Settore energetico al primo posto per crescita del numero di aziende
Tra 2014 e 2024 +22,1% contro -1,3% del totale nazionale. Due su tre sono imprese familiari e il 14,8% è interessato da passaggio generazionale. Raddoppiati gli imprenditori over 55

In uno scenario economico caratterizzato da una prolungata stretta monetaria e dalle incertezze derivanti dal turbolento quadro geopolitico, il saldo del 2023 per le imprese italiane resta positivo, pur con alcune differenziazioni settoriali. In salita lo stock delle imprese per costruzioni e servizi non commerciali, mentre si osserva una flessione per le imprese della manifattura e del commercio. In territorio positivo (+1,6%) la variazione dello stock delle imprese dell’energia e utilities – che conferma la tendenza rilevata nel terzo quarto del 2023 (QE 14/11) – sostenuto dall’aumento del 2,8% delle imprese di energia elettrica e gas mentre sono stazionarie (+0,1%) le imprese di acqua e rifiuti. A febbraio 2024 il trend delle imprese di energia e utilities, pur rallentando, rimane in territorio positivo (+0,8%).

La dinamica decennale delle imprese (2014-2024) – Nel lungo periodo il settore energetico è risultato il più performante nella demografia d’impresa, in parallelo alla crescente diffusione di impianti di energia da fonti rinnovabili. A febbraio 2024 le imprese attive nell’energia e utilities sono salite del 22,1% rispetto a dieci anni prima, un aumento trainato dal dinamismo (+40,2%) delle imprese dell’energia elettrica e gas. Nell’ultimo decennio il totale delle imprese è calato dell’1,3%, combinazione di una caduta del 10,0% delle imprese agricole e della tenuta (+0,2%) delle imprese non agricole. In chiave settoriale si è osservata una forte selezione per le imprese della manifattura (-12,9%) e del commercio (-9,7%). In calo (-3,3%) anche le imprese delle costruzioni. La tenuta del numero delle imprese non agricole è sostenuta dalla crescita del 14,0% dei servizi (escluso il commercio). Nel terziario, le imprese risultano in salita del 9,4% nei servizi turistici, del 15,1% negli altri servizi alle persone e del 15,5% nei servizi alle imprese. Tra questi ultimi, si osserva un maggiore dinamismo delle imprese di sanità e assistenza sociale con +34,8%, noleggio, agenzie di viaggio, servizi alle imprese con +32,1%, attività professionali, scientifiche e tecniche con +31,7%, attività artistiche, sportive, di intrattenimento con +21%, attività finanziarie e assicurative con +19% e servizi di informazione e comunicazione con +14,5%.

Demografia e passaggio generazionale nelle imprese – Il sistema delle imprese è interessato da una delicata transizione demografica. Con la riduzione delle nascite e l’allungamento della speranza di vita, l’età media della popolazione si è alzata determinando, nell’arco di 25 anni, un raddoppio della quota di imprenditori senior: nel 1998 la quota degli imprenditori, lavoratori autonomi e professionisti con dipendenti con 55 anni ed oltre era del 19,8% del totale, mentre nel 2023 è balzata al 38,0%.

A fronte di questa modifica della struttura demografica degli imprenditori, un numero crescente di imprese familiari o controllate da una persona fisica devono gestire il passaggio generazionale, un fenomeno presente anche nel settore energetico, anche se con una minore intensità. Secondo la rilevazione dell’Istat, l’ 80,9% delle imprese italiane con almeno 3 addetti sono controllate da una persona fisica o famiglia. Nel settore energetico l’impresa familiare relativamente è meno presente, ma interessa comunque due imprese su tre (65,6%), pari a 5.167 unità di 3 addetti ed oltre. Tra queste, circa una su dieci (10,8%) tra il 2016 e il 2022 ha già affrontato almeno un passaggio generazionale e un ulteriore 11,8% ritiene di poterlo affrontare entro il 2025. Nel complesso sono 1.169 le imprese di energia e utilities interessate dalla trasmissione generazionale dell’azienda nell’arco di un decennio, pari al 22,6% delle imprese familiari e al 14,8% del totale delle imprese con almeno 3 addetti. In parallelo all’aumento della quota degli imprenditori più anziani, salgono del 25,6% le imprese che hanno realizzato o pianificato il passaggio generazionale rispetto alla precedente rilevazione del 2018.

Dopo l’attuazione del passaggio generazionale nelle aziende energetiche, il ruolo della famiglia proprietaria o controllante si è mantenuto in oltre tre quarti (79,7%) dei casi e rafforzato in più di un caso su dieci (13,2%), mentre sono più limitati i casi di riduzione del ruolo (5,5%) o perdita del controllo (1,6%) della famiglia proprietaria.

Rubrica Imprese ed energia su QE- Quotidiano Energia del 2 aprile 2024