Rapporto Confartigianato Meccanica 2023 presentato il 30 marzo 2023 in occasione della riunione congiunta dei consigli direttivi Confartigianato meccanica e Subfornitura e Confartigianato Carpenteria meccanica convocata durante il Mecspe a Bologna. Il report è corredato dall’Appendice statistica “Meccanica: imprese, artigianato, addetti, addetti MPI, esportazioni ed entrate di lavoratori difficili da reperire” in formato xlsx predisposta in collaborazione con l’Osservatorio MPI di Confartigianato Emilia Romagna.
I contenuti del Rapporto Confartigianato Meccanica 2023 e dell’Appendice statistica
Il Rapporto si apre con i numeri chiave della Meccanica e le evidenze della leadership europea dell’Italia per numero di addetti in MPI con meno di 50 addetti. Il contesto economico vede la stretta monetaria che sta determinando un incremento del costo del credito alle imprese con il mercato del credito che vede una crescente difficoltà di accesso, il peggioramento delle condizioni di offerta e la diminuzione della domanda. La Meccanica, soprattutto nei suoi comparti più energivori, risente molto dei trend dei prezzi dell’energia: continua il percorso di diminuzione dell’energia elettrica e del gas che restano però su livelli più alti rispetto al periodo pre crisi energetica. Sul fronte delle commodities non energetiche, anche il prezzo dei metalli di base restano sopra alla media 2019 di ben il 49,4%. Lo scenario economico vede ancora vivaci gli investimenti in impianti e macchinari con l’Italia che nel 2022 è l’unico tra i principali paesi Ue a crescere. L’aumento del costo del credito influenza i piani di investimento ed infatti la dinamica congiunturale nel IV trimestre 2022 peggiora per tutti i top 4 Ue, ma l’Italia è il paese più resiliente. Sono proposte alcune evidenze sui crediti di imposta a sostegno degli investimenti.
In termini di produzione la Meccanica nel 2022 è stazionaria, e ha quasi completamente recuperato il livello pre crisi del 2019: il settore risente dei pesanti cali di Metalli e Metallurgia mentre si evidenzia la crescita della produzione di macchinari. Nel confronto internazionale l’Italia è l’unico tra i principali paesi europei ad aver quasi completamente recuperato gli effetti della pandemia, mentre rimangono pesanti ritardi in Francia e Germania. Si segnala che nei comparti in recupero si concentra il 41,7% degli addetti dell’artigianato della Meccanica. Cresce la quota di imprese che lamentano scarsità di manodopera – nel I trimestre 2023 nella Meccanica la criticità è di intensità doppia rispetto alla Manifattura – e scarsità di materie prime. In diminuzione, pur restando più alta dei livelli pre crisi, la quota di imprese che lamentano un allungamento dei tempi di consegna e l’impatto negativo di costi e prezzi.
Sul fronte delle esportazioni nel 2022 la Meccanica vede crescerne il valore sia in un anno sia sul pre crisi, ma è evidente un effetto prezzo in quanto le esportazioni in volume segnano una flessione. Prosegue la crescita della qualità intrinseca del Made in Italy. A marzo 2023 rimangono in positivo le attese sugli ordini del settore. In merito ai prezzi alla produzione dei prodotti della Meccanica e della riparazione di Macchinari dopo i massimi dell’estata 2022 registrano un movimento laterale e a gennaio 2023 salgono del 5,6% rispetto un anno prima, collocandosi su un livello superiore del 22,1% alla media del 2019. A marzo 2023 le attese sui prezzi per la Meccanica sono in positivo, ma rallentano, fenomeno diffuso in tutti i comparti. In termini di produttività – valore aggiunto per ora lavorata – l’analisi dei dati dal 2000 mostra che quella della Meccanica tende ad essere ad un livello maggiore di quella del Manifatturiero ed in particolare quella del Macchinari in 10 anni cresce del 6,7% a fronte della diminuzione del 2,5% registrata in Germania. Il lavoro passa poi ad esplorare alcuni aspetti della domanda di lavoro, della competenze e degli investimenti digitali e green.
Le evidenze territoriali, predisposte in collaborazione con l’Osservatorio MPI di Confartigianato Emilia Romagna, mostra che tra le principali regioni si osserva una maggior propensione all’export nella meccanica per Emilia-Romagna dove le esportazioni del settore rappresentano il 28,6% del valore aggiunto regionale, Friuli-Venezia Giulia con il 28,1%, Piemonte con il 23,6% e Veneto con il 21,7%, quattro regioni che concentrano il quasi la metà (47,9%) delle vendite all’estero del settore.
Il report è corredato dall’Appendice statistica “Meccanica: imprese, artigianato, addetti, addetti MPI, esportazioni ed entrate di lavoratori difficili da reperire” in formato xlsx che contiene le seguenti evidenze:
– Meccanica: totale imprese ed artigianato, indice di specializzazione, addetti totali e in MPI (in principali divisioni di appartenenza) ed esportazioni per regione e provincia
– Meccanica: imprese femminili, giovanili e a conduzione straniera per regione e provincia (in principali divisioni di appartenenza)
– Imprese artigiane della Meccanica: femminili, giovanili e a conduzione straniera per regione e provincia (in principali divisioni di appartenenza)
– Macchinari: totale imprese e artigianato, addetti totali e in MPI ed esportazioni per regione e provincia
– Entrate totali e difficili da reperire previste dalle imprese di Metalmeccanica ed elettronica e dal totale imprese per professione in Italia
– Entrate totali e difficili da reperire previste dalle imprese di Metalmeccanica ed elettronica per regione