costituiscono il 47,3% delle importazioni regolamentate italiane, di cui la metà (51,8%) si riferisce a prodotti di carta.
L’analisi della geografia degli approvvigionamenti di legno, sulla base della classificazione dei paesi delle Nazioni Unite per dinamica delle aree forestali in rapporto alla superficie terrestre, evidenzia che il 56,4% dell’import di legno proviene da paesi con un peso delle aree forestali stabile negli ultimi cinque anni, il 31,7% proviene da paesi in miglioramento e l’11,8% proviene da paesi con un deterioramenti.
Nelle 14 province di confine – in cui sono localizzate circa 6mila imprese del settore legno e mobili – le importazioni di legno sono di circa un miliardo di euro e il 30,2% di queste proviene dai paesi confinanti.