Report ‘Il punto sulla politica fiscale all’inizio del 2025’, presentato dall’Ufficio Studi nel corso del Comitato Tecnico Fiscale del 30 gennaio 2025. Il Report analizza la situazione economica e delinea le tendenze della politica fiscale italiana all’inizio del 2025, con particolare attenzione alle prospettive delineate con il Piano strutturale di bilancio 2025-2029 entro il quale si è collocata la legge di bilancio. La centralità del vincolo sulla crescita della spesa primaria netta – è previsto un tasso massimo dell’1,5% all’anno – potrebbe spiazzare la spesa per investimenti e richiedere il finanziamento di interventi a favore delle attività economiche e per la tutela del territorio con nuove imposte. Il calo dello spread e l’allentamento monetario determina un significativo risparmio nella spesa per interessi. Il lavoro esamina le condizioni di crescita, della congiuntura, del mercato del lavoro e della produttività, alla luce della crisi demografica. Si delinea una politica di bilancio prudente, con il rapporto deficit/PIL che scenderà al 2,8% entro il 2026 e la riduzione del debito pubblico prevista dal 2027. Viene analizzato l’utilizzo delle micro e piccole imprese del credito di imposta di Transizione 4.0, delineando la centralità degli interventi fiscali a sostegno degli investimenti in un contesto di breve periodo caratterizzato da un elevato costo del credito e una riduzione della propensione ad investire delle imprese e nel lungo periodo, nel quale si registra un forte calo della popolazione in età lavorativa. Sono poi esaminate le condizioni di attuazione del PNRR e le tendenze della pressione fiscale, che rimane al di sopra della media dell’Eurozona. Un elevato carico fiscale e il peso della burocrazia si associano ad una bassa qualità dei servizi pubblici, con molte città italiane agli ultimi posti in Europa per efficienza amministrativa delle Pa locali. Il report mette in evidenza il paradosso che da un lavoro registra il contenimento delle detrazioni fiscali per le ristrutturazioni mentre il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) inviato alla Commissione europea indica ambiziosi target di aumento del tasso di riqualificazione energetica degli edifici.